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QALAH SIMAN
(Basilica di San Simeone Stilita)
Sulla cima di uno scosceso altopiano che domina la vallata del fiume Afrin si trovano le imponenti vestigia del complesso paleocristiano eretto in memoria del luogo in cui visse S. Simeone Stilita.
Nato in un villaggio nei pressi di Antiochia nel 386 d.C., S. Simeone giunse nel 412 nel monastero situato un po' più a valle. Fortemente attratto dall'ascetismo, chiese e ottenne di potersi ritirare in totale isolamento sulla cima dell'altopiano, in una celletta posta su una colonna la cui altezza andò progressivamente crescendo fino a raggiungere 15 metri. La fama dell'eremita attrasse pellegrini provenienti da tutto l'Oriente cristianizzato, e alla sua morte, avvenuta nel 459, l'imperatore Zenone ordinò che intorno alla colonna sulla quale era vissuto fosse eretta una chiesa degna della sua memoria.
Gli Stiliti erano monaci solitari dell'antico Oriente cristiano, presenti in particolare in Siria, Mesopotamia, Egitto. Gli stiliti (dal greco stylos, "colonna"), che conducevano una vita di preghiera e di penitenza seduti su una piattaforma posta in cima a una colonna, dove rimanevano per molti anni, sovente fino alla morte. Inaugurata nel V secolo da san Simeone, passato alla storia come "lo stilita" per eccellenza, questa forma estrema di ascetismo non mancò di sollevare perplessità anche negli stessi ambienti del monachesimo cristiano, probabilmente per il suo carattere di plateale ostentazione. Tuttavia, la fama di santità di quanti vi si dedicavano, trascorrendo in preghiera l'intera notte, si diffuse rapidamente in tutto il mondo cristiano, provocando l'affluenza di pellegrini presso le colonne sulle quali costoro vivevano e, in taluni casi, l'insediamento di comunità monastiche negli spazi circostanti. Gli stiliti divennero ben presto anche ascoltati consiglieri degli imperatori dall'alto delle loro inusuali dimore, che furono abbandonate definitivamente soltanto dopo il X secolo.
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