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6.1 I nutrienti e il lavoro

http://esg-www.mit.edu:8001/esgbio/glycolysis/dir.html MIT Biology Hypertextbook
M.Miragoli S.Gori, "Mangiando mangiando ...", Il Grottesco, 50 (1991) 42-47


Foto: strettoia

6.1.1 Il lavoro muscolare

La fisiologia della attivita` speleologica, come per ogni altra attivita` sportiva, si basa sul concetto di lavoro dinamico (cioe` potenza massima) sostenibile dal corpo umano e di riserve energetiche. La contrazione muscolare e` un affascinante esempio della complessita` raggiunta dalla evoluzione biologica. Sommariamente ricordiamo che i muscoli sono formati da cellule allungate al cui interno si trovano fini fibre. Nello spazio fra le fibre (sarcoplasma) si trovano fra l'altro glicogeno, ATP (adenosintrifosfato), PC (fosfocreatina), amminoacidi, peptidi e vari enzimi. Le fibre sono di due tipo: esili (actina) e spesse (miosina). Ogni fibra di miosina ha sei fibre di actina intorno. La contrazione e` dovuta allo scivolamento delle fibre di miosina sulle fibre di actina, da un monomero all'altro, dovuto alla rottura dei ponti di collegamento. Per cio` e` necesaria della energia, e questa viene fornita dalla idrolizzazione dell'ATP che si trasforma in ADP (adenosindifosfato). Questo processo e` attivato dalla liberazione di ioni di calcio nel sarcoplasma, a seguito dell'impulso nervoso che arriva alla parete della cellula.

6.1.2 Le fonti di energia

Le sostanze nutritive si distinguono in

I carboidrati sono la nostra principale fonte energetica: producono 4Kcal/gr (i polialcoli 2.4 Kcal/gr). Alcuni tessuti (sistema nervoso, sistema midollare del surrene) utilizzano il glucosio come fonte primaria di energia; gli eritrociti non hanno enzimi per il ciclo di Krebs, percio` il loro metabolismo e` basato solo sul glucosio. La presenza di ossigeno nella molecola dei carboidrati comporta che la loro ossidazione richiede meno ossigeno esterno. Per questo motivo i carboidrati sono una fonte immediata di energia rispetto a grassi e proteine. I principali carboidrati sono

I carboidrati semplici (monosaccaridi) sono immediatamente assimilabili. Quelli complessi devono essere spezzati in componenti semplici durante la digestione per essere assimilati. La digestione dei carboidrati comincia con la masticazione poiche' l'anilase contenuta nella saliva (ptialina) inizia ad idrolizzare l'amido. Il processo si interrompe poi nell'ambiente acido dello stomaco e riprende nell'intestino con l'anilase secreta dal pancreas. Gli enzimi delle cellule intestinali decompongono i carboidrati in monosaccaridi che entrano in circolo col sangue.

Il glicogeno e` il polisaccaride di riserva negli animali. E` facilmente assimilabile perche` idrosolubile. Si immagazzina nel fegato (10% del peso epatico) e nella muscolatura scheletrica (2% del peso), muscolatura cardiaca, ghiandola renale, e nel cervello.

I grassi sono composti organici formati principalmente da C, H, ed O, e in certi casi da altri elementi quali azoto (N), fosforo (P) e zolfo (S). Sono poco o nulla solubili in acqua. Il loro ruolo nell'organismo e` soprattutto strutturale e funzionale in tutte le cellule. Come materiale di riserva sono fonte energetica. Hanno inoltre funzione veicolare per le vitamine liposolubili (A e D).

