la pizia weblogs
dicembre .01


ho letto

Harry Potter (3)


ho ascoltato

Elisa
Santana


ho visto

La tigre e il dragone
Jack from Hell (20 min.)
Ocean's eleven
Harry Potter

Questa sono io, senza filtri, senza diplomazia, senza inibizioni, come tutti voi mi conoscete

22 dicembre 2001
La parte piu' sana di me
la piu' buona e giusta
il mio unico pregio
cio' che mi rendeva digeribile al mondo
cio' che bilanciava la mia intrattabilita'
mi ha scritto una mail.
Che ho letto un'ora fa.
E quindi ho deciso: l'operazione "via i rami secchi" inzia oggi. Insieme alle ferie. Mando in ferie infatti la mailing list, ICQ, tutti i blog compreso il mio e la mail. Il cellulare, manco a dirlo, e' in un mondo tutto suo da tempo.
Rispondero', quindi, solo al citofono.
E vediamo cosa passa il turno a questa prima spremitura.
Offlainamente vostra.
[6.55]

21 dicembre 2001

Comunque la finisco adesso dai. Il 21 dicembre ha dato che ne dite? Voi attaccavate le lucine o mangiavate fra amici ed io suonavo il mio requiem (altro che rock). Ma ora e' passata, davvero. A volte serve.
Ora sono sola.
Mia madre e' a cena fuori. I miei amici a cena fuori. Claudia e Andrea con amici a cena.
Io non ho ancora cenato. E invece ora mi preparo qualcosa di buono. E accendo la tv. Che mi serve la sua idiozia adesso. E Pizia vuole le coccole. A domani.
[21.45]



Ecco si, ho trovato. Credo di aver bisogno di due genitori. Due genitori che si amino, che mi amino e che mi sgridino quando la faccio fuori dalla tazza. Ho assoluto, urgente bisogno di due genitori. Freud capirebbe immediatamente di cosa sto parlando.
Come faccio tutto da sola?
Boh.
Saro' un esperimento.
Ho illustri precedenti alle spalle. Poco felici purtroppo. Ma magari io saro' meno illustre e piu' felice.
Saro' la trama di questo film.
Che mica so come finisce.
Ma che ancora, cavolo, non mi ha annoiato. Anche se mi sfianca. Anche se ho le unghie rotte. Cavolo non sono stanca. Non lo sono. Non lo sono. Non lo sono. Sono troppo curiosa.
L'avevo detto io che e' il mio essere donna a salvarmi.
(e Silvia Plath? ehm...vabbe'...lasciamo stare lei dai....)
[21.30]



Mio padre. Mio padre era cosi'. O meglio io sono come lui. E lo sono sempre di piu' man mano che cresco. Il che significa che ho poche speranze. Perche' mio padre ha fatto cose brutte. Era intelligentissimo, e colto, e rigoroso, e anticonformista, e sensibile, e mi ha fatto i regali piu' belli che abbia mai ricevuto, e i discorsi piu' belli che abbia mai ascoltato, ma ha anche detto cose durissime, e fatto cose durissime, che non dimentichero' mai. E che io sto ricalcando come un percorso gia' segnato.
Ma io una speranza ce l'ho. Sono una donna. E la mamma che potrei essere cova in me. Io insieme mio padre e mia madre. Come l'olio e l'acqua. E ti credo che non ne esco...Lui e' tutte le mia grida e lei e' tutto il mio silenzio. E non si capiscono. Non riesco a conciliare le loro incomprensioni. Eppure non vivono l'uno senza l'altra.
Il giorno che riusciro' a capire come hanno fatto ad amarsi forse riusciro' ad amare. E ad essere amata.
In santa pace.

