Pentangle

Tra gli archivi degli appassionati di musica acustica, è impossibile non trovare un album, o perlomeno degna citazione, di uno tra i più grandi gruppi inglesi. I cinque musicisti dei Pentangle si trovarono verso il 1968, per costituire il proprio organico, dopo essere passati attraverso moltissime esperienze basate su collaborazioni con altri musicisti. Ad esempio, il batterista Terry Cox collaborò con il bassista Danny Thompson alla realizzazione di alcuni brani della leggendaria Blues Incorporated Orchestra di Alexis Korner, vivendo quindi per molto tempo nell'ambiente del blues e del jazz. Vedremo come questa collaborazione servì nei Pentangle per rompere quei precisi schemi che anche la musica folk deve, in teoria, rispettare. Altri esempi sono, da una parte, le esperienze singole di Bert Jansch e John Renbourn, molto più vicine alla tradizione inglese e americana e al blues e, dall'altra, la bravura vocale e l'intelligente ricerca nel campo della tradizione di quell'incredibile signora di nome Jacqui Mc Shee. La cosa che differenziò i Pentangle dagli altri gruppi famosi del folk rivisitato fu la compattezza del loro organico. Hanno potuto verificare insieme le loro esperienze di maturazione in questo settore. Tutto questo non lo si trova, ad esempio, nei Fairport Convention, dei quali quasi tutti i lavori sono imperniati sul costante mutamento del proprio organico e, soprattutto, sui variabili umori dei suoi componenti. I Pentangle iniziano a incidere nel 1968 con un disco per la Transatlantic, Pentangle, dove vengono inseriti pochi tradizionali, ma molte ricerche ritmiche abbastanza vicine a temi jazzistici di notevole pregio. Molto belli sono gli inserimenti di Jansch e Thompson, che danno colore e incantevole creatività a tutto il senso dell'incisione. Sempre nello stesso anno incidono Sweet Child, registrato in parte dal vivo, che fa riscontrare il primo passo verso la popolarità e la comunicazione attiva tra pubblico e artista. Mancava ancora qualcosa nella preziosa collana del gruppo, un qualcosa che non si fece aspettare. Si chiamava Basket of Light (canestri di luce), e arrivò nel 1969 a rinfrescare le menti del pubblico inglese. Un continuo getto di bellissimi tradizionali interpretati dalla Mc Shee. Tra questi brani troviamo Once i hard a sweetear,  una composizione di due tradizionali, uno inglese e l'altro americano, miscelati insieme. Nel 1970 arriva il capolavoro, Cruel Sister, completamente acustico e dedicato alla tradizione popolare e contadina inglese, con brani del '600 e '700 genialmente rivisitati ed elaborati collettivamente. Le chitarre acustiche, il  triangolo, il tamburo, il sitar, la batteria e il basso si incrociano incredibilmente con la voce armoniosa di Jacqui Mc Shee, alternata con quelle di Jansch e Renbourn. Nel 1971 esce Reflections, che prosegue il discorso precedente; poi Lion at world end, un album inciso e mai pubblicato. L'evoluzione dei Pentangle termina nel 1972 con l'ultima perla, Salomon's Seal, poi la scissione. Pentangle si riformano nel 1985, senza Renbourn, per primo esce Open the Door cui segue nel 1986 In the Round, dove a tratti ancora si respira l'aria dei primi Pentangle. So Early in the Spring del 1990 e Think of Tomorrow del 1991 chiuderanno l'attività del gruppo: la qualità è sempre alta, ma ormai è semplice folk-rock.
 

Formazione Originale:

John Renbourn (chitarra)
Bert Jansch (chitarra)
Jacqui Mc Shee (voce)
Danny Thompson (basso)
Terry Cox (batteria)

 

 

 

 

 

 

 

Discografia


Pentangle (1968)
Sweet Child (1968)
Basket Of Light (1969)
Cruel Sister (1970)
Reflection (1971)
Solomon's Seal (1972)
Live At The BBC (1995)
On Air (1998)

John Renbourn Group

A Maid in Bedlam (1977)
The enchanted Garden (1980)

Pentangle 1983-1995

Open The Door (1985)
In The Round (1986)
Think Of Tomorrow (1991)
One More Road (1993)
Live 1994 (1994)

Jacqui McShee's Pentangle

About Thyme (1995)
Passe Avant (1999)
Feoffees' Land (2005)