I grassi alimentari sono perlopiu` trigliceridi. La loro digestione consiste nello spezzare le molecole in monogliceridi, acidi grassi e glicerolo. Essa inizia nello stomaco con la lipasi gastrica, ma avviene principalmente nell'intestino con la lipasi pancreatica e, in misura minore, la lipasi enterica. Dato che sono insolubili nel sangue, si combinano con specifiche proteine formando lipoproteine (principalmente nel fegato). Queste sono di tre tipi:

I grassi animali sono in generale di tipo saturo mentre quelli vegetali sono insaturi. Eccezioni sono l'olio di cocco e di palma, con grassi saturi, e i pesci con grassi poliinsaturi. L'olio di oliva e` costituito principalmenet da grasso monoinsaturo. I grassi saturi sono ipercolesterolemici (come il colesterolo alimentare); quelli poliinsaturi sono ipocolesterolemici. I grassi monoinsaturi sembrano essere neutrali alla colesterolemia. Inoltre i grassi saturi aumentano i rischi di arteriosclerosi. D'altra parte i grassi poliinsaturi se cotti ad alte temperature possono decomporsi rilasciando radicali liberi e formando perossidi.

Le proteine sono macromolecole, Hanno elevato peso molecolare, realizzano la maggior parte delle funzioni vitali, e sono i costituenti delle cellule. Sono formate da carbonio, idrogeno, ossigeno e azoto, e in minor quantita` da fosforo e zolfo. Anche altri elementi quali iodio, calcio, ferro, magnesio intervengono nella molecola di proteine. Dopo aver eliminato l'acqua, costituiscono circa il 50% del peso corporeo.

Le proteine vengono digerite nello stomaco grazie alla pepsina e all'acido cloridrico. La pepsina trasforma le proteine in proteose, peptone, e polipeptidi. Quando arrivano all'intestino questi sono attaccati da enzimi pancreatici che li idrolizzano. Gli aminoacidi vengono assorbiti attraverso l'epitelio intestinale.

Le proteine dei tessuti vengono costantemente distrutte e rinnovate (sintesi proteica a partire dagli aminoacidi). Gli aminoacidi essenziali sono quelli che il corpo umano non riesce a produrre, e quindi deve assimilare: isolencina, fenilolanina, lencina, lisina, metionina, treonina, triptofano, e vanina. Anche l'istidina e` essenziale, ma utilizzato solo durante la crescita. La quantita` di proteine immagazzinabile e` limitata; oltre tale limite le proteine vengono utilizzate per produrre energia oppure trasformate in grassi per l'immagazzinamento.

Le vitamine sono composti organici che l'organismo non e` in grado di fabbricare e che sono necessari in piccole quantita` per un corretto metabolismo. si dividono in liposolubili (A, D, E, K) e idrosolubili (B, B2, B6, B12, acido folico, acido pantotenico [B5], nicotinamida [PP], biotina, C). La solubilita` ne influenza l'assorbimento, il meccanismo di azione, e la possibilita` di accumulo nei tessuti. Si ha carenza vitaminica quando si mangiano alimenti di basso valore biologico (dolci, torte, bibite, alcol, ...).

I sali minerali sono sostanze che non si consumano ne` si producono nel corpo umano, pero` svolgono ruoli ben precisi ed importanti nel funzionamento dell'organismo, sia come parte integrante della struttura (eg, calcio nelle ossa), che nelle reazioni chimiche (es. sodio). Si distinguono in macroelementi (il cui fabbisogno supera 100 mgr/dia) e microelementi, detti oligominerali, (fabbisogno inferiore a 100 mgr/dia). I macroelementi elettroliti sono particelle elettricamente cariche, utilizzate per conservare la polarita` elettrica della membrana cellulare, mantenere la pressione osmotica intra ed extracellulare, e produrre segnali nervosi. Calcio, ferro, iodio, e fluoro sono essenziali.

Maggiori dettagli si trovano nalla App. 6.B


Metabolismo del glucosio

6.1.3 La produzione di energia

[FIXME: questo e' da rivedere]

Abbiamo detto che l'energia par la contrazione muscolare viene fornita dall'ATP. Però di ATP ce n'é veramente poco (0.005 moli/gr), sufficiente per mezzo secondo di contrazione! Allora interviene la fosfocreatina (PC) che tramite un processo anaerobito alattacido risintetizza l'ATP (una molecola di ATP per una di PC). Tuttavia anche la fosfocreatina é una riserva a breve termine (ci sono circa 0.025 moli/gr), e può fornire energia per 6-10 secondi, a seconda dell'allenamento del soggetto.