(E' vero, mio fumo di londra, tutto cio' ha a che fare con l'imprinting.)
[20.57]



E' Natale e siamo tutti piu' buoni...
Ho freddo. Mi girano i coglioni in maniera vorticosa. Odio tutti e tutto. Sono impossibile quando sto cosi'. Sto di merda. Sto di merda. Non e' niente, tranquilli, non e' niente. I miei soliti isterismi. Non e' successo nulla. Ma io spaccherei tutto quello che mi passa sotto mano. Manderei a fare in culo il passante piu' innocuo. Sono terribile. Sono un mostro. Odio questi cazzo di blog. Li odio tutti. Mi fanno venire la nausea con le cosette idiote che ci scrivono sopra. Odio la mia paura di dire la verita'. Qui oramai mi leggono cani e porci e sto sempre li' attentina a dire questo e quell'altro ma vorrei smettere e fregarmene. E' solo che nessuno sa' come sono davvero quando vado senza freni....Nessuno di voi puo' immaginare cosa possa uscire dalla mia rabbia. Sono la vergogna della vostra classe medio-borghese, la vergogna della mia famiglia di brave e semplici persone con cui dovro' passare presto una cena e un pranzo di natale. Sono la spina nel fianco di tutti i miei amici. Quando sto cosi' mi evitano. E non hanno torto. Tanto dico cose senza senso, alle quali credo anche poco, ma che mi servono per sfogarmi. Ma che avro' mai dentro per riuscire a partorire tutta questa bile?

e poi...la gente che ti telefona, che vuole aiutarti, e sentire l'affetto...dirsi 'lo vedi che ti vogliono bene?" ma non sentire che questo aiuta, sentirsi come un muro, un enorme muro gigante di rabbia che nessuna buona intenzione scioglie. Odiarmi per questo. Per questa incapacita' di ricambiare l'affetto, di apprezzare la presenza. Dirsi che un giorno le persone se ne andranno. Perche' nessuno lo fa per gloria di starmi accanto. Di stare accanto ad un'isterica. Piangere perche' non sento l'amore. Non lo sento. Mi amate ma non lo sento. Forse amo ma non lo sento.

