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L'azoto che è
il costituente fondamentale del protoplasma animale, non prende parte al
ricambio respiratorio e sembra avere nell’aria, solo la funzione di diluire
l'ossigeno nella proporzione più adatta alla respirazione. Non è
stato finora dimostrato un assorbimento diretto dell’azoto atmosferico
da parte dei nostri tessuti, mentre sappiamo che, ad opera di microbi nitrofissatori,
esso viene fissato sotto forma di composti semplici dalle piante, le quali
possono da questi sintetizzare le proteine. In tal modo, tramite i vegetali,
l'azoto dell’atmosfera può essere reso assimilabile dagli organismi
animali.
L'ossigeno che
si trova nell’aria, è un elemento indispensabile alla vita. I batteri
anaerobi sembrano fare eccezione a questa legge, ma, in effetti, anch'essi
utilizzano ossigeno che ricavano da sostanze che sono in grado di decomporre.
L'organismo umano, esige quantità importanti
di ossigeno. Con l'aumentare dell’altitudine si ha una diminuzione della
tensione parziale di questo gas, il che condiziona l'insorgenza di fenomeni
di ipossia (mal di montagna); ma anche variazioni in senso opposto possono
provocare nell'uomo disturbi detti da iperossia.
L'ossigeno si trova nell’aria anche allo stato
allotropico di ozono 03 , questo si forma
soprattutto per azione delle scariche elettriche nell’atmosfera durante
i temporali. In media l'ozono si ritrova in quantità di 1-5 mg per
ogni 100 m3 d'aria, la sua proporzione aumenta con l'altitudine.
L'aria delle foreste e delle montagne ne è più ricca di quella
delle pianure, durante la primavera abbiamo quantitativi maggiori che in
autunno e in inverno.
L'ozono è dotato
di forte potere ossidante e distruttivo delle sostanze organiche e, per
conseguenza, può svolgere azione antimicrobica - esso è stato
ritrovato nell’atmosfera in proporzione inversa ai prodotti volatili organici
delle putrefazioni; pertanto la sua costante presenza nell’aria in una
località potrebbe essere considerata come indice di salubrità.
L’anidride
carbonica (CO2 e un gas generalmente presente nell’aria
libera nella proporzione dello 0,3 ‰; è poco tossica, solo alla
concentrazione del 3‰ diviene nettamente dannosa {la fiamma si spegne già
all’ l ‰ }, ma si può giungere anche al 5‰ senza avere asfissia
se si rinnova l'ossigeno.
L'anidride carbonica proviene dalla respirazione
umana, animale e vegetale, dalle combustioni in genere che si svolgono
alla superficie del globo e dalle emanazioni vulcaniche. La debole concentrazione
e la relativa costanza del contenuto di CO2 nell’aria, sono
dovute, per la massima parte all'attività fotosintetica dei vegetali;
questi, sotto l'azione dell'influsso della luce solare e in modo particolare
dei raggi ultravioletti, agendo la clorofilla da catalizzatore, fissano
l'anidride carbonica e la utilizzano per la formazione di composti organici,
con liberazione di ossigeno. Il sole e le piante verdi sono quindi fattori
fondamentali per la salubrità dell’aria che ci tiene in vita.
L'idrogeno si trova
anch'esso sempre ma in quantità molto piccola; proviene sia da fermentazioni
che si svolgono sulla superficie terrestre, sia da fenomeni vulcanici.
Tra i gas rari, solo l'argo, che è costante,
si trova in proporzioni sensibili; gli altri (neon, kripto, elio, xeno)
sono presenti solo in tracce, il loro effetto sull'organismo è ancora
da scoprire.
Acidi nitrici e nitrosi
possono provenire dalla combinazione dell’azoto e dell'ossigeno sotto l'azione
di scariche elettriche; dopo temporali si ritrovano nell’acqua piovana
in forma di nitriti e nitrati d'ammonio.