La risintesi dell'ATP (su tempi dell'ordine di alcuni minuti) viene fornita dalla degradazione anaerobica lattacida del glicogeno muscolare e del glucosio ematico (portato dal sangue). La trasformazione del glicogeno in ATP e acido lattico e` complessa (e controllata da parecchi enzimi) e impiega circa 20 secondi per entrare a regime. E` stimolata dall'aumento del rapporto ADT/ATP, mentre l'accumulo di acido lattico e ioni acidi disturba il processo di glicolisi. In particolare la glicolisi procede finche` non si accumula acido piruvico, (piruvato: H3C-C-COO-) un prodotto intermedio della trasformazione. Questo puo` essere utilizzato con un processo aerobico (con ossigeno) oppure trasformato in acido lattico, mediante l'intervento di un enzima, il lattatodeidrogenasi (LDH).

La degradazione anaerobica del glucosio e` una reazione complessa cha ha luogo nel citoplasma cellulare in assenza di ossigeno e in cui ad ogni passo intervengono enzimi specifici. Produce due molecole di ATP e due di lattato per ogni molecola di glucosio.

Glucosio + 2 ADP + 2 PO4 --> 2 Acido_Piruvico + 2 ATD + 4 H

Da questo processo si libera poca energia, quasi tutta si trasforma in calore liberato attraverso il metabolismo cellulare. Il rendimento di produzione di ATP e` 29%. I prodotti di questo processo sono acido piruvico e idrogeno. Quest'ultimo si combina con NAD+ per formare NADH e H+. All'aumentare di questi si inibirebbe la formazione di ATP, se non si combinassero a formare acido lattico. Quindi in condizioni anaerobiche la maggior parte dell'acido piruvico si trasforma in acido lattico che passa nel liquido extracellulare e viene rimosso dal sengue. La potenza massima del processo anaerobico lattacido é inferiore a quella del processo anaerobico alattacido e puo` essere sostenuta per circa 20 secondi. Essa e` limitata dalla concentrazione muscolare di glicogeno, e dalla tolleranza all'acidosi (lattica o altra).

Non tutto il glucosio viene utilizzato con il processo anaerobico; il 30 % del glucosio epatico segue la via del fosfogluconato, producendo energia senza l'ausilio degli enzimi del ciclo di Krebs,

Glucosio + 12 NADP+ + 6 H2O --> 6 CO2 + 12 H + 12 NADPH

Per esercizi prolungati (con sforzi contenuti) il processo primario diventa quello aerobico. La glucolisi aerobica avviene a livello cellulare nei mitocondri, secondo il ciclo di Krebs, che e` una serie di reazioni chimiche il cui risultato e` la rigenerazione dell'ATP dalla degradazione in presenza di ossigeno di glucosio o acidi grassi (presenti localmente nel muscolo o portati dal sangue). In questo processo l'acido piruvico viene trasformato in acido acetico il quale viene poi attivato in acetilcoenzima A (ACoA). Dall'ACoA viene poi recuperato il coenzima A con produzione di anidride carbonica ed acqua. Schematicamente [FIXME pesi stechiometrici da mettere a posto]

Piruvato + 2 H2O + 4 NAD+ + FAD + ADP + POH + O --> ATP + 3 CO2 + 4 ( NADH + H ) + FADH2

In caso di ipossia aumenta l'acidita` intracellulare ed il ciclo di Krebs viene inibito. La degradazione aerobica produce 36 molecole di ATP per molecola di glucosio. La potenza e` inferiore a quella del processo anaerobico: 15-29 Kcal/ora-Kgr contro 40-45 Kcal/ora-Kgr.

