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Nato a Siracusa nel 1908, trascorse l'infanzia e la giovinezza in Sicilia
e a diciotto anni andò a Gorizia per lavorare come assistente edile. Nel
1930 si trasferì a Firenze, dove entrò nel gruppo della rivista
Solaria, tra i cui
collaboratori c'erano Alessandro Bonsanti, Giacomo Debenedetti, Eugenio
Montale, Umberto Saba, Sergio Solmi. Al periodo fiorentino appartengono i
racconti di
Piccola borghesia
(1931) e il romanzo
Il garofano rosso
(1933-34). Nel 1938 si stabilì a Milano e nel 1941 pubblicò
Conversazione in Sicilia
che, per lo stile dolorosamente lirico è considerato il suo capolavoro,
nonché uno dei romanzi più
innovativi del nostro Novecento.
A Milano intensificò anche la sua opera di traduzione di importanti autori
inglesi (D.H. Lawrence, Daniel Defoe) e americani (classici come Edgar Allan
Poe, ma anche autori allora nuovi, come William Faulkner, Erskine Caldwell,
John Steinbeck ecc.), svolgendo un'azione parallela a quella svolta da
Cesare Pavese, che condivise con lui l'intento di sprovincializzare la
cultura italiana e smuoverla dalle sue concezioni tradizionaliste. Questa
attività lo portò a compilare l'antologia Americana, nella quale raccolse
proprie e altrui traduzioni accompagnate da commenti critici. Pubblicata per
la prima volta nel 1941, ma subito censurata dal regime fascista, uscì
l'anno seguente in una versione priva delle note critiche e con
un'introduzione di Emilio Cecchi.
Dalle sue esperienze nella Resistenza nacque
Uomini e no
(1945). Fuondò in quel periodo Il
Politecnico,
periodico che aveva tra i collaboratori Giansiro Ferrata, Franco Fortini,
Italo Calvino.
I suoi successivi romanzi furono
Il Sempione strizza l'occhio al Frejus
(1947) e
Le donne di Messina
(1949), mentre nel 1956, insieme al rifacimento di
Erica e i suoi fratelli,
che era rimasto interrotto per venti anni, pubblicò
La garibaldina.
Cominciò poi a farsi più fitto il suo coinvolgimento nel lavoro editoriale
e, nei primi anni Sessanta diresse importanti collane per alcune case
editrici, partecipando intanto attivamente al dibattito sul ruolo delle
avanguardie letterarie, sull'internazionalità della cultura e sui rapporti
fra letteratura e industria. Sede di questo dibattito furono le pagine del
periodico
Il Menabò, da lui
fondato e diretto insieme a Italo Calvino.
Dopo la sua morte, avvenuta a Milano nel 1966, uscì il romanzo lasciato
incompiuto
Le città del mondo
(1969), cui lavorava già dai primi anni Cinquanta, e l'opera di saggistica,
Le due tensioni
(1967) |
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