L'ANIMA DEL COLORE

 

FISICA DEL COLORE

 

LUCE

 

DER BLAU REITER

 

GOETHE

 

PSICOLOGIA DEL COLORE

 

TEST DI LUSCHER

 

CROMOTERAPIA

 

 COLLEGAMENTO CON I CHAKRA

 

SIMBOLOGIA ED EMOZIONI IN UN DIPINTO CONTEMPORANEO

 

BIBLIOGRAFIA

 

 

 

 

 

Le anime più pure e più pensose sono quelle che amano i colori. (I. Ruskin)

 

Tanto tempo fa, ma non e' una fiaba, in una certa fabbrica gli operai si lamentavano con il padrone per il freddo che sentivano nel locale mensa, un locale che aveva le pareti imbiancate con un tono di blu, e chiedevano di aumentare il riscaldamento; il padrone, non essendo di questa idea, fece invece dipingere le pareti con un tono di arancio: il risultato fu che non solo gli operai non avvertivano piu' il freddo, ma addirittura venne abbassato il riscaldamento.

Mi sembra una storia abbastanza convincente per capire quanto il colore puo' influire sull'umore degli uomini.

 

A grandi linee, noi viviamo in un mondo dove inconsciamente, cioe' per abitudine, senza che neppure ce ne rendiamo conto, il colore ha una sua collocazione ben precisa: questo fin dall'antichita', perche' da sempre a ogni colore era abbinato un significato: ad esempio il rosso e' sinonimo di passione e forza, il giallo e' vitalita', il blu tranquillita'.

 

Non bisogna dimenticare che la storia e la tradizione di ogni popolo fa si che le nozioni di psicologia del colore che vanno bene per qualcuno siano per qualcun altro completamente sbagliate, fino ad essere vero il contrario: basta dire che se in occidente il colore del lutto e' il nero, in Cina e' esattamente il suo opposto, cioe' il bianco.

 

L' architettura e l'urbanistica se ne occupano per rendere l'ambiente in cui viviamo sempre piu' confortevole ed ottimale: ecco che gli ospedali hanno spesso i muri dipinti di azzurro per rilassare i pazienti, mentre il marrone e' il colore piu' comune per i pavimenti, perché ci ricorda la terra, e da una sensazione di stabilita'.

Con tristezza dobbiamo dire che gli studi hanno anche portato ad un modo spesso subdolo e meschino di sfruttare i colori: abbiamo saputo che siccome si prova disagio a stare in una stanza con i muri dipinti di rosso, gli architetti di una fabbrica giapponese hanno dipinto di rosso i muri delle toilettes per farci stare il meno possibile i dipendenti.

Naturalmente i grafici e i pubblicitari sono molto attenti all'uso che fanno dei colori, cercando di catturare il piu' possibile la nostra attenzione, giocando sui colori complementari, che tra loro si esaltano e si equilibrano allo stesso tempo: blu e arancio, rosso e verde, giallo e viola.

La moda, ovviamente, non tratta a caso i colori, e tanto meno la loro disposizione: il nero snellisce, ma indica anche un po' di voglia di solitudine; il rosso si indossa per attirare attenzione; il bianco e' sinonimo di purezza.

 

E' importante pero' ricordare che la natura resta la maestra piu' grande nell'uso dei colori: pensiamo al fascino dell'autunno, stagione del ricordo e del rimpianto, della riflessione, che coi suoi colori rilassanti, effetto della contemporanea presenza delle svariate tonalita' di rosso e marrone delle foglie e dell'azzurro del cielo ha ispirato tanti poeti;

 

l'estate e' invece tanto piena di vita quanto piena di sole, con il suo giallo (colore associato alla vitalita', alla vivacità, alla leggerezza) che splende in un cielo azzurrissimo.

La percezione del colore va intesa come un evento rivelatore di una dinamica emozionale profonda, che dipende dalle caratteristiche personologiche del percepiente. In altri termini, la tavolozza cromatica interna dipende non solo dal nostro modo di percepire i colori esterni, ma anche dalla nostra specifica modalità di rivisitare emozionalmente gli stessi. Questo in relazione ad un approccio psicologico che mette in primo piano la biografia personale piuttosto che gli accadimenti culturali. Ciò non toglie che la libertà di elaborazione personale dei percetti non sia totale, poiché il soggetto è vincolato da determinanti socio-storico-culturali, che vanno debitamente tenute in conto e che danno un certo spessore di credibilità a valutazioni quali quelle emergenti dai clinici che si servono di test come quello del colore.

 Sono in molti ad insistere sulla soggettività delle risposte emotive agli stimoli cromatici. Ricordiamo, per esempio, Lowenfeld V. e Lambert Brittain W. (1969), i quali ricordano che la reazione al colore sarà sempre un mezzo di espressione estremamente soggettivo. Comunque, a loro modo di vedere, non ha senso valutare la risonanza emotiva di un colore preso a se stante, ma occorre valutarlo nei diversi contesti associativi rispetto ad altri colori. Il problema è quello delle dinamiche cromatiche. Un blu associato ad un porpora può determinare una sensazione di solitudine e tristezza, mentre un porpora in un contesto giallo brillante determinerebbe un senso di solennità. Un verde accostato al giallo può significare paura, mentre può avere carattere distensivo se lo mettiamo vicino ad un blu pallido

 
 L'influenza dei colori nella vita dell'uomo non interessa solo lo psicodiagnosta, ma anche il clinico. Questo è il parere di alcuni studiosi, che guardano con simpatia alla "cromoterapia".