Giacomo Balla, 1914
Mercurio che passa davanti al sole
|
Movimento artistico e letterario italiano dell'inizio del XX secolo che, al
netto rifiuto della tradizione, unì l'esaltazione della vita moderna e dei
suoi aspetti più caratteristici: la velocità, le macchine, le nuove
metropoli e i complessi industriali.
I principi del futurismo vennero elaborati dal poeta italiano
Filippo Tommaso
MARINETTI, che ne
pubblicò il
Manifesto teorico
nel 1909; l'anno seguente
Umberto
BOCCIONI e
Giacomo BALLA stesero il
Manifesto tecnico della pittura futurista.
In campo pittorico, i principi del futurismo portarono ad annullare
l'opposizione, propria della pittura tradizionale, tra figura e ambiente e a
rivedere lo stesso concetto di forma, non più ritratta nella sua fissità ma
nel dinamismo del movimento.
Caratteristico dell'arte futurista fu il tentativo di rappresentare
contemporaneamente le diverse azioni e le successive posizioni di un
soggetto in movimento, con risultati simili a una fotografia stroboscopica o
a una serie di fotografie scattate in rapida sequenza e stampate su una
singola lastra. Esempi interessanti sono il Geroglifico dinamico del Bal
Tabarin (1912, Metropolitan Museum, New York) e Il treno blindato (1915,
collezione Zeisler, New York), entrambi di
SEVERINI, e quadri quali La città che sale, di
Boccioni (1910, Museum of Modern Art, New York) oppure Cane al guinzaglio di
Balla (1912, Albright-Knox Art Gallery, Buffalo).
In ambito letterario, al movimento si accostarono
Aldo PALAZZESCHI, Corrado GOVONI,
Ardengo SOFFICI.
Vivace e aggressivo, il movimento rinnovò l'arte italiana anche nei settori
della grafica, con Fortunato DEPERO,
e dell'architettura, con Antonio SANT'ELIA.
Pur nella sua breve vita, conclusasi verso il 1914 (anche se gli storici
parlano di un secondo futurismo manifestatosi negli anni Trenta), il
movimento esercitò una profonda influenza su molti artisti, quali Marcel
Duchamp, Fernand Léger e Robert Delaunay in Francia.
Lo spirito di continua ricerca porta gli artisti a produrre molte
riflessioni critiche e a pubblicare una serie di manifesti, nei quali
descrivono i loro intenti espressivi.
Esaltano la velocità, espressione dei nuovi tempi: ammirano i nuovi mezzi
tecnologici, come le automobili, gli aeroplani, che considerano veri e
propri strumenti di conoscenza, studiano la resa di effetti dinamici
consentita, ad esempio, dalla fotografia.
|
|