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Istituto Comprensivo Statale "A. Gramsci"
- Il Castello di Baia e ... dintorni |
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L a memoria
Il castello nel ricordo di chi lo
ha vissuto
Fra Emanuele da Napoli
- Pierina Belforte - Dottor Goffredo Sciaudone |
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Per indagare sulla percezione e sul ricordo che determinate personalità hanno oggi
del Castello di Baia, abbiamo invitato a scuola uno storico d'eccezione, padre Emanuele,
il quale ha scritto il maggior numero di opere sul Castello, avendo avuto l'opportunità
di visionare dei documenti storici relativi a questo monumento, vivendo lì per un lungo
periodo di tempo.Per caso
abbiamo appreso che una dipendente del Comune di Bacoli, Pierina Belforte, aveva una
storia personale molto particolare:infatti il padre, Arturo Belforte, era stato ospite del
Castello in quanto orfano e poi, per tutta la vita, vi aveva svolto il lavoro di
contabile.
Lei stessa aveva vissuto nel Castello lunghi mesi estivi da ragazza e poi da assistente
nelle Colonie Marine che venivano organizzate.
Da ultimo, abbiamo voluto sentire
il parere dell'assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Bacoli, dottor Sciaudone
sulle prospettive future del Castello di Baia.
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Fra Emanuele da Napoli
al secolo Achille Mauro, nato ad Acerra nel 1923, sacerdote
dellOrdine dei Frati Minori Cappuccini, fu collaboratore parrocchiale presso il
santuario di san Gennaro di Pozzuoli dal 1948 al 1950. Ha ricoperto la carica di superiore
del convento di Cerreta Sannita. Per circa 40 anni ha prestato la sua opera di castellano
presso lospedale dei Pellegrini Vecchio (Montesanto), il convalescenziaro di san
Raffaele a Materdei elospedale di Loreto Mare. E stato assistente spirituale
presso lorfanotrofio Militare del Castello di Baia. Ha partecipato a varie
esercitazioni del Corpo Militare della Croce Rossa Italiana come tenente cappellano.
E insignito:
Medaglia di Bronzo al Merito CRI; Commendatore dellOrdine Equestre del Sepolcro di
Gerusalemme; Cavaliere di Grazia dellOrdine di S.Giovanni di Gerusalemme dei
Cavalieri di Malta; Cavaliere Ufficiale di Grazia Magistrale dellOrdine Militare di
S.Brigida di Svezia.
Ha pubblicato presso leditore Giannini
Castello di Baia (1969); Il Castello Aragonese di Baia (1979); Baia e Miseno tra 700
e 800 (1983); Baia il Castello (1990); I Cappuccini e la Croce Rossa Italiana (1987);
Cavalieri del Santo Sepolcro, Servitori di Dio! (1994); Le Fortificazioni nel Regno di
Napoli (1998).
Ha pubblicato articoli sulle Riviste:
Campania Serafica dei Padri Cappuccini; Proculus della Diocesi di Pozzuoli;
Bollettino Flegreo; I Pellegrini. |
Intervista
del 19 maggio 2003
La sua frequentazione con il
Castello risale addirittura alla sua adolescenza, quando frequentò la colonia marina.
Più tardi divenuto frate fu convinto da un amico a svolgere il suo apostolato presso il
Collegio Orfanotrofio di Baia dove restò per 5 anni, a partire dal 1964.
Il suo compito non si limitava a curare la formazione religiosa dei ragazzi ma anche
quella culturale.
Li portava ogni tanto anche al teatro San Carlo.
Vivendo nel Castello il suo amore per la ricerca storica si definì più chiaramente
potendo avere a disposizione molti documenti relativi alla storia di questo
monumento
.ci ha parlato della storia della ricostruzione del Castello che ha
richiesto forti tassazioni imposte dal governo vicereale riportandoci le parole di Don
Pedro de Toledo "non si può spremere il succo dei sassi"
ritrovate in una lettera indirizzata al re ... ....ci ha tratteggiato lepoca di
prepotenza e di sfruttamento in cui tutto ciò avveniva... ....ci ha raccontato di
Ferdinando IV di Borbone che "per ripopolare la zona malarica
tra Baia e Miseno fece assegnare una dote a tutte le ragazze del posto, purchè vi
risiedessero anche una volta sposate..."
