Nel Var in bici - versione accessibile
›Il tratto italiano
±Di rocce rosse
±Esterel
±Di montagna
±Gitella a Trigance
±Gitella all'Imbut
±Gitella al Coloir Samson
±Di Cima Coppi
±Di campagne
±Di Sainte Victoire
±Aix
±Di Sainte Baume
±Di discesa al mare
±Spiaggia del Levant
±Rocce del Levant
±L'isola dei pesci
±Di Ramatuelle
±Santropezio
±Cap Taillat
±I Mauri
±Di guadare l'Argens

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I quadri di Roberto Origgi
"Nel Parco di Nervi"
Roberto Origgi
Il tratto italiano
E qui non piove, ma è quasi buio, perché il treno in Centrale parte alle 8.15 e non abbiamo ancora montato le borse sulle bici, cosa di poco tempo ma di leggera ansia. Usiamo un po' di tempo per togliere i fermapiedi dai pedali di Maria, roba da cascare, a tenerli, e via, con addosso pile (io) e maglione (Maria). Naturalmente la carrozza trasporto bici prevista non c'è, e questo ricordatevelo; al ritorno andrà peggio. Le bici allora ce le fanno mettere di fronte ai cessi della carrozza di testa. Si attraversa Appennino e Liguria, dove sogna il mio amico pittore, fino a Ventimiglia, dove si cambia, scoprendo il mistero del trasporto bici sui treni francesi.

Come muoversi però, una volta in Francia,
cosa avevamo , ora ci arrivo.

Continua...