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Il Suono è all'origine del Cosmo.
Se la Parola, il Verbo produce l'Universo, questo avviene per effetto delle
vibrazioni ritmiche del 'Suono' primordiale 'raggio di Luce che trapassa
nel Buio'.
L'Uomo, la Donna, i viventi e tutti gli altri sono la manifestazione del Suono della ‘qualità sonora’, che corrisponde all'elemento "Voce o Etere". Tutto ciò che è percepito come 'canto suono' è ‘Creatività del Verbo Eterno’. L'Altro {il Cosmo, il Buio} che non ha suono, è il principio stesso, lo Spazio. Il Suono, può essere non manifestato sottile o articolato. |
Il Suono nell'Uomo impressiona l'udito per effetto di movimenti vibratori ritmici. Il Suono è percepito prima della Forma, l'Udito è anteriore alla Vista. Dall'Udito nasce il ‘germe della manifestazione’. Per analogia, la nascita individuale è talvolta indicata come un Suono. La "Luce Auricolare", è il più
importante, perché riproduce il processo della manifestazione alla
conoscenza interna, come una percezione auditiva.
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I Cinesi avevano della musica grande riverenza, da farla divenire ‘professione’; infatti, la cronologia più comunemente accettata pone il regno dell'imperatore Huang-Ti verso il 2697 a.C. Sotto il suo regno uno dei suoi ministri Lin-Len, stabilì l'ottava in dodici semitoni che chiamò i dodici lid, le 12 espressioni primordiali della vitalità, le 12 figure Celesti nella Ruota di Vita. I dodici lid furono divisi in lid Yang e lid Yin, che corrispondevano ai dodici mesi dell'anno, alle 12 Ore della Notte e alle altrettante del Giorno e a dodici stati psichici nell’unione delle energie tra Celeste e Umano; ogni lid Yang era seguito dal suo liu Yin e ogni lid era carico di significati simbolici. "Se i Cinesi, scrive Granet, sono arrivati a fondare la loro tecnica musicale su un principio aritmetico che, del resto, non hanno trovato necessario applicare rigorosamente, ciò avvenne perché la loro scoperta fu un gioco realizzato per mezzo di simboli numerici (considerati non come Segni astratti ma come emblemi efficienti) e perché il fine di questo gioco non era formulare una teoria esatta che giustificasse rigorosamente una tecnica, ma illustrare tale tecnica legandola a un'immagine prestigiosa del Mondo". La musica fu attribuita dal mondo occidentale agli Egiziani a Ermes o a Osiride; dagli Indù a Brahma; dagli Ebrei a Jubal; dai Greci ad Apollo, a Cadmo, a Orfeo, ad Anfione eccetera. Pitagora inventò un monocorde per determinare matematicamente i rapporti dei suoni; Lassus, maestro di Pindaro, verso l'anno 540 a.C. scrisse un ampio trattato sulla teoria della musica. Anche i Pitagorici consideravano la musica come un'armonia dei numeri e del cosmo, esso stesso riducibile a numeri e suoni; questo significava dare ai numeri tutta la pienezza intelligibile e sensibile dell'essere. Alla loro scuola si collega la concezione della musica delle sfere. Il ricorso alla musica, con i suoi timbri, tonalità, ritmi, strumenti diversi, è uno dei mezzi per associarsi alla pienezza della vita cosmica. In tutte le civiltà, i momenti più intensi della vita sociale o individuale sono scanditi da manifestazioni nelle quali la musica ha un ruolo di mediazione che allarga la comunicazione fino ai limiti del divino. La musica tradizionale celtica si suona sull'arpa e non con strumenti a fiato (cornamusa), che sono invece riservati alla guerra o alla ricreazione. Ogni buon arpista era in grado di suonare in tre modi: il modo del sonno, del sorriso e del lamento, che ricordano, con una vaga corrispondenza, i tre modi della musica greca arcaica: il lidio dolente e funebre, il dorico virile e bellicoso, il frigio entusiasta e bacchico. Il modo del sonno corrisponde all'Astrale: è
la musica degli dei che innebria magicamente i vivi: è anche quella
della gente del sid’ e dei loro messaggeri che vengono sotto forma umana
o di cigno. I cigni, nei quali sono stati trasformati i figli di Lir, cantano
una musica divina che incanta tutti gli Irlandesi che l'ascoltano.
Il Sole fa Suono e la Luna suona. |
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