"Annahuel" intervistato da E. Biagi: Il "distacco".
E. Biagi torna a Reggio Emilia...(o giù di lì), arrivederci Elio.
Il mattino seguente, afflitto da un sopportabile, ma fastidioso mal di testa residuo
della Bonarda del giorno precedente accompagnai Biagi alla stazione ferroviaria. Il commiato
non fù privo di commozione: i miei figli salutarono affettuosamente il "nonno giornalista" e mia moglie
lo salutò calorosamente: E' stato veramente un piacere conoscerla Sig. Biaggi, spero di rivederla.
E Lui: Si, anche per me Signora, io comunque mi chiamo Biagi...una "G" sola e torno a Reggio in treno non in moto... Alla stazione
gli portai lo striminzito bagaglio fino al solito "interraziale" per Bologna. Se vuole venga a trovarmi e porti
la sua deliziosa famigliola, Le farò conoscere anche Ezio ed Ennio... Suoi amici?
Chiesi. No gli altri due gemelli.
Rimasi di stucco, comunque dopo una calorosa stretta di mano lo vidi salire in carrozza e come già
accaduto all' arrivo quando misteriosamente spunto dal nulla, "scomparve" improvvisamente e nonostante sfilassi
sù e giù il convoglio un paio di volte sbirciando i finestrini, nessuna traccia. Mi incamminai infine verso
l' uscita ed ebbi la fugace visione di un anziano signore che saliva rapido su di un taxi con la stessa sciarpetta
rossa e lo stesso cappottino marrone, solo un' impressione, chissà...
Qualche giorno dopo riuscii incredibilmente a "espropriare" provvisoriamente la TV ai miei figli;
era l' ora del "Fatto di Enzo Biagi". Mia figlia con un certo stupore esclamò: Ma è il nonno giornalista!
Mia moglie (più informata dei fatti): No, cara, è il fratello gemello del sig. Biaggi...
E il buon giornalista nel concludere il suo servizio quotidiano: Un cordiale buonasera da Enzo Biagi. Biagi con una "G" sola...Dubito assai di avere notizie da Elio Biagi circa il maggiore o minore gradimento
di questa "intervista" e tantomeno (spero) da qualche suo legale rappresentante. Nel "mare magnum" di
internet comunque si viaggia veramente alla velocità della luce, quindi mi sento doverosamente obbligato a precisare
(per i lettori distratti) che personalmente nutro grande stima ed affetto per l' uomo ed il professionista.
Un sincero "arrivederci ancora a lungo" al "nonno giornalista".