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Sito telematico dedicato all'informazione, al confronto, al dibattito sui problemi connessi con il primo CONTRATTO DEI DIRIGENTI SCOLASTICI – a cura del D.S. Paolo Quintavalla  in servizio presso la Direzione Didattica 3° Circolo di Parma - In Rete dal maggio 2000 –

 

 

 

 

NUGAE

"piccole cose senza importanza"

 

Tra il dire ... e il fare

Nuga n. 92 del 16 maggio 2003

Leggiamo nel comunicato del 2 maggio 2003: 

Il dire ... e il fare
"Il Comitato Direttivo Nazionale della CGIL Scuola impegna la Segreteria Nazionale a sviluppare  ogni opportuna  iniziativa, insieme agli altri Sindacati Confederali e con lo Snals e, nell’ambito e in consonanza con la vasta iniziativa connessa con i tempi pur diversi del Contratto del comparto scuola, per ottenere dal Governo impegni precisi, a partire dal DPEF, volti a valorizzare tramite il Contratto la figura professionale del Dirigente Scolastico" La Cgil Scuola vuole valorizzare la figura professionale del dirigente scolastico. Lo vuole fare in consonanza con il contratto scuola. Sarebbe una buona affermazione di principio e una buona notizia se... non ci fosse semplicemente di mezzo il fare.

Andiamo, allora, a verificare, l'esito - cosiddetto consonante - del contratto scuola per i dirigenti scolastici:

  • l'ARAN proponeva una riduzione e una semplificazione funzionale della contrattazione d'Istituto. E' prevalsa alla fine una eteronoma logica pansindacale che poco ha da spartire con l'esigenza di efficienza ed efficacia nella gestione degli istituti scolastici.
  • L'ARAN proponeva una relativa discrezionalità del dirigente nella scelta dei collaboratori e nella designazione dei docenti funzioni obiettivo. Alla fine resta tutto come prima. La possibilità di avvalersi solo di due collaboratori rappresenta, chiaramente, una grave quanto ingiusta limitazione dei poteri del dirigente (responsabile dei risultati, non dimentichiamolo).
  • L'ARAN proponeva di affidare senza equivoci la scelta del Vicario al dirigente, trattandosi di atto fiduciario, coerente con la necessità di garantire la conduzione unitaria delle attività dell'Istituto. Su questo principio elementare si è scatenato un vero e proprio mercato delle vacche così sintetizzato dal "Sole 24 Ore" del 15 maggio: "È stato ripianato anche il contenzioso sui poteri del dirigente che, secondo la prima bozza, avrebbe nominato i docenti impegnati nelle funzioni strumentali al piano dell'offerta formativa e il proprio vicario (con retribuzioni aggiuntive). Secondo l'articolo 31 della nuova versione, invece, le funzioni strumentali sono decise dal collegio dei docenti. Il vicario viene scelto dal collegio all'interno di una rosa di cinque nomi proposti dal capo di istituto". Verrebbe voglia di chiedere: ma chi sono quei poveri e confusi di mente che hanno concepito una procedura bizantina del genere? Per fortuna che la norma palesemente assurda, sia pure all'ultimo momento, è stata cassata. Eppure ci hanno provato a toglierci e a sterilizzare una delle poche prerogative funzionali che ci era stata riconosciuta.
  • L'ARAN proponeva, come sarebbe logico e legittimo, di estendere i poteri disciplinari del dirigente nei confronti del personale ATA. Fuoco di sbarramento e marcia indietro tutta. Ma lo sanno all'ARAN e alle segreterie sindacali che talvolta - come è accaduto a chi scrive - per far spostare una cattedra (e di quelle leggere) occorre un'ordine di servizio?

I cari confratelli della Cgil Scuola hanno già fortemente contribuito nel 2001 a realizzare le condizioni di un contratto al ribasso per i dirigenti dell'Area V. Ora completano il quadro avendo fortemente operato, nel contratto scuola, per delineare una dirigenza dimezzata sul piano normativo.

Se questa é la consonante valorizzazione del dirigente scolastico propugnata dalla Cgil Scuola, dico, diciamo... no, grazie!

 

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