e quante cose vorrei dire. Cominciare a dire la verita'. Di quanto odio la gente. Di quanto poco amo. Ma di quanto invece amo certe cose, certe piccole, minuscole cose. Piccole piccole che non hanno niente a che fare con voi. Che voi non vedreste mai. Di quanto sia sull'orlo di scegliere la vita della stronzainfelice in maniera definitiva. Smettere di rimangiarmi tutto questo quando poi la crisi passa e raccontarmi che in realta' sono una brava ragazza, efficente, intelligente, gentile e soprattutto solare. Non e' vero. O e' vero quanto questo. Sono il sole quando e' oro e quando e' nero. Il sole nero. Io. E odio non essere vera. Odio fingere di essere buona e gentile quando vorrei dire "e piantala di dirmi cazzate". E' che faccio male, faccio male a tutti di continuo. E credeteci per favore che chi mi conosce lo sa. Sono la cosa piu' cattiva che abbiate mai conosciuto (e sotto Natale do' il mio meglio). E lo so che mi sto dando la zappa sui piedi, che dovrei tenere tutte queste cose per me perche' perdero' gli amici e il lavoro e la stima di me a forza di abbandonarmi a questo vortice di pessimismo. Ma questo modo di fare soddisfa una parte di me, malata e primitiva, e solo di quella mi importa in questi momenti. Gli americani direbbero "Put your pretty face on", fa buon viso a cattivo gioco, ma io preferisco la filosofia di Troisi del "Lasciatemi soffrire in pace, non mi va di stare bene adesso".
E certo che passo da patetica. E quanto mi scoccia passara da patetica quando vorrei essere l'immagine della saggezza e della calma. Ma non sono cosi', mi sa. E non sono mai stata capace di valutare le conseguenze delle mie azioni. E mi ritrovo dopo ad attaccare i cocci, a chiedere scusa o a mettere le mani avanti. O a fingere. Dio quanto odio fingere. Quanto perdo la stima di me quando fingo. Ma ecco, non mi mettero' addosso la faccia carina, no no e no. Questo e' il MIO spazio. Non e' uno spazio sociale, non e' una riunione di lavoro, non e' una cena con i suoceri. Questo spazio e' privatissimo e interiorissimo. Se vi scandalizzate scandalizzatevi di voi stessi. E non ci tornate mai piu' qui sopra perche' mi date noia coi vostri giudizi del cazzo. Siete nella parte piu' intima di me e c'e' un bel casino che non ha niente a che spartire col galateo o la diplomazia. Voi non avete mai nemmeno immaginato parole cosi' dure e maleducate? bene, buon per voi, voi c'eravate a quella lezione, io le ho mancate tutte. E quindi siamo due razze diverse. Che ci state a fare ancora qui? Che cazzo volete da me? O vi piaccio o non vi voglio. Andateve via. Via. Che il mio problema siete anche voi. Tutti voi. Che cosi' spesso vorrei stare sola per sempre. Ma sola sola sola che non vedo anima viva per il resto della mia vita. Che mi odio perche' non resisterei 5 minuti con questo proposito. Che mi odio perche' pubblichero' sto cazzo di post e mi pentiro', e la mia regolina che mi detta di essere vera, almeno con me stessa ogni tanto, mi vietera' di cancellarlo. E mi diro' "guarda che cazzo di idea di te che dai alla gente...ma sei scema completamente? ma non riesci a stare zitta? ma non riesci a stare zitta? zitta? zitta?" e piu' me lo dico piu' lo dico. No, non riesco a stare zitta. Deve essere qualcosa di vicino all'autodistruzione. Quando rompo rompo tutto quello che trovo, me compresa. E non riesco a fare diversamente perche', di fondo, credo stupidamente di poter essere utile a mostrare come e' un essere umano senza alcun freno. Se non costruiro' nulla nella mia vita, se finiro' male, malissimo, almeno avro' mostrato qualcosa a qualcuno. Perche' anche voi siete cosi', cosa vi credete? Mica sono un alieno, io, quando mi comporto cosi. Sono solo priva di educazione, di secondi fini, di dignita' e di ottimismo. Quando sono cosi'. Che non e' sempre, comunque. E quando sono cosi' l'unica cosa che mi salva e' sezionarmi. Sezionare il mio malessere, e il mio essere. Guardarmi da fuori e sezionarmi. Guardarmi agire e quindi agire per guardarmi. Cosa sono quando sono cosi'? Cosa provo? Come sono? Ecco, faccio questo lavoro anche per voi. Sono una specie di capro espiatorio. Poteve riconoscervi nelle mie follie senza perdere la faccia. La perdo io. Come fa l'attore sulla scena. Che si mette una maschera. E vi da' la catarsi. A voi la catarsi. A me la morte (scenica, sacrificale, rappresentativa, ovvero questo cazzo di blog).

Infatti mi sta passando adesso....scrivere e' il mio unico rimedio. L'imperituro rimedio. Ma ho perso la cena alla quale dovevo andare, oltre alla faccia. Era importante. Mi aspettano ma non chiamero' nemmeno per avvertire. Forse perdero' molte cose il prossimo anno, ancora di piu' di quente ne abbia perse quest'anno. Forse ho proprio voglia di ridurmi all'osso. Perdere tutte le foglie, tutti i rami secchi. Quanta voglia che ho! Perche' sono curiosa di vedere cosa rimane. Che cosa cazzo rimane su quell'albero alla fine di tutto? Di cosa mi importa veramente? Di chi? Ecco, a questo dedichero' il 2002. Numero affascinante. E, ultima cosa, fanculo a questo Natale. Perdonami mammina che non sei abbastanza forte per sostenere una figliaccia come me, ma non ci riesco ad essere diversa.
Fine.
[20.03]


