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Sito telematico dedicato all'informazione, al confronto, al dibattito sui problemi connessi con il primo CONTRATTO DEI DIRIGENTI SCOLASTICI – a cura del D.S. Paolo Quintavalla  in servizio presso la Direzione Didattica 3° Circolo di Parma - In Rete dal maggio 2000 –

 

 

 

 

LA POSTA DEI NAVIGATORI

Il direttore di “dirigentescolastico.it” risponde  

Ancora sul tema “dirigenti e docenti”

Considerazioni sulla vicenda contrattuale

  Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo intervento del collega Pasquale D'Avolio.

Confronto serrato sui poteri del dirigente e sulle relazioni con le RSU”: così, parlando del prossimo contratto dei docenti ancora in discussione, titola il periodico “Il Sole 24 ore Scuola” (n. 10 del 9-22 maggio 2003) . Ma i Dirigenti dove sono? Assenti! Infatti sembra assurdo che, nel mentre si discute di rapporti tra DS e docenti e ATA, solo questi ultimi siano presenti al tavolo delle trattative, mentre i DS siano “rappresentati” (!) dall’ARAN.

Eppure non sento nessuna voce che si alzi dalle organizzazioni rappresentative dei DS, siano essi sindacati specifici dei Dirigenti (ormai esiste, per modo di dire, poiché non ha ancora titolo alla rappresentanza,  solo lo SNADIS, dopo l’evoluzione verso le “alte professionalità” dell’ANP) o i Coordinamenti di area dirigenziale, come li si vuol definire, quelli di CGIL-CISL-UIL dei Dirigenti, sia delle associazioni professionali.

Eppure l’ANP aveva richiesto (ma ci credeva davvero?) la presenza al tavolo insieme all’ARAN e la CGIL aveva parlato di “armonizzazione” dei due contratti, quello dei docenti e quello dei DS.

Nulla di tutto questo! Una categoria che sa fare la voce grossa (senza grandi risultati, visto che con il contratto dei DS non si è ancora partiti davvero) solo quando si parla del “proprio” contratto non può “astenersi” quando sono in discussione i suoi poteri o, come meglio sarebbe dire, le sue funzioni e prerogative. Tanto più che qui non si tratta di un contrasto o di una lotta per l’ “egemonia” ma semplicemente per la funzionalità e la efficienza del servizio, di cui dovrebbero essere beneficiari, non dimentichiamocelo mai, i ragazzi e le loro famiglie.

E così vedo che nello stesso numero del “Sole” tra le lettere compare una nella quale si chiede se i docenti sono tenuti a svolgere durante il periodo degli esami, qualora non fossero impegnati negli stessi, attività diverse (verifica POF ricerca ecc.) . La risposta è che se hanno superato le 40 ore durante l’anno, i docenti “possono rifiutare di eseguirle” ai sensi dell’art. 42 del CCNL 4 agosto 1995, modificato dall’art. 24 del CCNL 26 maggio 1999! Giusto; solo che quegli articoli sono puramente illogici e sarebbero da cambiare, come altri articoli che, a parere del sottoscritto, minano la funzionalità della Scuola e sono semplicemente il frutto di una visione impiegatizia e corporativa della funzione docente. Su tali argomenti ho scritto già due interventi su vari siti web, ma purtroppo restano là a testimonianza che non sempre la logica e la verità riescono ad aver ragione dei piccoli interessi di categoria.

                                                                                         Prof. Pasquale D’Avolio

 D.S. Istituto comprensivo Arta-Paularo

Caro collega,

troverai nella nuga "Il mondo capovolto" concetti simili ai tuoi, espressi in altri termini. Tieni conto, tuttavia, che non corrisponde al vero che tutti i sindacati, di fronte a questo attacco alle prerogative dei dirigenti, siano stati zitti. Ti rimando, in proposito, al duro e secco comunicato stampa dell'ANP del 16 maggio: CCNL Comparto scuola - Intervento dell'Anp . Per quanto riguarda l'ANDIS, purtroppo, ormai dovremo rassegnarci a rivolgere un appello alla nota trasmissione televisiva "Chi l'ha visto?". Per quanto riguarda certi Coordinamenti, sempre pronti a emanare comunicati ad ogni stormir di fronda, curiosamente tacciono proprio quando vengono minacciati gravemente gli interessi fondamentali della categoria (l'entità degli aumenti retributivi, come nel 2001 e le prerogative sul piano normativo, come nella fase attuale). Dobbiamo, purtroppo, riconoscere che il silenzio di certi (sedicenti) dirigenti ormai è fragoroso. Ormai che la battaglia sui poteri del dirigente scolastico è conclusa, dobbiamo riconoscere anche la duplice vittoria del segretario nazionale della Cgil Scuola. Non perdo la speranza, tuttavia, che in futuro i colleghi sappiano distinguere la coerenza di coloro che si ostinano - a parole - a voler "valorizzare il ruolo del dirigente scolastico" e - udite, udite - in modo "consonante" con il contratto scuola. Un'ultima notazione: ma credi ancora al bluff del sindacato virtuale Snadis? E secondo te sarebbe privo di peso il fatto che l'ANP rappresenti più della metà della categoria dei dirigenti scolastici? Che abbia aperto alle alte professionalità docenti, da cui tutti del resto proveniamo, vuol forse dire che si è snaturata?

Ringraziandoti per il contributo, cordialmente ti saluto.

Paolo Quintavalla

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