Il "R. Casadei Palace" è una megastruttura che oltre a un super-attrezzato
centro convegni multi-sala dispone di discoteche, sale di liscio, ristoranti e
persino delle toilettes: un tipico esempio di tarda architettura neo-craxica o
se preferite ligre-caltagironberluscoide. Per agevolare il nostro ingresso
avevo realizzato degli adesivi "RAI Radio-Televisione Italiana"
artisticamente attaccati sull' auto (proprio sopra
le ammaccature) e un paio più piccoli per dare un certo tono anche alla vecchia
"Sony-Mercatone" che pareva proprio una telecamera da tiggì o almeno da Linea Verde.
Ci presentammo nella Hall e come previsto e sperato la sola vista di Biagi (Elio) ci
spianò la strada. In effetti quel giorno si svolgevano oltre al convegno sul
Neocretinismo altri due importanti "meetings": "Economia, politica e sindacato"
(con la presenza di eminenti personaggi dei tre settori) e "TV e spettacolo verso
il terzo millenio" (con il fior-fiore del video nazional-popolare). Una gentilissima hostess con minigonna corta quasi quanto il comprendonio ci condusse
prima al convegno econo-politico-sindacalista, poi dai televisionari...(d' altra
parte noi stavamo cercando i Neocretini, o no?). Infine recepito che desideravamo
recarci al convegno socio-psichiatrico ci condusse nel salone nr. 3 (ovviamente
il più modesto) quello in cui si iniziava a disquisire del Neocretinismo. Per
accedere all' interno della sala
non vi furono problemi: Biagi è un nome e soprattutto una faccia che apre ogni
porta (ovviamente lui si presentò come "E." Biagi senza ulteriormente aggiungere
"lio", però se necessario era pronto a mentire
(per dovere di cronaca) e a sfoderare anche un "nzo"... Il buon
giornalista deve essere all' occasione disposto a dire qualche piccola bugia per
informarci della "verità",
peccato che solitamente avvenga esattamente il contrario...
Ora che eravamo giunti alla meta non rimaneva che procedere alla raccolta di
materiale e magari a qualche intervista. Compiti che si rivelarono agevoli,
infatti tutti gli italiani presenti si fecero letteralmente in quattro sia per
fornirci libelli, opuscoli, relazioni e ogni altro genere di scartoffie (e anche
in otto per farsi intervistare...). Penso che per settimane lo "share" del "Fatto di
E. Biagi" ne abbia beneficiato. Per giunta la meritata fama del "mas famoso
periodista italiano" o se preferite del "First italian journalist" ci concesse
l' opportunità di proficui incontri con i più significativi relatori esteri da
Karl Pipper al finnico
Aalto (mt 1.95 direi) Sahrkjaponen. Insomma in tre giorni raccogliemmo "materiale"
in abbondanza e fummo pure invitati a pranzi, cene e persino ad una maratona
di liscio in cui Elio a dispetto dell' età si fece grande onore. Ma ora se permettete
veniamo alla parte "tecnica" che essendo questo un sito eminentemente divulgativo,
è stata quanto più possibile, alleggerita di terminologie di esclusivo
appannaggio degli "addetti ai lavori".
(forma elegante per dire che abbiamo "saltato" quelle parti di cui non abbiamo capito un tubo).