L'ammoniaca
può avere una uguale origine degli A. nitrici, ma può anche
derivare dalla decomposizione di sostanze organiche. Emanazioni radioattive
si hanno nell’atmosfera, in quantità variabile a seconda della radioattività
del suolo e dell’altitudine, ma soprattutto, a seguito di esplosioni nucleari.
Il vapore acqueo
è presente in proporzione molto varia, esso deriva dall'evaporazione
delle acque superficiali per azione del calore; di regola si ritrova in
quantità maggiore sopra le zone a clima caldo umido che su quelle
desertiche o polari. Quando l'umidità relativa dell’aria supera
determinati valori, si ha condensazione di acqua attorno a particelle,
nuclei di condensazione, con formazione di gocce di nube.
Pulviscolo ed elementi corpuscolati di varia
natura si ritrovano in sospensione anche nell’aria più pura ed hanno
origine varia: tellurica marina, vulcanica, meteorica. Possono essere classificati
in polveri igroscopiche e polveri non igroscopiche. Le prime
sono costituite soprattutto da composti facilmente idrosolubili, quali
i sali provenienti dal mare; i più importanti costituenti inorganici
sono: cloruri, solfati, nitrati e nitriti di sodio calcio e potassio.
Le polveri non igroscopiche o secche provengono
per lo più dalla superficie del suolo, dalla quale si distaccano
per azioni meccaniche o trasportate dal vento - consistono prevalentemente
in quarzo, mica carbonato di calcio, feldspato, ceneri e residui delle
combustioni più varie, e anche frustoli animali (squame epidermiche,
frammenti di peli) o vegetali {granuli di polline, muffe, batteri.
Interessante è ricordare come il contenuto
di iodio che si ha nell’aria in prossimità
delle coste marine venga attribuito in prevalenza alla sua presenza in
alghe microscopiche proiettate nell’aria. dal moto ondoso. Le particelle
che possono agire da nuclei di condensazione in base alle loro dimensioni
vengono distinte in nuclei di:
condensazione piccoli (< di 0,1 m ), grandi
(da 0,1 a l,0 m ), e giganti (> di 1,0 m >).
Il numero dei microrganismi
presenti nell’aria è molto variabile in funzione di numerosi fattori:
precipitazioni atmosferiche, presenza dell’uomo e di animali, stagione
e ora della giornata. L’aria delle zone marine o montane è in genere
più pura dell’aria delle pianure e dei centri densamente abitati.
Cause di viziamento
dell’aria negli ambienti confinati più frequentemente di quella
libera.
L'aria degli ambienti confinati va soggetta ad
alterazioni per azione di cause varie, dipendenti dalla vita e dall'attività
che in essi si svolge. A parte le alterazioni che si verificano in ambienti
industriali in rapporto con le lavorazioni in atto e che possono dare luogo
a specifiche malattie professionali (intossicazioni varie, silicosi, asbestosi),
già la semplice presenza dell'Uomo in un locale chiuso può
portare, dopo un certo tempo, a modificazioni dell’aria confinata, tali
da richiedere un adatto rinnovo di essa.
E questa un'evenienza comune a tutti i locali
sovraffollati, essa merita un'attenta considerazione in quanto, se in taluni
casi provoca malessere non ben definito (cefalea lipotimie), in altri,
specialmente negli ambienti di lavoro, dà spesso luogo a diminuzione
del rendimento lavorativo, a più frequente incidenza degli infortuni,
a compromissione dello stato di salute (con aumento delle assenze per malattie).
La più evidente causa del viziamento dell’aria
per la sola presenza dell'Uomo, è l'alterazione chimica legata al
ricambio respiratorio di chi ci vive. Ogni individuo assorbe ossigeno dall'aria
ed elimina, con la respirazione e traspirazione, anidride carbonica
e vapor acqueo.
L'entità di questi scambi gassosi, varia
notevolmente a seconda dell'età, del sesso, del peso del soggetto,
del suo stato di riposo o di attività muscolare, del tipo di alimentazione,
e cosi via.
Valori medi, per
un individuo adulto:
In 24 ore, consumo da 400 a 550, 1 di ossigeno,
cioè 600-800 g; produzione di 350-450, 1 di CO2, cioè
circa 700-900 g.
