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Rassegna Stampa
Le notizie più significative dai giornali web che riguardano le cinque terre. Le principali testate locati sono www.ilsecoloXIX.it , www.lanazione.it. Infine solo sul web www.newslaspezia.com. A cui rimando per approfondimenti. Accanto al titolo della notizia si trova il link alla pagina web, se ancora on-line, da cui è stata fedelmente riportata.


In 859 da tutto il mondo per salvare le 5 Terre .
da LA NAZIONE del 14/4/2001

RIOMAGGIORE — L'azione principale attivata dal Parco Nazionale per salvare il paesaggio monumentale delle Cinque Terre costituito dai caratteristici terrazzamenti, se ne contano ben 250 dal mare al crinale dei monti, è l'adozione delle terre incolte. Partita con un velo di scetticismo, come ha avuto a dichiarare lo stesso presidente del parco Franco Bonanini, il cinque aprile esattamente 859 cittadini provenienti da tutto il mondo risultano essere inseriti nella graduatoria per l'assegnazione dei 3.000 metri di territorio. Le quattro nazioni rappresentative sono nell'ordine l'italiana con 715 unità a seguire la tedesca con 81 domande, l'inglese 30 e l'americana con sei soggetti. Una bella «intellighentia cosmopolita» come precisa Franco Bonanini che rappresenta quello zoccolo duro che dovrà sostituire i cinquemila «operai virtuali» cioè gli abitanti cinqueterrini che fino agli anni Settanta hanno mantenuto intatto il territorio. Tra questi nuovi pionieri ci sono professori universitari e professionisti ben disposti a versare la quota che il Parco ha stabilito in 30 milioni di lire per attuare la propria politica di miglioramento fondiario. I lavori saranno eseguiti da coop di giovani che si stanno costituendo. La priorità degli interventi di recupero sarà data alle fasce intermedie del territorio vicine ai paesi tenendo conto che purtroppo la fasce vicine al mare sono ormai sgretolate e in alto il bosco sta ripopolando velocemente il territorio. Su una cosa però Bonanini vuole essere chiaro cioè che non si creeranno dei latifondi e che la proprietà dei terreni e dei piccoli rustici rimarrà alla gente delle Cinque Terre. Quindi alla scadenza dell'usufrutto i proprietari si ritroveranno dei beni con un valore incrementato. Un bel passo avanti che un cumulo di pietre di una frana, di una boscaglia piena di rovi o peggio venduta al primo turista danaroso in cerca del buen ritiro.
di Giancarlo Bailo da LA NAZIONE del 14/4/2001


 


 

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