le Cinque Terre, home page Una 'guida turistica' realizzata da chi vive nelle Cinque Terre. Curiosità, sentieri inediti, tutto sull'area Marina Protetta, la Via dell'Amore tra Manarola e Riomaggiore, la vendemmia e il vino Sciacchetrà delle 5 Terre.
home | people | forum | faq | mail
5-Terre Sentieri Mare Vendemmia Cucina Proverbi Storia Cultura Pittori
 ::.. Home > TITOLO PAGINA

 
::: Le Cinque Terre :::

 ::
LE CINQUE TERRE
   Scopri i cinque borghi
   delle Cinque Terre:
   Riomaggiore, Manarola
   Corniglia, Vernazza e
   Monterosso.

 

 > SONDAGGIO
 > Sei già stato alle
 :: Cinque Terre?
 > Come Arrivare
 > Links
 > Meteo

>>>> Sezioni >>>>
 :: Memorie Storiche
   Scopri l'origine del
   castello di Vernazza...
 :: Antichi Proverbi
   Perchè sono custodi
   della saggezza popolare
 :: Vino&Vendemmmia
   Le CinqueTerre, un
   paesaggio, un vino...
 :: Mare
   L'Area Marina Protetta,
   tutto da scoprire...
 :: Sentieri & Trekking
   La VIA DELL'AMORE, il
   sentiero azzurro e altri.
 :: Gastronomia
   Le ricette, la cucina,
   i prodotti tipici...
 :: Pittori & Artisti
   Arigliano, Birolli, Marzulli
   Discovolo e gli altri...
 :: Una volta era così...
   Scritti, ricordi, appunti di
   vita dalle Cinque Terre...
((((( Rubriche )))))
 :: La Vostra Posta
   I vostri racconti,
   
consigli, esperienze di
   
viaggio...

{TITOLA PAGINA}

tratto da "MI RITORNA IN MENTE" di Caterina Bonanni. Terza Ed. Luglio 1998. Prog.Graf. di G.Mazzini. Tutti i diritti riservati.

I miei genitori
Bice e Andrea.

Mio padre si chiamava Andrea, ma nessuno lo chiamava con il suo vero nome nemmeno in famiglia. Ebbe padrino di battesimo un deputato,certo Farina, così diventò “Farinotto”. Finite le elementari con buon esito, si interessò al proseguimento dei suoi studi uno zio paterno don Simone Bonanni, canonico della cattedrale di Sarzana. Frequentò le scuole tecniche in un collegio di Brugnato, ma dopo qualche anno lo zio morì e lui tornò a casa. Trovò lavoro presso l’Arsenale di La Spezia dove ebbe come capo operaio un certo Sig. Rossi, una persona molto perbene che lo prese a ben volere e lo seguì come un figlio. Questa amicizia si è tramandata nel tempo e ancora adesso siamo in rapporti affettuosi con i discendenti del Sig. Rossi. Quando scoppiò la prima guerra mondiale, soldato di leva in fanteria, fu inviato al fronte. Dopo un anno di trincea fu fatto prigioniero e mandato in Germania a Mauthausen in un campo di concentramento. Raccontava sovente i disagi, le sofferenze e la fame che aveva patito ; come ricordo ho le lettere che spediva al padre perché gli inviasse qualche pacco di viveri, ma non sempre arrivavano a destinazione anche se ciò avveniva tramite la Croce Rossa Italiana. Finita la guerra tornò a casa provato nel fisico e nello spirito; dopo un po’ di tempo trovò lavoro in uno stabilimento privato a La Spezia, da un certo Patrone, dove si costruivano macchinari vari. Si fece subito notare per la sua intelligenza e disponibilità e il padrone era molto orgoglioso di averlo fra i suoi operai. In poco tempo diventò un operaio specializzato e fu anche un bravo disegnatore e collaboratore: non voglio peccare di presunzione ma sono certa che non c’era mestiere che lui non sapesse fare, dall’idraulico all’elettricista al falegname: infatti a casa pensava tutto lui. Aveva imparato anche ad aggiustare gli orologi e lo faceva per tutto il paese; fu anche un precursore nel campo degli infissi in alluminio. Con questo metallo costruì le persiane di casa ed una barca che è stata per noi ragazzi oggetto di divertimento e di pesca durante l’estate; costruì anche un modello di veliero del 1700 che tiene in gran cura mio figlio Valter. Da ragazzo era diventato amico di un sacerdote pittore , certo don Antonio Pasini; si appassionò alla pittura lasciandomi dei disegni a carboncino fatti all’età di sedici anni che conservo ancora. In seguito fece amicizia anche con il pittore Flavio Bonanni, che in estate soggiornava a Riomaggiore essendone nativo, e con lui si perfezionò. Coltivò questo suo hobby fino alla fine dei suoi anni e così ci ha lasciato tanti quadri: cari ricordi cui guardo sempre con tanta tenerezza. Era un uomo molto gentile ed educato ma anche molto schivo, non sapeva e non voleva mettere in risalto le sue doti. Noi figli avevamo un grande rispetto e amore verso di lui e fu la mamma che, essendone profondamente innamorata, ci fece apprezzare le sue qualità quando, ancora ragazzini, da soli non potevamo capire. La Bice aveva sposato mio padre nel 1921 in un momento in cui molti del paese emigrarono in America e così anche mio padre volle tentare l’avventura ma dopo poco tempo ritornò in patria: la sua salute cagionevole, dopo i postumi della guerra, non gli consentì di sopportare il clima di quei luoghi ma forse fu anche la nostalgia per aver lasciato una giovane sposa e la figlioletta che adorava. Fu riassunto con piacere nello stesso stabilimento che aveva lasciato per la parentesi americana e vi rimase fino all’età della pensione.
I miei genitori trascorsero il periodo della vecchiaia, abitando con la famiglia di mio fratello Stelio, nella casa alla Marina dove mio padre era nato; mia sorella Giulia ed io eravamo sposate e abitavamo in paese ma tutti i giorni ci recavamo a far loro visita.
Sono invecchiati serenamente anche grazie al buon rapporto che hanno avuto con la brava nuora Maria che li ha accuditi con tanto affetto. Hanno cercato sempre di non procurarci preoccupazioni, sono stati per noi un esempio di vita.


 


 

©Copyright 2000-2001 - Grafica e layout sono di esclusiva proprietà di Alessandro Bordoni
Informazioni - Disclaimer e copyright