19 dicembre 2001
Ritiro il mio cellulare al centro assistenza di S. Giovanni - che sotto le feste natalizie offre il meglio dei suoi ingorghi stradali - e scopro che IN 3 MESI mi hanno solo sostituito il cellulare.
- Lo abbiamo sostituito, tranne la batteria ovviamente.
-Ma scusi, era la batteria che non andava.
- No, no...quella andava, era il cellulare.
Bene. Torno a in macchina, lo accendo. Il display e' graffiato e mostra una simpatica banda verticale. Il cellulare sostituito e' usato, penso, ma chissenefrega basta che funziona. Invece no. NON FUNZIONA. Si spegne ancora come faceva all'inizio. Squilla e si spegne. Ogni volta che qualcuno mi chiama si spegne. IO OGGI, PER COMINCIARE, MI MANGIO VIVI TUTTI QUELLI CHE INCONTRO E CHE HANNO A CHE FARE CON QUESTA CAZZO DI SIEMENS. Che razza di mestiere e' il loro? Cosa ci stanno a fare su questa terra? Perche' non partono missionari per l'Africa? E poi:
Ma perche' mai dovrei spendere sette/ottocento mila lire per sperare di avere un cellulare che funziona? Trecentomila lire non bastano a far si' che un oggetto di plastica idiota come quello funzioni almeno, che so, uno/due anni? Chiedo troppo porca miseria????
Intanto, oggi, il lauto pasto...
[10.00]

18 dicembre 2001

Mozziconi di cose. Veloci. Che fatica. Stanno tutti male ma io l'ho gia' avuta. Ma che ansia lo stesso 'sti giorni prima delle feste. Corri, corri. Anche se non ho un cazzo di regalo da fare. Corro lo stesso. Come mai non si sa. E nessuno mi prende. Mi cercano ma non mi trovano. Lista delle cose che non mi funzionano: cellulare, connessione, sistema operativo, automobile, autocontrollo. Praticamente come essere murati vivi. Lista delle cose che mi funzionano: lavatrice, tv, stereo, caldaia, forno, frigo, autopilota. Come dire: datti al casalingato e molla ogni velleita' di professionista del nuovo millennio perche' tanto la tecologia ti si rivolta contro. Che palle. Ma quante volte diro' "che palle" questi giorni? Infinite...E la luce del pianerottolo che va e viene, e le code interminabili anche nelle zone piu' tranquille di Roma perche' ogni coglione che esce dall'ufficio alle 6 passa due ore dentro i centri commerciali a girare lo stipendio di dicembre, e il plexiglass che non entra in macchina, e le cose da fare che non entrano in un solo giorno, e le code in banca, e questo freddo impossibile, e la gente la gente, troppa gente dappertutto. E le cose che ho da fare...mamma mia...e poi eccomi li' a pensare che se non fosse cosi' non sarei contenta lo stesso. Perche' sono davvero un esserino rompipallino.
E ho gli Euro. Che bellini. Sono i piu' belli d'Europa, davvero.
Hanno disegnati sopra Dante, e l'uomo di Leonardo e la Venere di Botticelli. L'Irlanda per esempio ha una stupida arpa sul retro di tutte e 8 le monetine. Anche quelle francesi non hanno per niente appeal. Invece appeal e' bello. Evviva l'appeal. Pero' ecco, che bisogno c'era della moneta da 2 e da 20 centesimi? Nessuno dai. E il bimbino di Claudia non sapra' mai cosa sono le lire, della serie 'come essere vecchi anche a 27 anni'.
E mamma mia quanto e' rilassante questo cd, Kid A, mica me lo ricordavo cosi' metafisico...non che normalmente apprezzerei, anzi, ma oggi ci sta tutto. Perche' oggi ho girato tanto, e invece mi voglio fermare. Fare sempre, ma con tranquillita'. Pezzo per volta. Non tutto questo bordello che e' adesso. Carino il sito della moglie di Biccio.
Dove metto la renella di Pizia? Avendola ora in camera da letto la bestiola mi sveglia ogni giorno, oramai metodicamente, alle 6 di mattina raspando raspando, e poi non e' il massimo dell'igiene. Ecco, momento del voglio: voglio la primavera. Che noia che sono...voglio, voglio, voglio. Tra una settimana viene Babbo Natale e tu ti lamenti? Bambina noiosetta che sei, Pizietta. Niente regaluccio quest'anno. Molto Vanessa questo post...molto Vanessa... :)
[18.20]



