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ORRORI
e MENZOGNE
Il Circo Barnum
Bambini! ... Mi raccomando le immagini dei bambini...... Le indicazioni della
redazione erano chiarissime. Scaraventati in quel vasto campionario dellorrore umano
che è diventata di questi tempi lAlbania non era difficile accontentarli.
Di professione faccio il regista pubblicitario e posso dire, senza vergogna, di essere
abituato a costruire verità artificiali che possono diventare più o meno
credibili a seconda delle disponibilità economiche del cliente.
Lesplodere degli eventi nei Balcani ha determinato, dal punto di vista della
copertura dei media, una situazione di emergenza. Ogni operatore nel settore televisivo in
possesso dei giusti requisiti tecnici deve dare il suo contributo alla
creazione del grande Circo Barnum dellinformazione.
Eccomi dunque costretto a ricambiare favori di vecchia data e a lasciare per
un po i consueti pannolini ed i soliti detersivi per occuparmi, in veste di produttore
esecutivo del coordinamento delle troupe televisive Mediaset incaricate di fornire il
necessario fabbisogno quotidiano di disperazione a buon mercato.
Il mio ruolo prevalentemente tecnico mi forniva comunque loccasione per
fare luce sulle modalità di creazione di quella che poi diventa la verità
televisiva che dilaga dai nostri teleschermi quotidianamente.
Tuttavia, prima di cominciare a farsi una seria opinione su quello che sta accadendo
occorre riuscire a superare limpatto emotivo con la realtà, quella vera
che è possibile vedere con i propri occhi e vi assicuro che non è facile.
20.000 profughi ed oltre
Cè una cosa che assale il visitatore quando ci si avvicina ad un campo profughi,
ancora adesso non riesco a cancellarla dalla memoria e sono sicuro che non mi lascerà
mai. Sto parlando dellodore. Odori più o meno sgradevoli ne avevo sentiti molti ma
niente mi aveva preparato allimpatto con latmosfera che si respirava nel
palazzetto dello sport di Tirana. In questo lugubre ricordo delleducazione di
regime che ha caratterizzato oltre 70 anni della storia albanese, sono stati
ammassati alla meno peggio oltre 20.000 profughi costituiti prevalentemente da donne,
vecchi e soprattutto bambini. La vibrazione di sofferenza che scaturisce da
questa condizione assume, in quel luogo una consistenza tangibile che entra
nellanima e lascia il segno.
In netto contrasto con le circostanze, i bambini ci venivano incontro giocando
spensieratamente, ancora inconsapevoli della loro tragica situazione di deportati. Si
offrivano sorridenti allobbiettivo della telecamera con la curiosità tipicamente
infantile di chi partecipa ad un nuovo gioco. Un gioco appunto. Lentamente questo sospetto
prendeva forma dentro di me: E se si trattasse tutto di un orrendo gioco costruito
sulla pelle di questi sventurati? Guardavo intorno a me e riuscivo a stento a
concepire una malvagità così assoluta da generare tutto questo. Limpressione di
far parte di una sorta di messa in scena era rafforzata dal nostro ruolo di
operatori dellinformazione. Bastava puntare la telecamera in una
qualsiasi direzione per ottenere sempre una inquadratura mostruosamente
perfetta dal punto di vista giornalistico. Loperatore di ripresa ed il giornalista
vivevano momenti di assoluta esaltazione, sembravano del tutto inconsapevoli della portata
dellevento nel quale si trovavano. Cera da capirli. Dal loro punto di vista,
abituati come erano ai piccoli orrori della normale cronaca cittadina fatta di vecchiette
aggredite da tossici o da signorine dalla doppia vita, quella era una autentica manna.
Tutto, per i loro occhi abituati al peggio, era assolutamente perfetto.
La rappresentazione della realtà
Il loro atteggiamento è il prodotto naturale del clima che si respira nelle redazioni dei
principali organi di stampa internazionali ove si cerca sempre e comunque di scavare nei
prodotti peggiori dellanimo umano alla ricerca di frutti perversi in grado di creare
un clima di paura e di sconforto. Dal momento che al peggio sembra non esserci mai fine,
viene da pensare che la loro ricerca andrà avanti ancora per molto.
La convinzione radicata in ciascuno di loro è che il lettore o il telespettatore ha
bisogno, per sentirsi meglio, di scoprire che qualcuno vive in condizioni talmente
disperate da fare risultare desiderabile la squallida realtà di tutti i
giorni.
Questa assurda spirale di paura viene costruita giorno per giorno con lo scopo di
annichilire la volontà di cambiamento che risiede in ciascuno di noi perchè la paura del
popolo è da sempre la migliore alleata del potere costituito.
Ma intanto eravamo li in mezzo a quelloceano di sofferenza, nel quale alcuni
sguazzavano con gioia ed altri come il sottoscritto restavano annichiliti da tanto brutale
squallore. Lo squallore era lunica costante che caratterizzava la scena nella quale
ero immerso. Nellimmagine della sofferenza può e deve esistere, quasi per
compensazione, una specie di dignità che tuttavia era assolutamente assente in quel
contesto. Lunica cosa che restava era appunto lo squallore soprattutto da parte di
quelli che, come noi, si prestavano a divenire in qualche modo complici di un meccanismo
sullesistenza e sulle finalità del quale nessuno accennava a porsi la minima
domanda.
