DOSSIER GUERRA
CAUSE SPIRITUALI DELLE GUERRE UMANE; FLUSSI E RIFLUSSI DEL KARMA DEI POPOLI
Già altre volte abbiamo parlato del significato della vita, spiegandone
l’origine divina e non casuale. Ogni spirito è eterno e si stacca dal mondo
spirituale per vivere l’esperienza della materia e quindi ritornare a Dio e gustare
le Sue opere. Per raggiungere la redenzione e quindi la coscienza divina, la beatitudine
è necessario attraversare il processo della reincarnazione basato sulla legge di causa ed
effetto: ciò che semini raccogli. Dal momento che esistono spiriti individuali e
collettivi il karma, la legge universale dell’evoluzione degli spiriti, è sia
individuale che collettivo e questa è la ragione per cui intere popolazioni si trovano a
vivere situazioni di grande sofferenza. Le cruente guerre civili combattute in Africa, la
persecuzione del popolo ebreo, la deportazione degli schiavi neri, le pulizie etniche
(vedi curdi, kossovari ecc.) sono effetti di cause generate in epoche precedenti. Un
popolo viene sottomesso perché in passato ha sottomesso, viene perseguitato perché lui
stesso ha perseguitato, subisce una pulizia etnica perché l’ha fatta subire. Non vi
meravigliate di fronte a tali affermazioni poiché sono le stesse che possiamo leggere nei
Vangeli: “Chi di spada ferisce di spada perirà”, “Che il sangue di questo
giusto ricada su di noi e sui nostri figli” (ricordiamo la sofferenza del popolo
ebreo). Ma attenzione! Il karma non deve essere usato per giustificare azioni di violenza
o per abbandonare il prossimo a sé stesso e al suo dolore. Come ci ha insegnato il Figlio
di Dio, Gesù Cristo, redentore dell’umanità, il fratello che ha recepito il
messaggio di Cristo deve aiutare chi sta soffrendo a modificare il proprio karma e a
trasformare la disperazione in gioia. Ecco il motivo per cui è giusto, anzi
indispensabile, aiutare i profughi del Kossovo, i popoli che patiscono la fame o chiunque
stia attraversando una grossa sofferenza ed evitare così di fare della legge del karma un
dogma. Quindi è grazie all’insegnamento di Cristo che il karma può essere alleviato
e, se avviene la redenzione, trasformato.
Sulla terra non esiste una razza che predomina spiritualmente sulle altre; tutti gli
uomini devono riconoscersi fratelli e sorelle perché il popolo eletto sarà Meticcio,
nascerà cioè dall’incontro tra le varie razze che abitano il nostro pianeta e che
provengono dalle stelle, dal cosmo, dall’infinito universo divino: la gialla, la
rossa, la nera e la bionda. L’uomo, purtroppo, ha commesso l’errore di
identificarsi in particolari zone del pianeta dando origine alle etnie. Alcune di queste,
portatrici di una determinata genetica, hanno guidato le altre per decine di migliaia di
anni fino all’avvento del Cristo e degli altri Maestri Universali i quali ci hanno
insegnato che affinché possa nascere l’uomo cosmico è necessario che le guerre
etniche abbiano fine. L’odio verso un’altra razza è la risultante di una
manipolazione culturale operata da chi gestisce il potere ai danni della popolazione solo
ed esclusivamente per fini economici e di potere. La storia ne è testimone.
L’Albania, per esempio, appoggia la battaglia kosovara contro la Serbia e
“offre” la propria terra come rifugio per i profughi. Questi però, per entrare
in territorio albanese, devono disporre di ingenti somme di denaro e una volta
all’interno del Paese vengono costretti a vivere, a decine, in scomodi monolocali per
i quali pagano affitti troppo alti. Non credo che sia possibile parlare, in questo caso,
di “fratellanza etnica”. Desidero quindi ripetere che solo l’integrazione
umana e spirituale tra tutte le razze del mondo potrà dare vita ad un uomo nuovo. Non è
sufficiente sviluppare i valori umanisti, è arrivato il momento, e i Segni che si stanno
manifestando in tutto il mondo ce lo dimostrano, che l’uomo prenda coscienza dei
valori spirituali. Solo mettendo in pratica i Valori Spirituali Eterni della Suprema
Giustizia, Pace e Fratellanza secondo gli insegnamenti del Cristo e di tutti i Maestri
Universali la nostra umanità potrà uscire dal buio nel quale in questo momento si trova.
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