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Faeto!

 

Faeto, insieme al vicino paese Celle San Vito, rappresenta l'unica comunit franco-provenzale che parla la lingua patois, in Italia all'infuori della Val d'Aosta. Varie sono le ipotesi circa l'origine di questa singolare isola linguistica.

La pi accreditata quella secondo la quale Carlo I d'Angi, nel 1268, sconfitti gli Svevi, decise di far stanziare una comunit francese, a lui fedele, per controllare i Saraceni (gi alleati di Federico II), stanziati a Lucera.

Un gruppo di soldati provenzali, seguiti dalle famiglie, fu mandato a presidiare il centro fortificato di Crepacore, nei pressi della via Traiana, sull'altura denominata in seguito "Castiglione".

Verso il 1340, abbandonata la zona, divenuta insicura per il frequente passaggio di eserciti e la presenza di briganti, la comunit si port nella localit dove sorge ora Faeto dando cos origine al paese.

Le testimonianze del passato sono ora raccolte in un museo etnografico, nel centro storico del paese, raggiungibile percorrendo dal lato sinistro della Chiesa madre, edificata nel corso del 1800 con la facciata in blocchi di pietra bianca lavorata, la via Vittorio Emanuele e il successivo vico Valentino.

 Il museo ospitato nella casa del Capitanio, del XV secolo, che reca nella facciata una finestra bifora, e raccoglie le tracce storiche e culturali della civilt contadina, come gli attrezzi per la coltivazione, utensili, testimonianze della transumanza, attrezzi degli artigiani.

Sempre nei pressi della Chiesa madre possibile raggiungere il Belvedere, da cui si gode un ampio panorama sul Tavoliere fino ai monti del Gargano e al golfo di Manfredonia: non a caso definito il "terrazzo della Puglia".

Molto interessanti sono i dintorni di Faeto: il paese, infatti, si trova presso le sorgenti del fiume Celone, dove sorgevano dei mulini ad acqua.

Qualche chilometro prima del paese, lungo la via che porta a Greci, nei pressi del moderno villaggio S.Leonardo, possibile percorrere un tratto di strada che gli studiosi hanno identificato con la via Traiana.

Procedendo in direzione est si arriva alla vista del Castiglione e poi di un'antica taverna, affiancata da una cappelletta dedicata a S.Vito. Nel cortile della taverna si trova una stele dedicata ad un veterano della legione traiana, che ricorda che il luogo, chiamato Mutatio Aquilonis, era una stazione di posta, adibita alla sosta e al cambio dei cavalli.

Faeto circondato da boschi di faggi, querce e di tipica macchia mediterranea, che si estendono tra il monte Difesa, alto 1080 mt., e il monte Cornacchia, che con i suoi 1151 metri d'altezza rappresenta la massima elevazione dell'Appennino Dauno.

Proprio sul versante settentrionale di questa montagna si trova il lago Pescara, o di Biccari, in pittoresca posizione sulla pianura di Foggia.

Il museo visitabile il sabato e la domenica dalle ore 9 alle 13 e dalle 16 alle 19, con prenotazione (tel.0881/973071 o 0881/664516) negli altri giorni.