1. Trinity, Matrix
2. Non saprei
3. Jesus, Il grande Lebowsky
4. Fargo? Un lupo mannaro americano a Londra?
Dimmi tu...
[0.40]

17 dicembre 2001
Che qualcuno mi prenda e mi porti via.
[...]

16 dicembre 2001

Ti e' mai successo nella vita che qualcuno, ad un certo punto, abbia smesso di parlarti facendo solo finta di essere interessato a quello che dici?
Certo che mi e' successo. Mi succede continuamente. Mi e' sicuramente successo ieri sera in macchina con Ema e Gully, e 3 sere fa con Daniele e Massimo, e 2 settimane fa con Patrizia e Simona.
Sono una gran rompicazzo ecco perche' la gente non vuole parlare con me. A me non interessa sapere di che colore vuoi dipingere la parete ma perche'. Sono morbosamente interessata ai perche' delle cose. Ho una malattia. Mi stanno sulle palle le opinioni comode. Ho opinioni assolutamente scomode. Certo che sono provocazioni ma le provocazioni aiutano cosi' spesso a vedere le cose sotto luci diverse. Adoro i ragionamenti per assurdo. Non hanno ne' capo ne' coda, ma fanno pensare. Combattono l'artrosi sinaptica. Combattono le idee facili comodamente sedute al tavolo dei luoghi comuni.
Sono estremamente rompicazzo.
A volte, certo, tutto cio' e' stancante. Anche per me. Infatti, posso provarlo, non sono sempre rompicazzo. Lo sono spesso. Quando ho una domenica libera e una persona a cui tengo davanti. Mi diverte? Solo se diverte anche l'altro. Sicuramente mi interessa. Si', lo trovo paranoicamente interessante. L'ho gia' detto in altre occasioni che adoro la comunicazione, e a volte la comunicazione assomiglia ad un incontro di box. Ma anche altre cose molto piacevoli e molto simili alla comunicazione hanno spesso l'aria di un incontro di box.
Mi trovate comunque rompicazzo? Allora viaggiate. Non ve lo ha prescritto il dottore di mettervi in discussione con me, di sostenere le vostre opinioni davanti a me che sostengo le mie e che mi piace giocare il gioco di vedere se si incontrano, si influenzano, si arricchiscono o si pietrificano. Non vi pagano a stare al tavolo con me, in macchina con me, al telefono con me. Non mi chiamate se mi trovate rompicazzo. Non mi chiamate neanche quando avete bisogno di una voce fuori dal coro perche' o sempre o mai. Altrimenti comincio a farmi pagare io. E secondo me state meglio senza. Si sta una pacchia senza la mia voce petulante, i miei toni rompicazzo, le mie opinioni malate, i miei meta-discorsi.
Tanto mi succede da sempre che qualcuno, ad un certo punto, smetta di parlarmi facendo solo finta di essere interessato a quello che dico. E il problema e' di entrambi. I rompicazzo piu' soli, i sordi piu' illusi.
[21.25]

Quando qualcuno non si fa vivo per 3 settimane si pensa subito che se la stia spassando e non abbia tempo di chiamare. Non si pensa mai che l'altro possa essere nei casini come noi.
Stavolta l'altro era nei casini come me. Esattamente come me. Forse anche peggio di me. Ed io non ci sono stata per lui. Non fino a ieri, quando ho saputo e ho potuto parlargli. Anche se non gli e' piaciuto quello che gli ho detto.
[11.10]

