Il
fragoroso silenzio di certi (sedicenti) dirigenti
Nuga
n. 93 del 16 maggio 2003
In
questi ultimi due mesi all'interno del contratto
del comparto scuola si è combattuta una strenua
battaglia sulla pelle dei dirigenti scolastici.
Erano in gioco sia la misura dei nostri reali
poteri decisionali sia l'entità delle nostre
effettive facoltà organizzative e gestionali.
A
prendere per buono acriticamente il florilegio
dei recenti comunicati dei sindacati confederali (e
Snals) apparirebbe senza dubbio che quei poteri
siano eccessivi e discrezionali e, quindi, da
limitare. Se si ha a cuore il migliore
funzionamento della scuola e la coerenza del
profilo professionale del dirigente scolastico ci
si rende conto, invece, che quei poteri sono assai
limitati e sarebbero, quindi, da estendere.
Bene
ha fatto l'ANP a protestare in modo vibrato per
l'attacco condotto nei confronti dei dirigenti da
parte dei sindacati dei docenti e a manifestare
"profondo dissenso rispetto alle ipotesi
circolate nelle ultime ore circa il testo del
CCNL che l’ARAN
starebbe per firmare.
Giudica gravi in
particolare: 1) le modalità
di designazione dei collaboratori e del vicario
del dirigente;
2) la limitazione degli
strumenti organizzativi e gestionali del
dirigente, con particolare
riferimento a quelli che
riguardano le risorse umane;
3) la mancata definizione
di ogni ipotesi di carriera e di sviluppo
professionale per i docenti;
4) la mancata
semplificazione dei livelli e delle materie
contrattuali.
La stessa Anp "esprime
l’auspicio che intervenga un ripensamento tale
da
assicurare
all’Amministrazione ed ai Dirigenti che la
rappresentano sul territorio gli strumenti
necessari al governo
delle istituzioni scolastiche."
Ma
dov'erano, nel frattempo, certe Associazioni di
(sedicenti) dirigenti scolastici - assai più note
per il loro fervore turistico-ricreativo che per
il contributo di elaborazione culturale - e certi
Coordinamenti di (sedicenti) dirigenti scolastici
mentre presso l'ARAN i sindacati dei docenti
ordivano la trama e si stava per consumare lo
scempio a danno dei dirigenti? Purtroppo da quel
versante non abbiamo potuto registrare nemmeno un
intervento critico, nemmeno una protesta. Vuol
dire che per loro va bene così. Evidentemente,
come già nella primavera 2001 andava bene che i
dirigenti avessero pochi soldi, per loro ora va
bene anche che abbiano pochi poteri. Ancora una
volta, ora come allora, una bovina acquiescenza e
un fragoroso silenzio!
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