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Bovino!

 

È situato in zona collinare con circa 3.000 ha di bosco e numerose sorgenti d'acqua. Bovino è sede della Comunità Montana dei Monti Dauni Meridionali.Tale ente è stato soppresso nel 2009 con un decreto del presidente della regione [2]. Tuttavia il Tribunale Amministrativo Regionale per la Puglia, con sentenza del 26 marzo 2009, ha successivamente annullato il decreto del Presidente della Giunta regionale della Puglia nella parte in cui disponeva la soppressione della Comunità Montana dei Monti Dauni Meridionali[3].

 Storia  [modifica]

Bovino (l'antica Vibinum) [4] era un centro osco-sannitico già sotto il dominio di Roma quando vi si accampò Annibale nel 217 a.C.[5]. «Egli entrò dai dintorni di Arpi nel territorio degli Irpini ... devastando il territorio di Beneventum, la colonia latina all'interno del loro territorio...»[6]. «Annibale ... scorse presso Aecae (Troia) al suo lato destro le insegne dell'esercito romano ... Lasciando da parte l'esercito romano, egli valicò l'Appennino marciando nel cuore dell'Italia su Benevento ... Allora volse il passo indietro e prese la via dell'Apulia ... Presso Geronio, a cinque leghe a nord di Lucera, fu approntato un campo trincerato... partì da Geronio, dirigendosi verso sud; lasciando da un lato Lucera, passò l'Ofanto e prese il castello di Canne (tra Canosa e Barletta)» [7]. Altri sostengono che la battaglia fra Annibale ed i Romani non si svolse a Canne bensì nei pressi di Castelluccio Valmaggiore nella valle del Celone.[8].

Centro fortificato nell'alto Medioevo, nel 969 fu assediato dal longobardo Pandolfo Testadiferro che lo strappò così ai Bizantini - con l'aiuto di Ottone I di Germania - riportandolo alla sovranità del Ducato di Benevento [9]. È sede vescovile dal 971.

 Gemellaggi  [modifica]

Bovino è gemellato con:

 Montemurlo (Provincia di Prato), Italia

 Monumenti e luoghi di interesse  [modifica]

Duomo: edificato nel X secolo con stile bizantino, subì una forte ristrutturazione nella seconda metà del XI secolo che lo portò ad assumere sembianze romaniche. Ricostruito nel XIV secolo, venne restaurato nel 1935. All'interno si rilevano il sepolcro del vescovo Giustiniani risalente al 1608, un coro barocco dei primi del Settecento e un pregevole dipinto attribuito a M.Preti intitolato San Sebastiano.