13 dicembre 2001

Quest' estate mi sono ritrovata a Trieste, bellissima citta', e ho visitato un piccolo Museo della Scienza che mi ha lasciato di stucco per la cura della grafica, dei video, dei giochi interattivi per bambini. Mi sono conservata brochure e quant'altro, come faccio ogni volta che qualcosa mi piace, e ho cercato su Internet i creatori di cotanto buon gusto, invano.
Ieri a cena da Daniele. Il suo amico fotografo mi racconta della sua carriera di art director e mi dice di aver lavorato, tra le altre cose, per un Museo della Scienza. Di Trieste. Ci rimango secca. " Hai proprio disegnato tu la grafica con la foglia e i riquadri rossi?" "Si si, proprio io". Il caso alle volte...E questa e' stata solo una delle cose piacevoli di ieri. Buonissima la pasta, buono il mio strudel, le discussioni infinite sull'arte (ar...che?) perche' prossimamente Mediamente parlera' di webart (web...che?), e mandare giu' vino parlando anche di Pasolini e di Roma, di frati polacchi ex-minatori e gay, continuando a chiederci ogni tanto: ma cos'e' l'arte? Joshua Davis fa arte? ma lo sperimentalismo e' arte? ma nel '900 possiamo parlare di arte?
Per me, l'ho detto ieri, la domanda e' malposta. Vi chiedete forse se la vostra automobile e' una carrozza?
[10.55]

12 dicembre 2001
Sono reduce da un influenza fastidiosa, di quelle senza febbre ma piuttosto umidicce. Ho dovuto girare in motorino, che non aiuta. Ma mi sono riposata nel we, che aiuta molto.
La mia vasca e' oramai nella rosa delle mie migliori amiche. Pizia si sente a casa sua. Le piace molto il terrazzo, in questi giorni freddo ma assolato.
Oggi, se il destino vuole, mio fratello rendera' la mia lavatrice funzionante. Dopo l'allagamento del bagno all'una di notte non ho piu' fatto un bucato e le mie lenzuola ne hanno bisogno.
Stasera cena da Daniele. Mi cimentero' in uno strudel secondo vera ricetta altoatesina, insegnatami dal buon Albin quando lavoravo a Corvara. Pasta sfoglia o pasta frolla? Lui era per la seconda...
Ho ancora bisogno di una stampante, un masterizzatore e un'automobile. E, urgentemente, di lastre di plexiglass. E di poco altro a dir la verita'.
Ecco, tutto qui. Piccola istantanea del momento.
[15.11]

11 dicembre 2001
A chi se lo chiede e ha un po' di confusione in proposito giro questa frasetta:
Let your body decide where you want to go.
[16.15]



Oramai in tv capita solo per miracolo che ci sia qualcosa di interessante da vedere. Mi accorgo di fare zapping per ore e poi spengo che e' meglio un cd (e presto acquistero' un videoregistratore o mi daro' interamente ai dvd cosi' non se ne parla piu').
Intanto troppa attualita'. Subito dopo l'undicisettembre non si riusciva ad avere una notizia che fosse una, sugli usi e i costumi di quel paese lontano chiamato Afghanistan. Oggi, ad ogni ora, c'e' un servizio su qualunque cosa relativa all'Afghanistan. Risultato: appena intuisco cambio canale.
Troppe fiction. Dove non si vedono burka sfilano uniformi da poliziotti, medici o preti e suore. Che duepalle!
L'unico film di ieri Dal tramonto all'alba. Non ne sapevo nulla. Mi dico "fico sto film", fino a meta', fino alla sensualissima danza della donna-pitone per intenderci, e poi qualcosa mi sfugge di mano, ci metto un po' a capire che non ho distrattamente schiacciato il telecomando, no, no, e' proprio lo stesso film, quello con Clooney con il tatuaggio fino al collo. E i vampiri. Bah.
In seconda serata l'apoteosi: a Portaaporta il neo-fidanzato di penna di Erika. Ora dico, ma puo' uno diventare famoso per essere entrato in una storia torbidissima e spaventosa come quella? Quel povero ragazzo ha la vita rovinata. Ha deciso di ottenere la popolarita' legandosi ad una ragazzina con un peso enorme addosso, 'che gia' lei non ha un futuro, che gia' lei e' morta e quello che fara' per il resto della sua vita sara' al massimo sopravvivere, che si renda conto o meno di quello cha ha fatto. E da Costanzo un tipo che parlava e in sovraimpressione era scritto "l'uomo che vede dentro di noi". Che Costanzo stesso frequenta da vent'anni. Bah. Davvero, mille volte bah.
Mi manca un po' di poesia. Mi mancano le lezioni di letteratura. Mi manca un po' di sana volgarita'. Mi manca quella sensazione quando qualcosa di grande ti trafigge come un pensiero, un'immagine, la frase giusta. La tv mi ha dato il meglio con Indietro Tutta, Georgie, Lo Zecchino d'Oro, Pickwick, Laura Palmer e Avanzi, ma e' finita. La tv e' finita.
[11.10]