Le domande fondamentali
Io non sono, come ripeto, un giornalista, il mio mestiere è costruire
immagini per finalità esclusivamente commerciali, grazie a questa mia
specializzazione posso dire di saper riconoscere una finzione quando la vedo.
La cosa sorprendente era invece la miopia che caratterizzava loperato e le opinioni
degli addetti allinformazione. Tutti si concentravano esclusivamente sulle evidenze
del momento mentre non occorreva essere dei geni ma bastava applicare una logica spicciola
per scoprire nei fatti che si manifestavano davanti a noi il prodotto di un processo
iniziato e, probabilmente, programmato da molto tempo.
A pensarci bene sembra proprio una ipotesi credibile. Tutto era così mostruosamente al
proprio posto per non vedere fra le righe un disegno preciso. Gli scopi e le motivazioni
di quello che osservavo si fondano su progetti ed obbiettivi molto lontani da quel
contesto. Il bambino che vedevo infreddolito sotto la pioggia nel campo profughi era li
proprio perchè ci fosse un operatore televisivo pronto a riprenderlo e a
comprare con la sua sofferenza autentica il consenso per il conseguimento di
risultati a noi oscuri ma sui quali è possibile provare a fare delle ipotesi
Lignobile farsa
Ogni volta che sentiamo un leader politico parlare in termini di valori,
etica, ideologia o diritti umani assistiamo in realtà
ad una ignobile farsa. Da lungo tempo, su questo pianeta, le uniche motivazioni che
contano nella definizione delle strategie e nel prendere decisioni sul futuro del genere
umano, sono di tipo economico in quanto i meccanismi di perpetuazione del potere passano
attraverso la diffusione ed il controllo dei meccanismi economici.
Come rilevato da alcuni importanti economisti, il denaro ha perso oramai ogni forma di
contatto con la realtà alla quale dovrebbe fare riferimento. Questo ha provocato la
crescita smisurata di quantitativi pazzeschi di denaro assolutamente virtuali
che fanno riferimento solo a se stessi. Dietro questo meccanismo cè la logica
perversa volta al mantenimento dellegemonia e del potere nelle mani di pochi
selezionati a danno delle moltitudini che, per funzionale contrapposizione, vengono
mantenuti nella più nera miseria. Il denaro prospera nello squilibrio e nella
disegualianza.
Sulla spinta del perverso meccanismo della speculazione finanziaria si è creata una
bolla di denaro di dimensioni tali da rischiare di mettere allo scoperto il
gioco, fatto di puro nulla, che ne costituisce il fondamento. Questo potrebbe mettere in
crisi il sistema di potere che lo controlla, per questo motivo, come altre volte nella
storia, si mette in atto il meccanismo più efficente possibile per la sua
autoregolazione: la guerra.
Dal punto di vista di chi tiene le redini del potere assoluto su questo mondo la guerra è
un sistema assolutamente perfetto per lautoregolazione dei cicli economici. Se lo
scopo è, come abbiamo visto, quello di sgonfiare la bolla speculativa che
rischia di venire allo scoperto, occorre spendere quantità spropositate di denaro in
qualcosa di economicamente inutile, e i moderni sistemi di arma
intelligente sono perfetti per questo scopo. Si utilizzano questi strumenti
costosissimi consumando altre quantità di denaro. Il prodotto del loro uso porta infine
la distruzione di qualcosa di estremamente costoso (lideale sarebbe più
costoso) realizzando qualcosa che possiamo definire lopposto di un
investimento senza preoccuparsi dei cadaveri lasciati per strada. (Le finalità del
denaro non hanno niente a che vedere con il benessere dellumanità)
Come andrà a finire?
Nel doloroso squallore del campo profughi cominciavo a prendere coscienza del raffinato
meccanismo che si era messo in movimento. Tutto era funzionale ad uno scopo che vuole il
coinvolgimento di risorse umane ed economiche sempre maggiori.
Realizzavamo delle immagini presso laereoporto di Tirana ed è lì che ho ricevuto
conferma che qualcosa di mostruoso si è messo inesorabilmente in moto. Lattività
di preparazione ferve incessantemente, ritmata dai circa 300 voli giornalieri
che giungono e partono per movimentare tonnellate e tonnellate di materiale militare
costosissimo in previsione della sua inevitabile utilizzazione.
Era il mio ultimo servizio in quel posto, lindomani sarei ripartito per tornare al
mio lavoro di costruttore dimmagine su commissione.
Sarei dovuto essere contento, ma non ci riuscivo.
Altri articoli del dossier:
Cause
spirituali delle guerre umane di Giorgio
Bongiovanni
Il grande inganno di Giorgio Bongiovanni con la collaborazione
di Monica Centofante
Intervista a Massimo Fini di Lorenzo Baldo
USA:
il gendarme del mondo di
Lorenzo Baldo in
collaborazione
di Elena Benigni
Messaggio
di G. Bongiovanni del 19/05/99
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