Ancora
sul tema “dirigenti e docenti”
Considerazioni
sulla vicenda contrattuale
Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo
intervento del collega Pasquale D'Avolio.
“Confronto serrato sui
poteri del dirigente e sulle relazioni con le RSU”:
così, parlando del prossimo contratto dei docenti
ancora in discussione, titola il periodico “Il
Sole 24 ore Scuola” (n. 10 del 9-22 maggio 2003)
. Ma i Dirigenti dove sono? Assenti! Infatti
sembra assurdo che, nel mentre si discute di
rapporti tra DS e docenti e ATA, solo questi
ultimi siano presenti al tavolo delle trattative,
mentre i DS siano “rappresentati” (!) dall’ARAN.
Eppure non sento nessuna voce che
si alzi dalle organizzazioni rappresentative dei
DS, siano essi sindacati specifici dei Dirigenti
(ormai esiste, per modo di dire, poiché non ha
ancora titolo alla rappresentanza,
solo lo SNADIS, dopo l’evoluzione verso
le “alte professionalità” dell’ANP) o i
Coordinamenti di area dirigenziale, come li si
vuol definire, quelli di CGIL-CISL-UIL dei
Dirigenti, sia delle associazioni professionali.
Eppure l’ANP aveva richiesto (ma ci credeva davvero?) la
presenza al tavolo insieme all’ARAN e la CGIL
aveva parlato di “armonizzazione” dei due
contratti, quello dei docenti e quello dei DS.
Nulla di tutto questo! Una
categoria che sa fare la voce grossa (senza grandi
risultati, visto che con il contratto dei DS non
si è ancora partiti davvero) solo quando si parla
del “proprio” contratto non può
“astenersi” quando sono in discussione i suoi
poteri o, come meglio sarebbe dire, le sue
funzioni e prerogative. Tanto più che qui non si
tratta di un contrasto o di una lotta per l’
“egemonia” ma semplicemente per la funzionalità
e la efficienza del servizio, di cui dovrebbero
essere beneficiari, non dimentichiamocelo mai, i
ragazzi e le loro famiglie.
E così vedo che nello stesso
numero del “Sole” tra le lettere compare una
nella quale si chiede se i docenti sono tenuti a
svolgere durante il periodo degli esami, qualora
non fossero impegnati negli stessi, attività
diverse (verifica POF ricerca ecc.) . La risposta
è che se hanno superato le 40 ore durante
l’anno, i docenti “possono rifiutare di
eseguirle” ai sensi dell’art. 42 del CCNL 4
agosto 1995, modificato dall’art. 24 del CCNL 26
maggio 1999! Giusto; solo che quegli articoli sono
puramente illogici e sarebbero da cambiare, come
altri articoli che, a parere del sottoscritto,
minano la funzionalità della Scuola e sono
semplicemente il frutto di una visione
impiegatizia e corporativa della funzione docente.
Su tali argomenti ho scritto già due interventi
su vari siti web, ma purtroppo restano là a
testimonianza che non sempre la logica e la verità
riescono ad aver ragione dei piccoli interessi di
categoria.
Prof. Pasquale D’Avolio
D.S.
Istituto comprensivo Arta-Paularo
Caro collega,
troverai
nella nuga "Il mondo
capovolto" concetti simili ai tuoi,
espressi in altri termini. Tieni conto, tuttavia,
che non corrisponde al vero che tutti i sindacati,
di fronte a questo attacco alle prerogative dei
dirigenti, siano stati zitti. Ti rimando, in
proposito, al duro e secco comunicato stampa dell'ANP
del 16 maggio: CCNL
Comparto scuola - Intervento dell'Anp
. Per quanto riguarda l'ANDIS, purtroppo, ormai
dovremo rassegnarci a rivolgere un appello alla
nota trasmissione televisiva "Chi l'ha
visto?". Per quanto riguarda certi
Coordinamenti, sempre pronti a emanare comunicati
ad ogni stormir di fronda, curiosamente tacciono
proprio quando vengono minacciati gravemente gli
interessi fondamentali della categoria (l'entità
degli aumenti retributivi, come nel 2001 e le
prerogative sul piano normativo, come nella fase
attuale). Dobbiamo, purtroppo, riconoscere che il silenzio
di certi (sedicenti) dirigenti ormai è
fragoroso. Ormai che la battaglia sui poteri del
dirigente scolastico è conclusa, dobbiamo
riconoscere anche la duplice
vittoria del segretario nazionale della Cgil
Scuola. Non perdo la speranza, tuttavia,
che in futuro i colleghi sappiano distinguere la
coerenza di coloro che si ostinano - a parole - a
voler "valorizzare il
ruolo del dirigente scolastico" e -
udite, udite - in modo "consonante" con
il contratto scuola. Un'ultima notazione: ma credi
ancora al bluff del sindacato virtuale Snadis? E
secondo te sarebbe privo di peso il fatto che l'ANP
rappresenti più della metà della categoria dei
dirigenti scolastici? Che abbia aperto alle alte
professionalità docenti, da cui tutti del resto
proveniamo, vuol forse dire che si è snaturata? Ringraziandoti
per il contributo, cordialmente ti saluto. Paolo
Quintavalla
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