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14 Giugno 2008
La salita al Lago di Naret racchiude in poco più di trenta chilometri il meglio che un cicloturista possa attendersi. Juergen (già percorsa per 2 volte) l’ha proposta come allenamento in occasione dell’imminente trasferta in Spagna per l’ascesa al Pico de Veleta.
Partiamo da Gorgonzola di buon mattino, sotto una scrosciante pioggia che sta durando da tutta la notte: le previsioni di Meteosvizzera assicurano che la giornata sarà soleggiata, con precipitazioni pressoché nulle. Ci fidiamo!
Le nuvole ci accompagnano fino al confine Italo-Svizzero, è anche qui nuvoloso ma si comincia a vedere qualche raggio di sole. Altri 70 km e arriviamo a Bignasco, punto di partenza della salita. Poco Nuovoloso: temperatura 17 gradi
Parcheggiamo la macchina, scarichiamo le bici e decidiamo su come vestirci.
Non fa freddo: optiamo per pantaloncini e maglia manica corta; nello zaino: mantellina e abbigliamento invernale (raggiungeremo quota 2310 mt).
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Si parte: facili i primi nove chilometri: la strada sale dolcemente verso a Broglio fino ad arrivare a Prato Sarnico dove attraversa il fiume e riprende a salire con maggior pendenza.
E’ in prossimità di Peccia dove la strada s'impenna ulteriormente disegnando ben 11 tornanti (pendenza media 7% - massima 10%) che fanno di guadagnare un notevole dislivello nella valle che comincia ad offrire ampie vedute delle cime ancora completamente innevate dei monti circostanti.
Da qui la strada sembra essere leggermente pianeggiante fino a Mogno , piccola località ricca di malghe ed eleganti chalet ma riprende poi a salire con discrete pendenze sino a Fusio (1281mt ) piccolo paesino arroccato al versante destro della valle.
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Con Alberto in Località Fusio
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Tenendo la destra la strada continua a salire e, superata una breve galleria a ridosso di un tornante, si entra in pieno ambiente alpino: davanti a noi solo montagne, verdi pascoli contornati da ripidi torrenti e dominati da alte cascate.
Altri due chilometri ed ecco la diga del Lago del Sambuco: la strada spiana nuovamente e lo costeggia in tutta la sua lunghezza: è l’ultimo tratto pianeggiante prima di intraprendere nuovamente un tratto di salita con pendenze tra il 6 e il 10% lungo circa 1.500.
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Si delinea adesso all’orizzonte quello che pare essere (e lo sarà) un vero e proprio muro: ci aspettano 900 metri di lunghezza con pendenza media del 15% veramente impegnativi.
Juergen e Alberto guadagnano un centinaio di metri , io procedo col mio passo … la pendenza non molla per un attimo, nemmeno una curva, la strada è un vero e proprio rettilineo che sembra non finire mai.
Evito di guardare avanti, dedico la mia attenzione al lento movimento della ruota anteriore e al ciclocomputer che a fatica riesce stabilizzarsi sui 5 km /ora. Un’occhiata anche all’altimetro: impressionante l’incremento dei metri di altitudine
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La dura salita finalmente termina , in vista di alcune baite, dove un breve tratto pianeggiante quanto mai provvidenziale mi aiuta a riprendere fiato : dura poco, fino a un ponticello su un torrente , dove la strada riprende immediatamente a salire : zigzagando tra un gruppo di capre che hanno invaso la strada riprendiamo a pedalare:
l’altimetro segna 1790mt : mancano ancora 5,5 km per raggiungere il Lago di Naret
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Adesso l’ambiente circostante è quello caratteristico dell’alta montagna: la neve che fino a poco fa fungeva da scenario con le montagne, adesso comincia a farsi vedere sempre più vicina, fino a lambire buona parte di quello che rimane della piccola strada che stiamo percorrendo. La vista sulla vallata sottostante è da mozzafiato: mi fermo, scatto qualche foto ai laghi ancora ghiacciati e riprendo fiato perché anche questi ultimi chilometri sembrano essere molto ostili.
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Poche centinaia di metri ed ecco sparire completamente la strada: se lè presa un nevaio che non si è ancora completamente sciolto: Juergen e Alberto (bici a mano) stanno già iniziando ad attraversarlo per poi risalire nuovamente in sella e continuare l’ascesa. Scatto altre foto e li seguo: alternaniamo pezzi di strada in bicicletta e (in prossimità dei nevai) a piedi . Finalmente ecco l’imponente diga:un’ultimo tratto di neve da superare e raggiungiamo finalmente il Lago di NARET. Siamo a quota 2310 Mt : il lago è quasi completamente ghiacciato, sembra d’essere nell’era glaciale”.
Abbiamo percorso 32 km di salita e raggiunto un dislivello di 2000 mt.
Anche se il sole di tanto in tanto sparisce dietro le nuvole, non fa freddo: ne approfitto per un’ulteriore escursione (attraversando la diga ) al lato opposto del lago. Se ne accorge subito una marmotta che con un assordante fischio sembra voglia salutarmi! Altri scatti con la digitale e raggiungo nuovamente i miei compagni d’avventura. Il tempo di mangiare un panino, indossare panni asciutti e ci buttiamo nella vertiginosa discesa che ci riporterà a Bignasco.
Un ringraziamento particolare a Juergen per aver proposto questa affascinante salita, ad Alberto per avervi partecipato . Mi dispiace invece per Francesco, che a causa problemi di lavoro, non ha potuto prendervi parte.
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