CONSIDERAZIONI

Fino ad ora abbiamo visto come si e’ sviluppato tutto il discorso sociale e politico, strettamente interno alla citta’ per non allargare troppo il discorso.
Capiamo da tutto cio’ l’avvento degli Estensi in citta’, chi in contrasto con loro lotto’ e cadde sconfitto e per quali ragioni lo fece.
Man mano che queste famiglie venivano combattute e sconfitte, le loro case e torri si radevano al suolo o quasi, mozzate e per anni ridotte ad abitazioni per genti comuni o utilizzate come botteghe artigiane, perdendo cosi’ la memoria storica della citta’ pezzettino per pezzettino.
Ora, ragionando un secondo su tutto cio’ che fino ad ora abbiamo detto sulla citta’, sulle famiglie, sui fati.
Potendo immaginare tutte queste cose con la mente (evitando voli pindarici se possibile) riusciremmo a rivedere quegli aspetti della citta’ che apparentemente non esistono piu’, come inghiottiti dal tempo. Rivedere le chiese nei loro aspetti originali e con tutte le loro decorazioni, i monasteri con i loro Hortus Conclusus ed i monaci in profonda preghiera. Le torri, i palazzi muniti, le alte mura merlate della citta’ con i suoi edifici e botteghe di artigiani, questi aspetti, pezzi di un vastissimo puzzle, portano sulla giusta strada del riuscire a comprendere nella sua piu’ intima essenza, Ferrara.
Questa nostra citta’ nasce con la voglia di vivere e sopravvivere a tutte quelle intemperie che incombono su di essa sin dagli inizi della sua lunga storia.