Fu dallo
studio di queste contraddizioni che
iniziarono l’analisi e la sperimentazione di molti scienziati, analisi
che diede un contributo fondamentale alla nascita della teoria
quantistica.
Uno degli scienziati
maggiormente produttivi in questo senso è Max Planck.
Nel 1903 egli,
studiando le radiazioni del corpo nero, ipotizzò che lo scambio di
energia tra materia e radiazione non avvenga in
modo continuo, come si era sempre posto fino ad allora, ma
attraverso lo scambio di pacchetti di energia
da lui stesso chiamati quanti del campo
elettromagnetico, o più semplicemente quanti.
Secondo Planck,
l’energia di
ciascun quanto è direttamente proporzionale alla frequenza
dell’onda
elettromagnetica assorbita o emessa:
dove
è
un intero positivo e h
è una coefficiente che oggi viene
chiamato costante di Planck, ed il suo valore numerico è
h
= 6.62618 ·
10ˉ³ j · s.
Nonostante egli sia
stato il primo ad avere l’intuizione del quanto, egli ne fu anche il suo
più convinto oppositore in quanto lo considerava un semplice artificio
di calcolo e si convinse della validità della sua teoria solamente
quando tutti e suoi tentativi di confutarla fallirono.
|