Il metabolismo lipidico dipende fortemente dalla presenza di ossigeno. Per ottenere energia dai grassi, si idrolizzano i trigliceridi producendo acidi grassi e gliceroli. L'ossidazione degli acidi grassi, all'interno dei mitocondri, li rende poi utilizzabili ai fini energetici. Parte dei trigliceridi viene trasformata in glucosio nel fegato nella gluconeogenesi. Il metabolismo degli acidi grassi e` stimolato dall'abbassamento della temperatura.

Il metabolismo delle proteine avviene secondo vari processi. L'azoto viene eliminato in due tappe: disaminazione ossidativa, in cui si libera il radicale aminico, e transaminazione, in cui il gruppo aminico passa ad altri aminoacidi o cetoacidi. Dopo la disaminazione, solitamente i cetoacidi sono ossidati producendo energia. L'ossidazione di un grammo di proteine produce meno ATP di un grammo di glucosio. Gli aminoacidi possono essere trasformati in glucosio/glicogeno (gliconeogenesi), e in cetoacidi o acidi grassi (cetogenesi). Le fibre muscolari possono essere suddivise in due grandi categorie: fibre rosse e fibre bianche, che si differenziano per la capacità di produrre i differenti tipi di lavoro. Le fibre rosse hanno forte tenore di mioglobina, abbondanti mitocondri, sviluppate riserve lipidiche, una buona riserva di glicogeno, e una buona densità di capillari. Esse sono dunque idonee a svolgere lavoro aerobico, cioe` a sostenere sforzi non intensi ma prolungati nel tempo, dunque un esercizio sportivo di resistenza.

Le fibre bianche hanno invece enzimi glicolitici molto attivi, rilevanti riserve di fosfocreatina, una notevole attività ATPasica della miosina, e, parimenti alle fibre rosse, una buona riserva di glicogeno. Le fibre bianche sono atte a compiere brevi ma intensi sforzi, cioe` per l'esercizio sportivo di scatto.

I muscoli in genere contengono entrambe i tipi di fibre, in proporzioni che variano, a secondo del muscolo, e per uno stesso muscolo variano da individuo a individuo, e dipendono anche dall'allenamento. Per esempio il bicipite ha circa il 50% di entrambi i tipi di fibre.

Le fibre muscolari rosse hanno una forma di lattatodeidrogenasi (LDH) non affine all'acido piruvico, mentre quelle bianche ne hanno una forma affine. Perciò si ha maggior accumulo di acido lattico nelle fibre muscolari bianche.

Abbiamo visto che le principali fonti di energia sono i glucidi (glucosio e glicogeno ) e gli acidi grassi. A riposo il corpo ottiene il 13% dell'energia dai glucidi e 87% dagli acidi grassi. All'inizio di uno sforzo l'energia e` fornita prevalentemente dai glucidi. In uno sforzo blando si impegano quasi soli acidi grassi. La distribuzione e` al 50% quando lo sforzo e` medio. Uno sforzo breve ma intenso brucia solo le riserve di glucidi. Uno sforzo intenso e prolungato impega glucidi per il 30% e acidi grassi per il 70%.

La seguente tabella riassume le caratteristiche dei tre processi di rigenerazione dell'ATP e quindi di produzione di lavoro. La resa energetica del metabolismo in termini di lavoro meccanico e` circa 25 %.

  Anaerobico
Alattacido
Anaerobico
Lattacido
Aerobico
Glucidi Lipidi
Fibra Muscolare bianca bianca rossa
Capacita` (Kcal) 10 40 5000 circa
Erogazione (Kcal/min) 20 - 100 30 - 100 15 - 20 max.
Efficienza (% intensita` di lavoro) 100 60 40 25
Ritardo di intervento - alcuni secondi decine di secondi alcuni minuti [FIXME ?]
Durata 0 - 20 sec pochi minuti ore
Resa (ATP/glucosio) 2 2 36
Fattore
Limitante
neuromuscolare pH minimo
intramuscolare
flusso sanguineo,
riserve
Fonte d'Energia locale
(ATP, PC)
locale
(glucosio)
riserve
(glucosio, lipidi)
Metaboliti creatina lattato CO2, acqua
Tipo di recupero riposo totale attivita` al 30% reidratazione
glucidica ed ionica