9 dicembre 2001
A parte Claudia e Andrea a cena due giorni fa sono settimane che non esco con i miei amici. Poi posto pochissimo. Non riesco piu' a seguire la ML. La sera mi tocca lavorare e non ho piu' tempo per aprire ICQ. Rispondo alle mail una volta su tre e il mio cellulare riceve una volta su cinque i tentativi di chiamate. Ma dove sono finita? Mica lo so. Cosa faccio per 19 ore al giorno visto che ne dormo solo 5 a notte? Mi inseguo la coda. Questa e' la sensazione. Giro a vuoto come un'idiota. Meno male che almeno sono salva dagli acquisti natalizi: quest'anno in famiglia si e' deciso per una sana, inteligentissima dieta consumistica. Niente regali. Solo la cena e lo stare insieme. Che altro serve?
Pero' ecco, un regalo quest'anno lo vorrei proprio trovare sotto l'albero: l'upgrade per i miei rapporti sociali.
Essere quella che chiama Gully e lo aiuta per i disegni della tesi come promesso. Scrivere a John, a Francois, ad Ernst 'che non ho piu' notizie da mesi. Andare al cinema con Anastasia come d'accordo da prima dell'estate. Andare al ristorante arabo con Luca. Alla Mucca Assassina con Lorenzo. Andare a trovare Ketty (forse sarebbe anche contenta che la chiamassi io ogni tanto). Andare finalmente a sentire Giuliano suonare. Vedere la nuova casa di Andrea. Sentire come sta Max. Come sta Leo. Come sta la moto di Vane. Il servizio civile di Roberto. Il progetto di Maurizio. La casa editrice di Rillo. L'armadio di Francesca. L'adsl di Biccio. La neve di Broono. Il nuovo lavoro di mio fratello...Si' mi piacerebbe.
E poi per esempio...c'e' un'altra cosa che mi piacerebbe fare...tutti i bloggers...incontrarci...non sarebbe carino?
[12.32]

6 dicembre 2001
Lix mi ha linkato. Perlomeno la ringrazio...Sono piena di lavoro, piena di tosse e di cose da fare che non riesco neanche a dire...bah.
[9.05]

