I PRIMI TUMULTI

Al principio del secolo XII Ferrara mostrava ancora tutta la sua grinta commerciale ed urbanisticamente era al suo culmine massimo. Potevamo osservare piu’ di 40 torri svettare a oltre 50 metri dal suolo, di nuda pietra ed affiancate alle dimore fortificate dei loro padroni esse erano ornato alla cima da merlature e dotate di strette feritoie per la difesa estrema. Lungo le strade, all’ombra di questi gotici edifici, come fossero muti ed immobili giganti la gente girava indaffarata per la propria attivita’ e nei palazzi dei Signori si iniziava a temere la forza estense che si inoltrava sempre piu’ in citta’. Sicuramente i Torelli conoscevano bene i rapporti degli Este con il papa e di sicuro non erano tranquilli, i Marchesella-Adelardi fortificarono in principio a questo secolo il Tartaro contro pericolosi avvicinamenti come abbiamo detto precedentemente. Molte altre famiglie di cui alcuni loro membri investirono cariche pubbliche importanti, si preoccuparono certamente di queste vicende in quanto l’economia e l’indipendenza del Comune era in pericolo. Questa situazione deve avere portato inevitabilmente a contrasti interni molto pesanti per via di interessi personali di alcune famiglie. La situazione che si presento’ verso la fine del XII secolo aiuto’ ulteriormente la presa di potere degli Estensi che forse avevano gia’ dimora in citta’ di cui ci e’ ignota la sua locazione. La fazione di clienti e simpatizzanti dei Marchesella-Adelardi (la potremo definire per comodita’ di spiegazione “guelfa”) aveva molte affinita’ alla politica della famiglia veneta, infatti gli ultimi di questa grande stirpe ferrarese decisero di sposare la figlia di Adelardo II, Marchesella, con Salinguerra II dei Torelli per rafforzare (dicono gli storici...) i rapporti tra le due famiglie, e la “pars” guelfa fece rapire la piccola che gia’ era in casa Torelli con l’aiuto del suo tutore Pietro Traversari da Rimini e della potente famiglia dei Gioccoli. la giovane venne portata in casa d’Este, dove mori’ fra il 1185 ed il 1187 poco prima cioe’ del matrimonio con Azzo VI detto Azzolino d’Este (tutto cio’ avvenne con molta probabilita’ presso il Castello di Este, antica dimora di questa potente famiglia). Dopo cio’, molti dei beni e degli uffici (incarichi pubblici e privati) degli Adelardi passarono alla famiglia veneta che nel 1187 risulta gia’ possedere avvocazia su alcuni monasteri e chiese cittadine ed incarichi pubblici molto importanti. Gli Estensi sono ufficialmente entrati in citta’ ma per loro non sara’ cosi’ facile conquistare subito la citta’, gli occorreranno ancora una sessantina di anni prima di divenire i soli ed incontrastati padroni.