"Fu nel 1749,
nellambito di questa politica disponibile verso le esigenze popolari, che fu
istituito nel Castello lOrfanotrofio che doveva provvedere alla crescita e
allapprendistato degli orfani dei caduti in guerra, non che garantire assistenza
alle vedove."
"Questa funzione fu svolta soprattutto dopo la I guerra mondiale..."
"Quando io ero al Castello i ragazzi ospiti erano ca. 130 di età tra i sei e i
diciotto, tutti ben educati perché provenienti da famiglie attente alleducazione
dei figli...
"... il Castello è
rimasto pressochè immutato nella struttura, allinterno molti locali sono stati
chiusi..."
"...la Cappella risale allinizio del 500 fu costruita in contemporanea con il
Castello, contrariamente a quanto sostenuto da alcuni sovrintendenti ..."
"...la guarnigione del Castello nel passato era di una decina di soldati che si
spostavano fino a Pozzuoli per via mare. Questo numero esiguo era legato alla funzione del
Castello di controllare larea a nord di Napoli, rientrando in un sistema di torri
nei posti più strategici ..."
"...il museo è la funzione ideale per questa struttura che dovrebbe essere curata in
modo più minuzioso..."
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Pierina
Belforte
nasce a Portici (NA) il 16/01/50
ha studiato alla Scuola Magistrale Castaldo di Pozzuoli. Ha insegnato in scuole materne.
In estate ha svolto attività di assistente alle colonie marine negli anni '72/'73/'74
dell'Orfanotrofio Militare del Castello di Baia. Dall''80 è dipendente nell'ufficio
comunale assistenza Scolastico di Bacoli.
Il padre
Arturo Belforte nato a Torre del
Greco il 10/03/15. Rimasto orfano di entrambi i genitori, all'età di cinque anni fu
accolto nell'Orfanotrofio del Castello di Baia.
Lì rimase fino ai vent'anni, diplomatosi e diventando Capitano di Piccolo Corso.
Sposatosi, è tornato al castello in qualità di impiegato "factotum",
occupandosi dell'amministrazione fino alla pensione. E' morto il 16/03/76 a Bacoli. |
Intervista del 2 aprile 2003
Pierina Belforte ci ha raccontato
che il Castello di Baia è stato per il padre la sua "famiglia", perché lì ha
trascorso la sua vita , fin dall'infanzia. Ha frequentato le scuole elementari al Circolo
did. "Marconi", perché all'epoca nel castello non c'erano scuole. Ha avuto
perciò come amici , oltre ai compagni del Collegio, i ragazzi del paese . Da tutti i
bacolesi è stato sempre conosciuto e stimato . In seguito potè seguire gli studi , anche
di qualifica , all'interno del castello
..
"Conosceva il castello come le sue tasche... io seguivo sempre
mio padre e passavo tutta la giornata d'estate nella Colonia Marina ".
L'intervistata ci ha descritto tutte le fasi della vita paterna che si è distinta per la
particolare dedizione che il padre ha rivolto al suo lavoro di "factotum",
curando la contabilità delle spese del castello. Si è fatto amare dai colleghi, come il
ragionier Ferretti e dal dottor Di Maso, uno dei dirigenti dell'Ente ..." Fu "preso" perché nel suo lavoro era molto bravo e poi ,
perché amava i ragazzi del collegio , essendo stato lui stesso orfano." |
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Dottor
Goffredo Sciaudone
assessore alla Pubblica
Istruzione del comune di Bacoli.
Alla nostra domanda sulle
prospettive future del Castello di Baia, l'assessore ha risposto che esso "rappresenta una scommessa con la storia , perché di volta in volta
questo monumento è riuscito a rispondere alle esigenze dei tempi".
"Nel complesso si è conservato molto bene e di questo
bisogna dare atto alla cittadinanza."
"...a nostro avviso il castello deve essere un centro policulturale, con funzione
museale e di centro- congresso con sale per ospitare persone e per garantire musei
virtuali ."
Una terza funzione, più rivolta a migliorare la
vivibilità dei luoghi per i residenti: spiaggia sotto il castello, usufruite dai
cittadini... "Ho un sogno
.. realizzare il museo della
nave e della vela nel Castello di Baia
.. sono in contatto attivo col rettore
dell'università Parthenope ,dottor Ferrara." |
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prodotto dagli alunni delle classi terze della scuola media
nell'a.s.2002/03 nell'ambito del progetto |
curricolo locale e arteAscuola
si consiglia la
visualizzazione a schermo intero con risoluzione 800 x 600 |