Respirazione
ELEMENTOARIA
LA FUNZIONE DEL "* RESPIRO*" < l'inviato dell'influsso di energia è il Pianeta Mercurio
Funzione che nei Viventi, negli animali di Terra, di Acqua e di Aria, ed alla Vegetazione terrestre, ha il fine di portare l'ossigeno al sangue, alla linfa, perché questo se ne carichi e perché espella l'anidride carbonica.  La respirazione avviene (tramite l'influsso di Mercurio) principalmente nei polmoni e si svolge in due tempi: 
 inspirazione   espirazione 
E LA VITA CONTINUA
Nel primo tempo la cassa toracica si dilata e nei polmoni si forma un vuoto; a causa della pressione l'aria esterna si incanala nelle fosse nasali e poi nella faringe, la laringe, la trachea, i bronchi, i bronchioli, fino ad arrivare ai polmoni, in cui avviene lo scambio gassoso. 
Nel secondo tempo, che segue immediatamente, l'azione dei muscoli inspiratori cessa e prevale invece la pressione atmosferica, quindi l'aria e i rifiuti fuoriescono.
L'insieme dei due tempi della respirazione, si dice 'atto respiratorio'. Il numero di questi è in media di 16-19 al minuto primo, ma questa cifra varia notevolmente in rapporto all'età.
La respirazione può essere toracica o addominale. La prima prevale nella donna, mentre nell'uomo e molto spiccata la seconda. Con una inspirazione Si immettono nei polmoni circa 500 cmc. di aria, e con una espirazione se ne espelle più o meno la stessa quantità; un certo quantitativo di aria però rimane sempre nei polmoni. 
Il massimo volume di Aria che un organismo può introdurre ed espellere in un atto respiratorio, si dice come potenza individuale "capacità vitale" personale .
Oltre la respirazione polmonare abbiamo anche una respirazione cutanea con cui la pelle emette acido carbonico e vapore acqueo. 
Nell'Uomo la quantità di acqua eliminata per mezzo della traspirazione cutanea e la quantità eliminata per via renale sono quasi uguali. 
Nei protozoi, nei celenterati e negli spongiari, la respirazione avviene direttamente e ogni cellula scambia l'anidride carbonica con l'ossigeno senza bisogno di intermediari in tutti gli altri esseri viventi l'intermediario è il sangue, il cui compito è appunto quello di arricchirsi di ossigeno dell'esterno, per distribuirlo agli organi, è di raccogliere l'anidride carbonica dagli stessi per condurla all'esterno. 

Gli animali acquatici hanno le branchie; altri animali (es. la maggior parte degli artropodi) hanno un sistema di tubi trachee; le oloturie possiedono anche un polmone dipendente dall’intestino terminale. Gli animali superiori hanno, infine, organi di struttura spugnosa, molto elastici, composti di minutissime vescichette (polmoni). Parte della respirazione si compie anche attraverso la pelle. 

Anche le piante, come tutti gli esseri viventi, respirano è cioè assorbono ossigeno e rigettano anidride carbonica. L'ossigeno viene introdotto con l'aria per mezzo della membrana cellulare e viene diffuso, attraverso gli spazi intercellulari, nei tessuti. Questa funzione non va confusa con l'assimilazione clorofilliana che, nelle piante verdi, avviene solamente per l'influenza della luce e consiste nell’ assorbimento di anidride carbonica con la emissione' di ossigeno.


L’apparato della respirazione si compone delle narici, le fosse nasali, la faringe, la laringe, la trachea, i bronchi e infine i polmoni, avvolti in sacchi detti pleure. 
La laringe e un organo mediano situato nella parte media ed anteriore del collo, (serve principalmente al passaggio dell'aria nella inspirazione e nella espirazione) ma contiene anche le corde vocali deputate alla fonazione. Benché abbia molte connessioni con organi vicini pure e dotata di una certa motilità, si muove verticalmente nella deglutizione e nel canto; esplica poi anche dei movimenti anteroposteriori e laterali; questi ultimi sono passivi, accidentali.
Le modificazioni anatomiche della laringe determinano le variazioni di voce. La laringe ha forma di piramide triangolare con la base rivolta in alto. Vi si distinguono tre zone: una glottidea, una sopraglottidea, detta anche vestibolo della laringe, e una sottoglottidea, cilindrica. 
Lo scheletro è costituito da nove cartilagini. di cui tre mediane e sei laterali. Molti legsmenei stabiliscono le connessioni con 1'osso joide e con la trachea. 
I muscoli sono molti: alcuni di essi imprimono alla laringe movimenti totali, altri fanno muovere i vari pezzi cartilaginei gli uni sugli altri. Sono annesse ghiandole follicolari e mucose a grappolo. 
La trachea si estende dall'estremità inferiore della laringe fino ai bronchi . Si tratta di un tubo cilindrico lungo 11-12 cm. costituito da una tonaca esterna fibrosa e cartilaginea che costituisce l'impalcatura, ed una tunica interna, mucosa in cui sboccano molte ghiandole. 
I bronchi sono due tubi divergenti che partono dalla trachea e raggiungono l’ilo del polmone corrispondente. Si riscontrano notevoli differenze tra il bronco destro ed il sinistro. Il primo è lungo 20-25 mm., il secondo è lungo 45-50 mm., ma ha un calibro più piccolo. Giunti agli ili i bronchi si diramano in varie branche che raggiungono prima i lobi polmonari e poi, ramificandosi sempre più, i lobuli. Le più piccole ramificazioni prendono il nome di bronchioli. 
I polmoni hanno approssimativamente la forma di semiconi con l'apice in alto e la base appoggiata al diaframma. Profonde scissure li dividono in lobi (due del polmone di sinistra, tre di quello di destra). Sono costituiti da piccoli lobuli o vescichette, uniti da tessuto connettivo e composti di molti acini che a loro volta si suddividono in loggette piccolissime dette alveoli. Questi ultimi sono formati da una parete, una rete capillare e un epitelio; in essi avvengono gli scambi gassosi. Le pleure sono due sacchi sierosi che rivestono i polmoni facilitandone i movimenti. Sono costituite da due foglietti. 
Quello che ricopre il polmone si dice viscerale, l'altro prende il nome di foglietto parietale. Tra l'uno e l'altro si trova una cavità virtuale (cavità pleurica) che diventa reale quando si forma del liquido o penetra l'Aria.
 

RESPIRAZIONE {artificiale}
Come evitare l'arresto del respiro. I metodi seguiti sono molti. Uno tra i più comuni è: si corica la persona in posizione supina col torace lievemente rialzato, il che si ottiene disponendo dietro la schiena un cuscino o altra cosa del genere in modo che il capo ricada all'indietro. 
Dopo essersi accertati che la lingua non sia rilassata si osserva che la laringe non sia ostruita, afferrare, possibilmente in due persone, le braccia del paziente al gomito ed al polso e sollevarle verticalmente per poi farle congiungere al disopra del capo. In tal modo si provoca meccanicamente l'inspirazione. 

Alla espirazione si provvede poi abbassando le braccia del paziente sul petto fino a comprimere il torace, determinando la fuoriuscita dell'Aria. Il numero degli atti respiratori deve essere più o meno quello normale (15-18 al minuto primo nell'adulto, 20-24 nel bambino).

L'inspirazione si provoca sollevando le braccia verticalmente per poi farle congiungere dietro la nuca. Per provocare l'espirazione poi, l'operatore, postosi di fronte al paziente, gli comprime il torace col palmo delle mani. Il numero degli atti respiratori artificiali e sempre di 15-18 al minuto primo.
 

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