Una
'guida turistica' realizzata da chi vive nelle Cinque Terre. Curiosità,
sentieri inediti, tutto sull'area Marina Protetta, la Via dell'Amore
tra Manarola e Riomaggiore, la vendemmia e il vino Sciacchetrà delle
5 Terre.
Le notizie più
significative dai giornali web che riguardano le cinque terre. Le
principali testate locati sono www.ilsecoloXIX.it
, www.lanazione.it.
Infine solo sul web www.newslaspezia.com.
A cui rimando per approfondimenti. Accanto al titolo della notizia
si trova il link alla pagina web, se ancora on-line, da cui è
stata fedelmente riportata.
RIOMAGGIORE — L'azione principale attivata dal Parco Nazionale
per salvare il paesaggio monumentale delle Cinque Terre costituito
dai caratteristici terrazzamenti, se ne contano ben 250 dal mare
al crinale dei monti, è l'adozione delle terre incolte. Partita
con un velo di scetticismo, come ha avuto a dichiarare lo stesso
presidente del parco Franco Bonanini, il cinque aprile esattamente
859 cittadini provenienti da tutto il mondo risultano essere inseriti
nella graduatoria per l'assegnazione dei 3.000 metri di territorio.
Le quattro nazioni rappresentative sono nell'ordine l'italiana
con 715 unità a seguire la tedesca con 81 domande, l'inglese 30
e l'americana con sei soggetti. Una bella «intellighentia cosmopolita»
come precisa Franco Bonanini che rappresenta quello zoccolo duro
che dovrà sostituire i cinquemila «operai virtuali» cioè gli abitanti
cinqueterrini che fino agli anni Settanta hanno mantenuto intatto
il territorio. Tra questi nuovi pionieri ci sono professori universitari
e professionisti ben disposti a versare la quota che il Parco
ha stabilito in 30 milioni di lire per attuare la propria politica
di miglioramento fondiario. I lavori saranno eseguiti da coop
di giovani che si stanno costituendo. La priorità degli interventi
di recupero sarà data alle fasce intermedie del territorio vicine
ai paesi tenendo conto che purtroppo la fasce vicine al mare sono
ormai sgretolate e in alto il bosco sta ripopolando velocemente
il territorio. Su una cosa però Bonanini vuole essere chiaro cioè
che non si creeranno dei latifondi e che la proprietà dei terreni
e dei piccoli rustici rimarrà alla gente delle Cinque Terre. Quindi
alla scadenza dell'usufrutto i proprietari si ritroveranno dei
beni con un valore incrementato. Un bel passo avanti che un cumulo
di pietre di una frana, di una boscaglia piena di rovi o peggio
venduta al primo turista danaroso in cerca del buen ritiro. di Giancarlo Bailoda
LA NAZIONE del 14/4/2001