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3.1 Progressione orizzontale


G.Agolini, "Strettoie, istruzioni per l'uso", Sottoterra, 92 (1992) p. 31-39.

In grotta si va in squadre di due, tre, quattro o piu` persone. La squadra migliore e` quella da tre, sia sul piano della attivita` speleologica (armo, disostruzioni, risalite, rilievo) che su quello sociale (in due il dialogo, in grotta, e` meno variegato). Tre e` il numero minimo per fronteggiare un incidente serio: uno speleologo resta con l'infortunato mentre l'altro va a chiamare il soccorso. In due la cosa migliore e` solitamente restare con l'infortunato aspettando che, non vedendoci arrivare, qualcuno fuori allerti il soccorso.

In grotta si procede distanziati. Questo e` inevitabile sui pozzi, ma succede anche mei meandri e gallerie strette. In genere e` lo speleologo piu` lento a dare l'andatura prendendo la posizione di testa. Se chi ti segue tarda, torna indietro per vedere se è successo qualcosa. Non occorre che avvisi chi ti precede: egli tornerà indietro a sua volta.

3.1.1 Gallerie

Foto: galleria Nelle gallerie comode cammini, portando il sacco in spalla, con entrambi gli spallacci. Se la volta e' bassa procedi a carponi, col sacco su un solo spallaccio per poterlo togliere in caso di necessita'. Se poi la galleria e' ancora piu' bassa avanzi a quattro zampe e trasporti il sacco a mano, oppure lo trascini, legato col cordino. Nei passaggi molto bassi strisci trascinando il sacco e guidandolo coi piedi per evitare che si incastri. La tecnica di guidare il sacco coi piedi e non farlo incastrare si apprende con molta esperienza e pratica, cercando di prevedere le situazioni in cui il sacco si potrebbe bloccare. Malgrado cio', e` praticamente inevitabile che il sacco non si incastri ogni tanto. Quando ti capita torna sui tuoi passi e liberalo con le mani, o fatti aiutare da un compagno che ti segue. Nei cunicoli in discesa, scendendo di piedi trascini il sacco con le mani; ed e` piu' facile guidarlo. Alternativamente puoi spingere il sacco avanti a te con le braccia, ma questa tecnica risulta piu` faticosa, anche se e` piu` facile disincastrare il sacco quando si blocca.

3.1.2 Meandri

Progressione in meandro Nei meandri (gallerie strette e profonde) avanzi in spaccata: un piede da una parte, uno dall'altra, e cosi` pure le mani, e spesso ti appoggi anche contro la roccia. La tecnica e' di "farsi portare dalla grotta" Quando procedi eretto porti il sacco con uno spallaccio sulla spalla che sta indietro ed lo guidi con la mano. Altrimenti lo porti a mano, tramite la maniglia, e assicurato col cordino (Figura). In particolari situazioni il sacco puo' essere efficacemente utilizzato per fornire un appoggio o un appiglio temporaneo, incastrato tra le pareti.


Progressione in opposizione Nei meandri stretti e molto profondi ti puo` accadere di dover avanzare a mezza altezza. Procedi in spaccata con i piedi sulle opposte pareti. Anche le mani sono appoggiate sulle opposte pareti, per equilibrarti. Porti il sacco appeso col cordino o in spalla. Se la parte dove si procede e` bassa (condotta vadosa) fai la spaccata aiutandosi con le ginocchia. Se le pareti sono molto scivolose, per il fango o per mancanza di appoggi, puoi ricorrere alla tecnica dell`opposizione: i piedi contro una parete e la schiena contro l'altra. E` molto efficace, ma stanca molto di piu`.

