Punto
di partenza |
Rifugio
Paolina (2125 m), raggiungibile in due modi:
- con la seggiovia, con partenza sulla strada Passo di
Costalunga - Carezza, a circa 1,5 km dal Passo.
- a piedi, percorrendo il sentiero che ha inizio al Passo di
Costalunga (segnavia 548
e 552)
in h 1,45.
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Descrizione |
Dal Rifugio
Paolina, posto sui pendii erbosi discendenti dall'imponente parete
Ovest della Roda di Vačl, si prende l'evidente sentiero che parte sulla destra del
rifugio e che risale il costone erboso discendente dalle imponenti pareti
della Roda del Diavolo (2723 m) e della Cresta del Masarč
(2607 m); una serie di ampi gradini permette di superare senza fatica i
tratti piů ripidi. Raggiunto un panoramico poggio (splendida vista sul Latemar
e sulle lontane Pale di San Martino), il sentiero, qui largo e
pianeggiante, aggira lo zoccolo della Punta del Masarč (2564 m),
con stupenda veduta sulla media ed alta Val di Fassa, fino a
raggiungere il monumento dedicato a Theodor Christomannos (2349 m, h
0,25), l'ideatore della Grande Strada delle Dolomiti. Il
monumento consiste in un'aquila di bronzo appollaiata su un grande
masso.
Qui giunge anche un sentiero che si tiene piů in alto rispetto a quello
seguito e che proviene dalle Coronelle. Proseguendo sempre in
piano, ora sul segnavia 549,
si aggira completamente lo zoccolo della Punta del Masarč e si
raggiunge il margine della Conca del Vajolon, sulla quale svettano
imponenti cime rocciose come la Roda di Vačl (2806 m), la Sforcella
(2791 m) e la Cima Sud dei Mugoni (2739 m); dopo pochi minuti si
raggiunge la piccola costruzione della Baita
Marino Pederiva, nei pressi della quale sorge il bel Rifugio
Roda di Vačl (2283 m, h 0,40).
Merita una visita il vicino roccione del Ciampaz (2316 m), che si
affaccia come una prora di nave sul solco del Rio di Valle e
permette di abbracciare con lo sguardo buona parte delle Dolomiti
Fassane. Dal rifugio si segue ora un sentierino che si dirige alla
base della parete rocciosa del Croz di Santa Giuliana (o Torre
Finestra, a causa dell'evidente foro poco sotto la vetta, 2670 m),
fino ad un bivio: lasciata la traccia di sinistra, che porta all'attacco
della Ferrata del Masarč, si prende a destra tagliando in
diagonale il pendio fino ad aggirare la base del Croz (incombe la parete
Est della Roda di Vačl) ed entrare
nel canalone tra questo e la Roda di Vačl. Si risale il canalone,
molto ripido e incassato ma non difficile, con una serie di erti tornanti
(a volte neve) fin quasi al suo culmine, dove si apre lo stretto intaglio
della Forcella delle Rode (2650 m), aperta tra la Roda del
Diavolo e la Roda di Vačl. Poco prima della forcella, superato
un breve tratto di roccette attrezzate, si lascia sulla sinistra il
tracciato della Ferrata del Masarč (che risale una verticale
paretina sul versante opposto del canalone per raggiungere il catino
sospeso tra Roda del Diavolo e Croz di Santa Giuliana) e si
sale a destra per un risalto roccioso (scaletta metallica) che immette
direttamente sulla larghissima cresta Sud della Roda di Vačl. Da
qui (bella veduta sulla parete Ovest del Croz di Santa Giuliana e
sull'evidente "finestra") si segue il largo pendio di erba e
sfasciumi, con impressionanti scorci sulla verticale parete Ovest
della Roda, sul cui orlo superiore ci troviamo, fino alla grande
croce posta sulla vetta della Roda di Vačl (2806 m, h
2,30). Eccezionale panorama a giro d'orizzonte, dai Lagorai
al Latemar, dall'Ortles-Cevedale alla
cittŕ di Bolzano,
fino alla Cima Catinaccio (2981 m), che si staglia imponente verso
Nord. Dalla vetta si prosegue attraverso la cresta Nord, piů affilata di
quella Sud ma dotata di abbondanti (e forse eccessivi) infissi metallici;
in breve, si raggiunge l'ampio Passo del Vajolon (2550 m, h
3), che separa la Roda dal Testone del Vajolon
(2644 m). Da qui ci sono due possibilitŕ per concludere la gita: o
seguire l'erto canalone prevalentemente detritico (scaletta in un punto)
che riconduce in breve ai pendii erbosi del Masarč, e di qui a
quelli sovrastanti il Rifugio Paolina
(h 0,45 dal Passo); oppure seguire il
sentiero del versante opposto, che si abbassa nella grande conca detritica
della Gran Busa di Vačl, delimitata dalle pareti della Sforcella,
delle Coronelle e dei Mugoni, da dove un breve canalino
roccioso conduce nuovamente nella sottostante Conca del Vajolon (bella
veduta sul complesso Roda di Vačl
-
Croz di Santa Giuliana - Roda del
Diavolo). Da
qui, seguendo verso destra il sentiero 541,
si raggiunge nuovamente il Rifugio Roda di Vačl (h
3,45) e, per il sentiero 549
giŕ percorso in precedenza, si torna al Rifugio Paolina (h
4,30). |
Tempo totale |
h
3,45 - 4,30 a seconda dell'itinerario |
Difficoltŕ |
E
(č meglio non soffrire di vertigini) |
Dislivello |
circa
700 m |
Ultimo sopralluogo |
agosto
1993 |
Commenti |
Periodo
consigliato: metŕ giugno - fine settembre
Gita eccezionalmente panoramica, di moderata
difficoltŕ e di grande soddisfazione. Infissi metallici addirittura
sovrabbondanti, forse una montagna un po' meno addomesticata sarebbe
preferibile. Itinerario nel complesso poco faticoso.
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