Un
mondo capovolto
Nuga
n. 94 del 16 maggio 2003
Che
cosa accadrebbe se nel contratto degli infermieri
o dei medici generici si decidessero poteri
decisionali e facoltà organizzative dei primari
ospedalieri?
Che
cosa accadrebbe se nel contratto dei
metalmeccanici o dei quadri aziendali si
decidessero le potestà professionali dei manager?
Succederebbe,
ovviamente, la sollevazione corale dei primari e
dei manager contro l'evidente invasione di campo.
Ma le domande - è chiaro - sono puramente
retoriche. Una simile eventualità non potrebbe
certamente verificarsi perché nella sanità e
nell'industria, come in tutti gli altri comparti
tranne la scuola, le contrattazioni sono separate.
La
scuola, invece, costituisce l'unica quanto
infelice eccezione. I sindacati dei dipendenti
(docenti ed Ata) possono decidere sui poteri
decisionali dei dirigenti. Naturalmente
limitandoli ai minimi termini - e anche quelli
concessi dalla decenza - come è accaduto con il
contratto dei docenti ed Ata siglato oggi. Possono
decidere, ad esempio, che il dirigente scolastico
non possa avere, per carità, più due
collaboratori, quanto basta per evitare il rischio
che la scuola possa funzionare meglio.
Si
tratta sicuramente di un mondo capovolto. Ma ciò
che è più stupefacente consiste nel fatto che
una buona parte dei dirigenti interessati sembra
proprio non rendersene conto. Assiste a questo
palese processo di limitazione delle prerogative dirigenziali
priva di reazioni, bovinamente acquiescente.
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