le Cinque Terre, home page Una 'guida turistica' realizzata da chi vive nelle Cinque Terre. Curiosità, sentieri inediti, tutto sull'area Marina Protetta, la Via dell'Amore tra Manarola e Riomaggiore, la vendemmia e il vino Sciacchetrà delle 5 Terre.
home | people | forum | faq | mail
5-Terre Sentieri Mare Vendemmia Cucina Proverbi Storia Cultura Pittori
 ::.. Home > TITOLO PAGINA

 
::: Le Cinque Terre :::

 ::
LE CINQUE TERRE
   Scopri i cinque borghi
   delle Cinque Terre:
   Riomaggiore, Manarola
   Corniglia, Vernazza e
   Monterosso.

 

 > SONDAGGIO
 > Sei già stato alle
 :: Cinque Terre?
 > Come Arrivare
 > Links
 > Meteo

>>>> Sezioni >>>>
 :: Memorie Storiche
   Scopri l'origine del
   castello di Vernazza...
 :: Antichi Proverbi
   Perchè sono custodi
   della saggezza popolare
 :: Vino&Vendemmmia
   Le CinqueTerre, un
   paesaggio, un vino...
 :: Mare
   L'Area Marina Protetta,
   tutto da scoprire...
 :: Sentieri & Trekking
   La VIA DELL'AMORE, il
   sentiero azzurro e altri.
 :: Gastronomia
   Le ricette, la cucina,
   i prodotti tipici...
 :: Pittori & Artisti
   Arigliano, Birolli, Marzulli
   Discovolo e gli altri...
 :: Una volta era così...
   Scritti, ricordi, appunti di
   vita dalle Cinque Terre...
((((( Rubriche )))))
 :: La Vostra Posta
   I vostri racconti,
   
consigli, esperienze di
   
viaggio...

tratto da "MI RITORNA IN MENTE" di Caterina Bonanni. Terza Ed. Luglio 1998. Prog.Graf. di G.Mazzini. Tutti i diritti riservati.

La mia famiglia
La nonna.

La nonna si chiamava Giulia, “Giulina” in dialetto. Era figlia di pescatori “I Feriei”. Conobbe il pittore Telemaco Signorini che soggiornò a Riomaggiore; il padre fu uno dei suoi amici più cari. Si sposò giovanissima, ebbe nove figli . Una figlia, Caterina, le morì, già sposa, nell’epidemia di spagnola che mieté tante vittime dopo la grande guerra del 15/18: quando io nacqui ne ereditai il suo nome. Un’altra figlia, di nome Maria, andò sposa in un altro paese delle “Cinque Terre “ Vernazza; ella è stata la zia con la quale ho vissuto gli anni della mia infanzia e di conseguenza sono stata legata a lei da tanto affetto. Ricordo la nonna come una donna eccezionale, laboriosa, instancabile; si occupava del lavoro dei campi, delle pecore, delle galline, filava e tesseva la lana, faceva il pane e lo cucinava nel forno a legna. Non aveva frequentato la scuola ma conosceva i numeri, contava a ventine, diceva che “ per arrivare a cento ci vogliono cinque ventine” . Era molto buona e comprensiva, mi insegnò tante cose che poi mi sono servite nella vita. Al mattino si alzava prestissimo, era ancora notte e già si metteva a lavorare la maglia, e, per non consumare la corrente elettrica, adoperava un lumicino ad olio ; quando spuntava l’alba partiva per la campagna con un pezzo di pane e qualche fico secco. Quando arrivava era sera, cenava e dopo poco si addormentava sul tavolo. Avevo una venerazione per lei, spesso la vedevo triste e cercavo di capire il perché: quando diventai più grande me ne feci spiegare la ragione e capii che non poteva dimenticare la morte di quella figlia. Ebbe anche un altro dolore che si portò nella tomba: un figlio quattordicenne si imbarcò su una nave e sbarcò in America, non tornò più in patria e morì senza rivederlo. Allora non c’erano i telefoni e le notizie arrivavano due volte l’anno a Natale e a Pasqua. Dopo essersi occupata per tanti anni di noi nipoti, fu molto felice quando mi sposai e le regalai due pronipoti: Renzo e Valter. Allora i figli nascevano in casa e lei mi fu di grande aiuto nell’assisterli e nell’allevarli. Il filo che mi legava a lei non si è mai spezzato e nonostante siano passati cinquant’anni dalla sua morte la penso sempre.


 


 

©Copyright 2000-2001 - Grafica e layout sono di esclusiva proprietà di Alessandro Bordoni
Informazioni - Disclaimer e copyright