Sebbene da
ogni punto di
vista l'etnia
gallese possa
dirsi
privilegiata,
dotata com'è di
autonomia
linguistica
e culturale, la
sua musica
popolare ha
dovuto
soccombere
durante il
secolo scorso
sotto i
colpi della
chiesa
nonconformista.
Interrotta la
tradizione
strumentale,
sebbene sia
sopravvissuta
quella
arpistica che
aveva in Nansi
Richards
l'ultima
esponente,
corrotta quella
vocale,
soppiantata
dalla coralità
degli inni
ecclesiastici e
delle rugby
songs, i
giovani
musicisti
gallesi si sono
trovati nella
condizione di
doversi
inventare
un'identità
musicale.
La
difficoltà
dell'impegno
spiega forse,
almeno in
parte, come un
notevole
fermento locale
abbia
prodotto
pochissime
formazioni in
grado di
emergere a
livello
nazionale. Tra
esse gli Ar
Log di gran
lunga i più
conosciuti, che
si rifanno a
un'impostazione
classicheggiante,
i Cilmeri
che prendono
invece a
modello le
sonorità del
revival
irlandese, gli
scoto-gallesi
Swansea
Jack.
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