Punto
di partenza |
Someda
(1276 m), raggiungibile da Moena per un breve tronco di strada
asfaltata che si stacca dalla statale della Val di Fassa all'uscita
del paese, verso Soraga, sulla destra. Giunti nella frazioncina, si
prosegue per breve tratto verso Ronc (indicazione), fino ad uno
slargo con parcheggio. |
Descrizione |
Si imbocca la
ripida stradetta (indicazione) che sale nei prati fino al bosco, che
ricopre tutto il fianco della valle fino alla base delle pareti calcaree.
Con alcuni strappi ripidi, la strada a fondo naturale raggiunge la regione
Pianac (1374 m, h 0,20),
utilizzata a pascolo (recinti). Quando la strada spiana, si diparte sulla
destra il sentiero 620,
che si inoltra nel fitto bosco. Si ha subito un'idea di quello che ci
aspetta: la traccia non effettua un solo tornante, bensì si mantiene
sempre sulla linea della massima pendenza, facendo guadagnare quota
piuttosto velocemente. Nonostante in alcuni tratti la ripidezza del
sentiero diventi quasi insostenibile, non si può non ammirare l'ambiente
naturale, selvaggio e solitario. Dopo un'ennesima rampa mozzafiato, si
raggiunge una nuova antenna per la telefonia mobile, e subito sopra la
larga strada forestale proveniente da Soraga (h
1,15): vista tra gli alberi sull'abitato di Moena e sul Gruppo
del Pozìl, oltre il solco della Val di San Pellegrino. Oltre
la strada, il sentiero continua imperterrito a salire, di nuovo in mezzo
alla magnifica abetaia, intervallando pittoresche radure a zone di bosco
più fitto. Al termine di un erto traversone a mezza costa, il sentiero
sale con minore pendenza in una valletta con rado bosco (alcuni alberi
abbattuti sono da scavalcare), fino ad uscire sui dolci pendii erbosi
della Val del Vent (h 2,10), in
vista della verticale parete terminale del Piz Meda, proprio di
fronte. Si risalgono i poco inclinati prati, ricca zona di pascolo, fino
ad incrociare il sentiero 616
proveniente da Soraga (e che permetterebbe il collegamento anche
con San Giovanni di Fassa): nei pressi del bivio si trova la Baita
Val del Vent, ricovero di fortuna sempre aperto (giacigli, tavolo,
stufa). Continuando a salire per prati, si giunge in breve ad una altro
bivio: tralasciando la traccia 616,
che prosegue lungamente verso la Costella e la Val dei Monzoni,
si sale a destra (cartelli) per un canalino erboso giungendo sul filo
della cresta Nord Est del Piz Meda (h 2,30,
2130 m circa): splendida vista su Latemar, Catinaccio, Vallaccia,
Catena di Bocche, nonchè sulla testata della Val Piz Meda (che
da Ronc risale fino alla Costella, con bei prati ricca zona
di pascolo). Seguendo il filo di cresta, facendo attenzione
all'esposizione specialmente sul versante Val del Vent, si
raggiunge un canalino terroso che si risale con alcuni tornanti, fino alla
spaziosa cima del Piz Meda (2200 m, h 2,40),
sormontata da una croce. Splendida vista su San Pellegrino, Latemar,
Catinaccio Meridionale, nonchè sulla bassa Val di Fassa. Il
ritorno si effettua per la stessa via in h 1,30. |
Tempo totale |
h
4,10 |
Difficoltà |
E
allenati |
Dislivello |
950
m circa |
Ultimo sopralluogo |
agosto
2002 |
Commenti |
Periodo
consigliato: giugno - ottobre
Itinerario molto faticoso, ma di
soddisfazione; il sentiero nel bosco, ripidissimo e poco panoramico, ha
però il pregio di attraversare un ambiente naturale per lunghi tratti
quasi intatto. Splendida invece la pittoresca Val del Vent, amena zona di
prati, e l'ambiente di vetta del Piz Meda, che presenta una bella parete a
placche di circa 180 m incombente sulla Val del Vent. Tutto sommato,
tenendo conto della zona turistica in cui ci si trova, itinerario poco
frequentato. |
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