Mi posso considerare un programmatore?
Tempo fa cercavo un programmino per catalogare la ormai "vasta" collezione di libri che è il vanto di mia moglie.
Trovo Delicious Library e scarico la "demo" per darci un'occhiata.
Delusione: il programma è disponibile in 6 lingue, ma niente italiano. Per curiosità mi avventuro nella cosiddetta "localizzazione", cioè nella traduzione del programma
in italiano. Per farla breve, alla fine riesco a tirarne fuori una demo perfettamente funzionale nella nostra lingua. Proprio un bel lavoro.
Solo che, se non paghi 40 dollaroni per la licenza, la demo ti permette di inserire appena 25 libri.
Allora decido di inviare una mail ai programmatori americani allegando "gratis" la mia localizzazione (tanto ormai il lavoro è fatto).
Dopo qualche giorno ricevo la risposta di Wil Shipley, chief di Delicious Software,
che mi ringrazia per la localizzazione, mi dice che sarà integrata nella prossima release 1.6 e che io sono stato inserito nel Beta Program in modo da poter verificare se è
stata istallata correttamente.
Per concludere, mi fa il gradito omaggio di una Licenza del Software.
Appena 40 $, ma vuoi mettere la soddisfazione? Il mio nome verrà elencato nei credits di un applicazione che ha
ricevuto ben 2 Apple Design Awards per il 2005 e di cui si è parlato spesso nei blog. Mi posso considerare quindi un programmatore?...
Forse esagero ma direi di sì. Localizzare non significa tradurre alla lettera le parole dall'inglese. Devi capire il contesto della frase,
capire cosa fa quel pulsante o quella voce di menu e trovare la parola più giusta. Ti devi mettere nei panni dell'utente che sta dall'altra
parte e usa per la prima volta il programma. E ti poni tanti dubbi. Devi usare una forma colloquiale o impersonale? Annulla o annullare,
vedi oppure visualizzare? E' corretto in italiano "scannerizzare"? Sarà meglio mettere "leggi con lo scanner". E perchè no allora
"passa allo scanner"? Insomma più che da programmatore è un lavoro da copywrighter ma altrettanto importante ai fini della sensazione
e all'usabilità che deve dare il programma.
Cosa fa esattamente DL. A prima vista niente di speciale. Se uno ha un sacco di libri, dischi, nastri VHS e DVD e vuole mettere ordine nelle proprie collezioni li può catalogare, alla vecchia maniera, inserendoli uno ad uno in un foglio elettronico o meglio ancora in un database. Ma la faccenda è lunga e tediosa. Ne verrà fuori una lista lunga e poco pratica che prima o poi si smetterà di tenere aggiornata. Ci sono un sacco di programmini specifici che fanno la stessa cosa in maniera più pratica. DL è uno di questi ma usa il codice a barre dell'elemento da catalogare per accedere al database di Amazon e scaricare tutte le informazioni relative, compresa la copertina ricostruendo una scaffalatura virtuale, con i libri o DVD allineati in bella vista come in un vero negozio di libri o videoteca. Se hai uno scanner o meglio ancora una videocamera l'inserimento è velocissimo e le informazioni ritrovate sono tante e precise. Ovviamente puoi registrare a chi e quando hai dato libri o DVD in prestito, utilizzando il calendario e la rubrica indirizzi integrati nel sistema operativo. La sincronizzazione con l'iPod permette al collezionista di portarsi dietro i propri dati e confrontarli con il libro raro che gli è capitato di trovare. Il programma è proprio carino, semplice ma curato nei minimi dettagli, non solo nella piacevolissima grafica ma anche nelle funzioni, gestite tutte in una sola finestra. Si parla tanto di Delicious Library perchè è il tipico esempio di Mac user experience: non fa cose rivoluzionarie ma le fa in modo pratico, elegante, funzionale e piacevole. Un motivo in più per comprare l'ultimo iMac G5 che ha integrata la videocamera iSight. Maria saprà con precisione quanti libri ha o in quale scaffale della biblioteca si trova quel certo libro. Poi invierà una mail per sollecitare il DVD prestato alla cara amica che ha insistito tanto per averlo ma guarda caso sistematicamente si scorda di restituire.