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Circeo 2! 

 

 Promontorio del Circeo visto da Terracina Palme nane in zona "Quarto Caldo" La grotta delle CapreÈ la cima montuosa del Monte Circeo che tocca i 541 m e che ha dato il nome all'intero Parco Nazionale. Geologicamente parlando, si tratta di un massiccio calcareo-dolomitico del Mesozoico formatosi per sedimentazione in una zona non ben definita dell'attuale Tirreno e successivamente scorso su strati di flysch, per circa 200 chilometri, fino ad occupare la posizione attuale. Secondo la leggenda, sul Circeo viveva la maga Circe che, dopo aver tentato di trasformare Ulisse e i suoi compagni in porci, come narrato nell'Odissea, li accolse per un anno e diede loro preziose informazioni. Visto da lontano, il Circeo assomiglia ad un donna addormentata, il che, secondo alcuni, ha dato origine alla leggenda di Circe.

Il promontorio, dal punto di vista naturalistico, si divide in due versanti completamente diversi tra di loro. Il versante nord, detto anche “Quarto freddo”, caratterizzato da un clima umido, è ricoperto da una fitta macchia alta di leccio, associata, a quote più basse, al frassino minore, al carpino nero, alla roverella e al farnetto. Nel sottobosco si trovano erica, ginestra e corbezzolo mentre, verso la foresta di pianura, nella zona di “Mezzomonte”, si trova una bellissima sughereta di circa 25 Ha.

L'altro versante, il “Quarto caldo”, si affaccia verso sud e gode dunque, per tutto l'anno, di un'ottima esposizione al sole. Vi prospera una vegetazione rupestre mediterranea con leccio, ginepro fenicio, euforbia arborea, mirto, lentisco, rosmarino, erica; tra i bassi cespugli troviamo invece il finocchio marino, l'elicriso, l'euforbia, lo statice e la centaurea di Circe. La presenza più interessante è però quella della palma nana, l'unica palma spontanea in Europa, relitto di epoche più calde. La fauna, invece, oltre che dal cinghiale, dal tasso e dalla faina, è rappresentata da numerosi uccelli, in particolare rapaci come il falco pellegrino, il gheppio e i numerosi altri che vi nidificano o che sorvolano la zona durante le migrazioni.

Il promontorio del Circeo rappresenta inoltre una zona di notevole interesse speleologico dal momento che, alla sua base, si aprono numerose grotte di straordinaria bellezza, le quali hanno mantenuto la traccia delle variazioni climatiche e delle oscillazioni del livello del mare nelle passate ere geologiche e hanno restituito preziose testimonianze di un'antichissima occupazione umana di questo luogo, già a partire dal Paleolitico. In tal senso, la grotta più conosciuta è la Grotta Guattari, al cui interno, nel 1939, fu rinvenuto un cranio di tipo neanderthaliano. Altra grotta interessantissima, facilmente raggiungibile via terra, è la grotta delle Capre, in prossimità della quale si trovano anche la grotta dell'Impiso e la grotta del Fossellone. Interessantissima, dal punto di vista archeologico, anche Grotta Breuil. Altre grotte, dai nomi altisonanti, sono: la grotta Azzurra, celebre per i suoi riflessi di colore; la grotta del Presepe, così chiamata per le sue caratteristiche colate stalagmitiche che, viste dal mare, sembrano statuine inginocchiate; le "Cinque grotte" o "Cattedrale", così chiamate per la forma che ricorda quella delle cattedrali gotiche, piene di guglie; la grotta della Maga Circe, che la leggenda vuole sia stata indicata dalla Maga Circe a Ulisse affinché egli vi ricoverasse la propria barca.