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L'aquedotto romano di Frejus, nel meraviglioso parco urbano
L'aquedotto romano di Frejus, nel meraviglioso parco urbano


Le Muy
Le Muy



Callas
Callas



Bargemon
Bargemon



Il campanile di Bargemon
Il campanile di Bargemon



Comps e poi la gola dell'Artuby
Comps e poi la gola dell'Artuby



La chiesa di Comps
La chiesa di Comps
Di montagna
Avevamo studiato la carta ma non sapevamo nulla dei campeggi; si voleva andare verso la regione del Verdon, che sarebbe un fiume che nella parte di media montagna ha scavato gole con grandi pareti rocciose, una zona molto nota in Francia (è Parco Regionale), molto meno in Italia. Allora abbiamo puntato all'ufficio del Turismo di Saint Raphael per poi decidere, 17 km da Antheor. L'ufficio ci ha dato il pieghevole degli alberghi e dei campeggi, così abbiamo selezionato come possibili mete Comps sur Artuby, 890 di altezza, paesino, oppure, se la gamba non fosse andata, la zona di Callas.

Perché Comps? Perché era abbastanza vicino alle gole e non troppo lontano da dove ci trovavamo. Prima di partire siamo passati da Frejus, cittadina appiccicata a Saint Raphael e molto più bella, perché segnata dagli antichi romani con un'arena, dove nel 1988 avevo visto con un altro dei ciclisti (ciao Maurizio Maiorana da Sesto) i Faboulous Thunderbirds del fratello di Stevie Ray Vaughan, rock blues divertito (wrap it up, i'll take it, papaparapapa, wrap it up, i'll take it…), e anche i resti di un acquedotto, molto belli e soprattutto inseriti in modo molto armonico in un giardino pubblico essenziale e con grandi spazi aperti; su uno degli stradoni che collegano Saint Raphael a Frejus - credo sia quello giallo D98c della carta Michelin, nella parte a corsie divise - c'è un bulangio che panifica in un capannone, sul lato sinistro andando a Frejus: non gli daresti due lire ma è il migliore di tutti (provati pane con le olive nere a due lire e torta di crema e lamponi); vi prego di andarci e prego me di tornarci.

Da Frejus si prende la N7 che è brutta, trafficata e calda, ma non c'è alternativa, fino a le Muy, dove si incontra un dissetante supermarchè, prima di prendere a dx la D25, in mezzo ai vigneti e in leggera salita di quelle che ti snervano perché ti sembra di essere in piano ma non vai avanti, e poi vigna e asfalto nero nuovo emanano calore, soprattutto alle due del pomeriggio; dritti dritti fino a Callas, passando per le Gorges de Pennaron, una strettoia nella quale scendere però solo a piedi, e non l'abbiamo fatta, attratti dai monti del Verdon che apparivano in distanza. Appena prima di Callas una fontana spropositata senza acqua potabile, porca troia; tocca salire fino al bel paese, dove ci sono due fontane lavatoio dalla grande acqua fredda e bevibile e la Place Clemenceau, con i platani e l'ombra e il bar dove prendere il panachèè di giornata, perché abbiamo deciso di proseguire fino a Comps, dopo aver telefonato al campeggio municipale, aperto fino alle dieci e anche dopo "se arrivate dopo le dieci piantate la tenda e fatevi vivi al mattino"; mancavano 26 km, ed erano le cinque e mezza: "alle sei si parte"; ancora 600 m di dislivello da spararci, ma sta arrivando il fresco. Strada abbastanza tranquilla fino a Bargemon, altro bel paese da bar della piazza, poi però la strada (D19) sale e non smette più per un bel po', sicuramente fino all'innesto con la D955, dove inizia il territorio del Campo Militare di Canjuers, una roba enorme che si prende un altopiano montuoso di 50 x 15 km, appena a sud del Parco Naturale del Verdon; chissà cosa succede lì dentro, mi chiedevo pedalando lungo la salita (sempre salita…) in mezzo a paesaggi da Star Trek, con palazzine brutte (le uniche che ricordano i ruggenti '50 italiani, perché di solito l'edilizia francese è di gran miglior gusto) e qualche ufficiale che gioca a tennis e strade militari scavate da poveri cristi in divisa, e nel delirio del caldo+salita, allucinazioni di cartelli stradali del tipo 'rallentare, uscita carri armati': insomma, sono altri 4 km di salita tosta su stradone.

La salita finisce dove sulla Michelin c'è il 5 dei km, e inizia un bel discesone fino al ponticello sull'Artuby (da non confondere con 'il' ponte sull'Artuby, più a valle nel Verdon); dal ponticello si risale, più dolcemente, con paesaggio spettrale e invidia per la posizione del casone militare sulla costa a sinistra, fino a Comps: l'entrata in paese è meravigliosa, perché l'abbiamo fatta al quasi buio, e ci siamo sentiti accolti da un paesino molto familiare, da montagna, e da 'quanta fatica, cazzo, siamo in montagna!'. Il Camping de l'Artuby è molto ben segnalato, 1 km fuori paese verso Aiguines, senza spaccio ne altro (se piove, per esempio, o ti rifugi in tenda o la lascia a bagnarsi e scappi in paese).

Continua...