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Istituto Comprensivo Statale "A. Gramsci" - Il Castello di Baia e ... dintorni


L'imperatore Claudio a Baia


 

Dal Ninfeo, ricostruito nel Castello di Baia, verranno fuori nel corso di lunghi e difficili scavi ritrovamenti statuari significativi (Antonia Minore, madre di Claudio, Dionisio con pantera, Dionisio con corona di edera, Ulisse, compagno di Ulisse con l'otre), legati alla vita della corte imperiale ed all'imperatore Claudio.

Il Castello di Baia - La riproduzione dei ninfeo.JPG (11372 byte)
Baia - Riproduzione del Ninfeo

Claudio, nipote dell'imperatrice Livia, che in seconde nozze aveva sposato il fondatore della dinastia, Augusto, figlio di Druso e della figlia della sorella di Augusto, Antonia Minore, non era destinato al principato.

Malaticcio e di non bell'aspetto, egli fu tenuto lontano dalla vita pubblica e si volse agli studi, nei quali ottenne significativi risultati come storico delle religioni ed etruscologo.

Quando suo nipote Caligola, diventato imperatore nel 37 d.c. solo perchè il padre, per adozione era diretto discendente di Augusto e di Tiberio, cadde preda della pazzia dei Cesari nel 41 d.c. tutti i membri maschi adulti della famiglia di Augusto erano già stati sterminati per eventi bellici o per dispute familiari.

Questa famiglia si riconduceva al fondatore del popolo romano, Enea, figlio di Venere e di Anchise e si chiamava Gens Julia, da Julio Ascanio.

Claudio nelle cui vene scorreva sangue Giulio, essendo sua madre sorella di Augusto, non era però considerato nel diritto di famiglia come un Giulio, era invece un Claudio, cioè un membro di quell'aristocratica famiglia di origini Sabine che in Roma non volle essere seconda ai Giuli.

Tiberio, figlio di prime nozze di Livia e di un Claudio potè divenire successore di Augusto solo perchè questi, dopo la morte di tutti i diretti successori maschi l'aveva adottato.

Quando Caligola fu assassinato l'unico discendente di Augusto era Nerone, ma aveva solo 4 anni. L'unico imperatore a disposizione era Claudio: primo imperatore romano non designato dal suo predecessore, ma acclamato imperatore dai pretoriani.

Conoscendo questi dati, si comprende la sontuosa decorazione statuaria nella grande sala da banchetti nel palazzo imperiale di Baia, dove venivano inquadrati gli ascendenti dell'imperatore Claudio (Augusto e Livia, Antonia Minore e Druso) con un intento politico e propagandistico, volto a riconoscere in lui, appartenente alla Gens Claudia un legittimo discendente di Augusto,

Quanto avesse ragione a preoccuparsi lo si vide meno di 10 anni più tardi, allorchè, dopo l'esecuzione di Messalina per motivi drastici sposò in quarte ed ultime nozze sua nipote Agrippina, sorella di Caligola. Costei, già madre di Nerone spianò a quest'ultimo la strada al trono, eliminandone il padre adottivo, che avvelenò con un piatto di funghi.

Del resto il trono spettava a Nerone, secondo l'opinione della madre, per diritto di nascita, perchè egli solo era il vero discendente ed erede di Augusto.

Fu allora che Seneca, precettore di Nerone, appoggiò le aspirazioni al trono del suo allievo con un libello satirico sulla morte di Claudio.

Seneca sapeva che Claudio amava più di ogni altro eroe greco, Ulisse, con il quale si identificava. Era quanto doveva esprimere il grande gruppo scultoreo che si ergeva dietro la coppia imperiale.

Seneca ridicolizzava Claudio, che voleva essere come Ulisse e che non si potè salvare dai funesti intrighi della moglie Agrippina. Costei riteneva di avere un grande diritto sul principato che sperava di esercitare tramite suo figlio Nerone.

Ma suo figlio Nerone la fece bestialmente assassinare proprio nella località di Baia, dove lo sposo aveva fatto così sontuosamente decorare il palazzo imperiale, per affermare la propria sovranità.

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prodotto dagli alunni delle classi terze della scuola media nell'a.s.2002/03  nell'ambito del progetto

curricolo locale e arteAscuola
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