6.1.4 Lo sforzo in speleologia

Il lavoro eseguito durante l'attività speleologica, richiede una potenza limitata, ma sostenuta per un tempo lungo. E` molto diverso dello sprint o dai frequenti scatti richiesti in altri sport. Il meccanismo principale di produzione di energia sono dunque processi aerobici (con ossigeno) di glicolisi e transformazione degli acidi grassi.

Dalla tabella sopra riportata vediamo che quando andiamo in grotta dobbiamo cercare di utilizzare il processo aerobico bruciando le nostre riserve energetiche. E` chiara anche l'importanza di evitare i "passaggi di forza": sono quelli in cui si usano le riserve locali ed intervengono i processi anaerobici. Sono molto dispendiosi perche` hanno una bassa resa eneregtica, e affaticano per l'acido lattico che resta nei muscoli.

Il consumo calorico varia con il tipo di attività e il peso corporeo; per esempio un individuo di 60 Kg consuma 3.7 Kcal/min quando cammina normalmente e 10 quando cammina veloce; un soggetto di 80 Kg consuma 5 e 13.6 Kcal/min, rispettivamente (da W.D. McCardie, F.I. Katch e V.L. Katch Exercise Physiology - Energy Nutrition and Human Performance, Lea and Fabiger, Philadelphia 1981). La tebella sotto riporta il consumo energetico per alcune attivita' sportive, anche se bisogna tener in conto che c'e' una grande differenza fra una attivita' sportiva ricreativa ed una agonistica. Però con una capacità di 5000 Kcal ed un consumo di circa 10 Kcal/min abbiamo una autonomia di circa sette ore e mezza. Dobbiano perciò reintegrare le nostre riserve e soprattutto favorire il recupero con la reidratazione glucidica ed ionica (cioè sali).

Consumi energetici sportivi (Kcal/ora-Kgr)
[FIXME: questa tabella e' l'unione di diversi dati, contiene facilmente errori]
Ginnastica 7.00
Calcio 8.00
Ciclismo 8.56
Nuoto (50 m/min) 10.00
Corsa (400 m/min) 15.00
Sci alpino 16.00
Nuoto (70 m/min) 18.00
Ciclismo (corsa a cronometro) 20.00

Il consumo di ossigeno e` aumentato dall'incremento della   mioglobina contenuta nei muscoli e da quello dei mitocondri (essenziali per la degradazione degli acidi grassi). Questi possono essere accresciuti con un allenamento di resistenza.

Con lo sforzo fisico si perdono molti sali minerali tramite la sudorazione, tra 2.7 e 3 gr per litro di sudore (il sudore eccrino, cioe` da calore, contiene solfati 190 mgr, calcio 53 mgr, urea 2 gr, aminoacici 2.6 gr, acido lattico 1.2 gr, azoto 400 mgr, glucosio 170 mgr, proteine 115 mgr, acido piruvico 70 mgr, ed altre sostanze in minor quantita` [FIXME: e i 575 mgr di sodio ?]). Percio` espellendo da 2 a 5 litri di sudore si ha bisogno di assimilare molti piu` sali che normalmente. Dei microelementi quello che piu` e` necessrio per l'attivita` sportiva e` lo zinco. I macroelementi importanti sono potassio, magnesio e ferro (soprattutto in sport di resistenza). Con l'allenamento si accresce la produzione di aldosterone da parte dell'organismo, che serve per diminuire la perdita di sodio e cloro. Magnesio, potassio e ferro devono essere reintegrati. Con la traspirazione si perde anche molta vitamina C.

Per approfondimenti:
Introduzione al lavoro muscolare
L'energia metabolica



http://geocities.com/marco_corvi/caving/m_index.htm
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