2 dicembre 2001

Ho passato un bellissimo pomeriggio con i miei ex-colleghi di lavoro da Benningan's su Michigan Avenue. Sembrava ieri che me ne sono andata e sono passate quasi due stagioni invece. John e' un po' ingrassato, si e' fatto crescere i riccioli, suona e incide ancora i suoi pezzi. Kat si operera' a Gennaio, allo stomaco, per vincere per sempre la sua obesita'. Le brillavano gli occhi quando mi raccontava che la prossima volta che ci saremmo viste sarebbe stata un'altra persona, anche se non potra' mai piu' mangiare dolci e grassi. Marie e' stata a New York da poco. Ha raccontanto di aver camminato per tutta Manhattan e continuava a dire "E' una cosi' bella citta'..." e John che le annuiva aggiungendo "Sono cosi' orgogliosi di vivere al centro del mondo".
Del si e' rapato completamente a zero e la boss, la mattina che lo ha visto, e' riuscita solo a dire "Del, are you ok?". Bridget si e' trasferita in Giappone con il ragazzo, Kim si sposa a Maggio. Emily dovrebbe partorire da domani in poi, e ovviamente ha lavorato fino all'ultimo week-end. Non ha voluto sapere nulla del bambino ma Marie ha detto che in ufficio si scommette da mesi sul sesso, il nome, il peso, e la domanda mi e' uscita spontanea "e sul colore della pelle?", ma l'hanno capita dopo qualche secondo. Si vede che si erano disabituati alla mia ironia politically-incorrect.
Dopo decine di progetti su luci, superfici metalliche e colori acidi il restyling dell'ufficio dei designer si e' ridotto a due piante a foglia larga, allora John e Camilo ci hanno appeso sopra due scimmie (Edmundo e Belindo), le helper monkeys divenute famose dopo una puntata dei Simpson, quelle che fanno tutto senza pensare a niente, odierna metafora - secondo i due - del triste lavoro dei graphic designers in questo corporate world.
Ed io ero triste e felice insieme. Perche' stavolta li ho salutati non sapendo davvero quando e come li rivedro'.
Abbiamo chiuso il contratto d'affitto, venduto i mobili, impacchettato i ricordi. Triste e felice insieme. Era veramente l'ultima mia notte in questa casa. E l'ultima volta di tante altre cose.
[18.35]

1 dicembre 2001
Ecco...pare giri voce che io sia pazza. Che io non sia proprio lucidissima. Che mi si lasci dire e fare senza tentare un dialogo perche' tanto prima o poi rinsaviro'. Allora, amici, non sono pazza. Mi dispiace di non entrare proprio perfettamente nelle vostre formine ma non per questo sono pazza.

Ecco...gira anche voce che io sia forte. Come odio questa parola, che significa forte? Che alzo 100 kili? Che non piango? Che non chiedo? Che non ho bisogno di certezze e carezze? Sapeste quanto poco forte sono allora...

Eppoi qualche voce creativa e fuori dal coro mi da' della stronza e vorrebbe ridurmi in pezzetti (insieme alla mia chitarra). Non sarete mai dei buoni genitori (e non suono affatto male).

Ecco si'. Ho un tono antipatico. Questo si'. Sbaglio sempre i modi. E' verissimo. E' una vita che sbaglio i modi e i toni. E' controproducente lo so. Sembro pazza e forte a sentire i miei toni e i miei modi. E stronza. E dura, come mi dice Ketty. E indifferente. E incurante. Mi dispiace che sembri difficile avere a che fare con me. Mi dispiace sul serio. Perche' non e' vero. E' solo una voce. E le persone piu' [aggettivo a piacere] mi smascherano in 3 minuti.

Perche', certo, non sono mica come sono qui. Tra me e la pizia c'e' uno spazio. Un bellissimo spazio. Chi mi conosce solo qui non vede tutto. Ma anche chi mi conosce ma non viene mai qui non vede tutto. Insomma le persone sono esseri complicati, eh, mica noccioline. Bisogna metterlo in conto.
Quello che spero e' di smettere, un giorno, tutto questo mio personale lavorio sulla questione identita'. Non so perche' mi perseguiti dalla nascita. Ma sarebbe simpatico smetterla. Anche per cambiare musica un pochino. Boh, magari distraendomi ci riesco. Ci vediamo?
[20.06]



Invece e' stato bellissimo (ri)tornare. Massy e' una persona...lo so io come. In bocca al lupo con Paola.
[18.00]



Se avessi un malchio di valutazione "LaPizia" te lo dalei Bloono :)
[16.45]


la verita' resiste in quanto tale finche' non la si tormenta