In 1 ora, per 1 kg di peso corporeo, si ha un
consumo di 250-350 ml di ossigeno, cioè da 36 a 50 cg; produzione
da 200 a 300 ml di CO2, cioè da 40 a 60 cg.
L'aria
inspirata ed espirata, composizione media:
Aria inspirata Aria espirata
Azoto 78 % 78 %
Ossigeno 21 % 16 %
Argo, elio 1 % l %
CO2 0,03 % 4,5-5 %
Vapore acqueo in quantità varia fino a
saturazione a 37 °C
Non sembra tuttavia
che i comuni inconvenienti attribuiti all'aria confinata siano da ascrivere
alle alterazioni chimiche, cioè fondamentalmente a fenomeni di asfissia
in quanto sappiamo come possa essere ancora respirabile un'atmosfera nella
quale il contenuto di CO2 raggiunga anche il 3% e quello di
ossigeno sia ridotto al 12%, percentuali che, anche nelle condizioni più
sfavorevoli, non si realizzano nei comuni ambienti di dimora.
Una certa importanza viene attribuita da alcuni gas:
idrogeno solforato, indolo, scatolo, originati dall'attività dell’apparato
digerente, come pure agli acidi grassi volatili e ai prodotti di decomposizione
provenienti dalle secrezioni sudorali e sebacee, dal cavo orale e dagli
indumenti. Queste sostanze volatili non mancanti negli ambienti
affollati (la loro quantità varia notevolmente in rapporto al
ceto, alle condizioni di pulizia degli occupanti) e, senza dubbio,
possono sfavorevolmente influire su chi vi soggiorna (diminuzione dell’appetito,
facile stanchezza e altro). Tuttavia l'esistenza di vere tossine di origine
umana, chiamate antropotossine, non ha potuto essere confermata.
Pertanto attualmente si ritiene di dover attribuire
la maggiore importanza alle alterazioni fisiche dell’aria, in modo
particolare all'aumento della temperatura ambiente dovuto alla presenza
dell'uomo, in media si ammette che un uomo in riposo disperda ogni ora
di tempo all'incirca 100 calorie e all'aumento dell'umidità
che essa condiziona, con la sola respirazione vengono eliminati in ogni
ora oltre 20 g di vapore acqueo per persona.
La temperatura
del corpo umano oscilla entro limiti assai ristretti intorno ai 37
°C, e come l'eccesso di calore che si produce nel nostro organismo,
per effetto delle combustioni interne, venga disperso essenzialmente con
i meccanismi di irradiazione, conduzione ed evaporazione di acqua.
La dispersione per conduzione, verificandosi
prevalentemente attraverso l'aria (convezione), sarà ostacolata
o resa addirittura impossibile da una troppo elevata temperatura dell’aria
stessa. Anche l'evaporazione, che avviene sia attraverso i polmoni, per
mezzo dell’aria espiratoria, sia attraverso la cute ‘respirazione insensibile’
e sudorazione) e che tanta parte ha nella sottrazione di calore
dall'organismo, sarà ostacolata da una forte umidità dell’ambiente.
Dal sommarsi appunto di questi due fattori: l'elevatatemperatura
e l'alto grado di umidità dell’aria, possono spesso derivare
gravi disturbi nella termoregolazione del nostro corpo, e tali da condurre,
in casi estremi, al colpo di calore, e più comunemente a facile
affaticamento, malessere, cefalea, torpore o irritabilità nervosa,
disturbi dell’apparato respiratorio, deliquio e altro.
Mollezza e Raffinatezza
dell'organismo umano, e austerità, come elemento fisico che
è modificato dalla presenza dell'Uomo, esso è lo stato di
ionizzazione dell’Aria. Gli ioni nel Corpo organico si muovono ("andare")
sotto l'azione dello stato psichico volontario, l'andare della Mente, del
Pensiero e del suono {tono della voce} della Parola, è spinto dall'Aria
"inspirata e espirata".
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