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Oggi anno del signore (Holy-War) 3 novembre 2009 il valoroso Reggente 66° NIELLUS proveniente dalle terre padane e Generale D'armata dei Guardiani Della Rosa prevale sul campo di battaglia e conquista al singolar tenzone la famosa reliquia.

La sciabola del profeta.

Si tratta della pił prestigiosa e potente arma saracena mai costruita.

Dall'inizio delle ostilitą in terra santa, le armi saracene hanno avuto diverse evoluzioni dovute alle guerre condotte dalle armate del profeta.

All'inizio armi, armature ed elmi erano presi direttamente dai corpi dei soldati crociati caduti in battaglia, poi iniziņ la fabbricazione delle sciabole saracene.

Ma la regina di tutte le armi islamiche fu la spada a lama ricurva (saif) detta scimitarra ben nota a tutta l'iconografia popolare dell'occidente. La Sciabola del profeta era dunque la regina tra le regine. La spada che ogni guerriero saraceno ambiva di impugnare.

La spada venne data inizialmente a Khalib ibn Walid (VII sec.) il generale arabo che combattč contro i Quarayshiti nel periodo iniziale della predicazione e la ricevette direttamente dal PROFETA. Da qui' venne battezzata:

"SAIF al-islam" La spada dell'Islam o la sciabola del profeta.

 

 
     

Oggi anno del signore (Holy-War) 8 novembre 2009 il valoroso Princeps 43° JEKIDEN di NIOV e Comandante dell'Ordine dei Guardiani Della Rosa prevale sul campo di battaglia e conquista al singolar tenzone la famosa reliquia.

Ascia di Odino.

Si tratta della mitologica ascia impugnata dal Dio Odino secondo la mitologia pagana nordica.

Odino (norreno Óšinn, anglosassone Woden, tedesco Wotan, longobardo Gņdan[1]) č una delle principali divinitą del pantheon norreno, e in particolare dio della guerra, della magia, della sapienza e della poesia.

In origine il Dio era raffigurato con una lancia: l'infallibile lancia che egli regge in pugno, che gli č stata donata dai nani "figli di ĺvaldi", si chiama Gungnir. Con quella lancia egli iniziņ la prima guerra nel mondo, il conflitto tra Ęsir e Vanir. Da allora, alla vigilia delle battaglie la rivolge verso la schiera alla quale ha decretato la sconfitta. Egli č detto perciņ Dörrušr ("[colui che] combatte di lancia"), Dresvarpr ("[colui che] scaglia la lancia"), Geirlošnir ("[colui che] invita con la lancia"), Biflindi ("[colui che] scuote la lancia"). Odino possiede anche un elmo d'oro, onde per cui č detto Hjįlmberi ("[colui che] porta l'elmo")

Successivamente si narra che il Dio della guerra Odino utilizzasse in battaglia come arma da mischia anche una particolare ascia bipenne. Ascia a doppia lama in ferro battuto pesante ed equilibrata č ottima anche per il lancio e da getto. Il manico di legno di noce doveva essere durissimo, temprato a fiamma viva onde aumentarne la resistenza e poi cosparso di speciali resine indurenti come si usava con le tradizionali asce da combattimento normanne che, di fatto le rendono resistenti anche a colpi di spada di una certa consistenza.  Le lame secondo la leggenda, sono decorate con incisioni di stile vichingo. La forza d'urto č devastante e in grado di sfondare armature, scudi corazze leggere di fanteria. Se usata da lancio l'impatto con il bersaglio č terrificante stante anche il notevole peso di circa 1500 grammi. La lunghezza totale dell'ascia č di 45 pollici secondo le ricostruzioni rinvenute.

 

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