3.1.3 Strettoie

Foto: strettoia Lor estrecheces son la dificultad ideal para espeleologos masoquistas. (I.G. Roger)

Le strettoie sono difficolta` uniche della speleologia. Possono essere orizzontali, inclinate, o verticali. A sezione orizzontale o verticale. Corte o lunghe e complesse. A pareti liscie oppure con sporgenze e lame in cui la tuta si impiglia e taglia. Con acqua e/o fango. Le strettoie rappresentano spesso il limite delle esplorazioni, che a volte e` solo un limite psicologico, perche` le dimensioni ci danno un alibi per desistere di fronte alla strettoia.

Quando una squadra passa una strettoia, il primo e l'ultimo devo essere i componenti migliori strettoisti della squadra, in modo da poter aiutare i compagni incastrati da entrambe le parti.

Prima di entrare in una strettoia nuova, studiala accuratamente. Questo ti da` modo di rifletterci sopra e nello stesso tempo di rilassarti, perche` nell'affrontare le strettoie devi essere molto rilassato. Valuta la lunghezza, gli appoggi, se e` meglio entrare di testa o di piedi, come i tuoi compagni potranno aiutarti, come si presenteranno gli ostacoli al ritorno. Fatti un quadro mentale dei movimenti che farai nel superarla. La strettoia si supera prima con la mente e poi col corpo.

Prima di affrontare una strettoia impegnativa e` meglio slacciare il sottogola del casco; se la strettoia e` proprio stretta togli il casco e trascinalo a mano spingendolo avanti a te. Accendi sempre l'elettrico. Togliti anche longe, discensore, atrezzi da risalita, e pettorale. Se e` il caso anche l'imbrago. Anche il sottotuta (come pure la tuta) puo` risultare di troppo. Nelle strettoie gli scarponi impacciano molto di piu` degli stivali a causa della loro rigidita`. E` rarissimo il caso di doversi togliere gli stivali per avere i piedi piu` liberi.

La tecnica migliore e' quella del controllo della respirazione, evitando l'affanno e mantenendo la calma e la tranquillita`. Ci sono due tipi di respirazione: addominale (degli uomini), che coinvolge la parte bassa dei polmoni, e clavicolare (delle donne), che coinvolge di piu` la parte superiore dei polmoni. E` bene imparare ad adoperare entrambe le tecniche, per adattarsi alle esigenze della strettoia.

Se la strettoia e` orizzontale a sezione orizzontale puoi affrontarla a pancia in giu` o in su` (soprattutto se c'e` acqua e fango sul fondo) e di testa, per vedere le difficolta`. Se la strettoia e` orizzontale a sezione verticale prendila sul fianco. Se possibile (se e` abbastanza larga) tieni entrambe le mani avanti, per tirarti agli appigli e per spingere il materiale. Se e` stretta meglio un braccio avanti e l'altro indietro lungo il fianco. Avanza a piccoli tratti, retrocedendo spesso di qualche centimetro: in questo modo ti abitui alla roccia. Muoviti lentamente, devi sentire col corpo le pareti della strettoia.

Le strettoie verticali vanno sempre affrontate di piedi. Se non si intravede il fondo (o se la strettoia e` lunga) e` necessaria una corda di sicura. Senza l'imbrago ti leghi la corda direttamente al petto con un nodo bolino sul fianco. Se passi col discensore attaccalo alla estremita` della longe, con il rinvio nel delta. In salita puo` esser conveniente staccare il croll, per potersi muovere meglio su` e giu`, senza l'impedimento della corda.

Il materiale si trasporta nel sacco e ci si aiuta vicendevolmente passandocisi i sacchi, e disincastrandoseli quando occorre. Nelle strettoie orizzontali spingi il sacco avanti con le mani o lo trascini, attaccato col cordino, e guidato coi piedi. Quando si incastra, retrocedi quel tanto che basta per disincastrarlo con le mani. Se la strettoia e` molto stretta e` meglio spingerlo davanti a te, se procedi di testa, per guidarlo ed evitare di incastrarlo. Se invece sei entrato di piedi lo tiri dietro con le mani. Nella strettoie verticali, porti il sacco appeso sotto col cordino.



http://geocities.com/marco_corvi/caving/m_index.htm
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