La Cromoterapia
è la tecnica con la quale si utilizza la luce (bianca o colorata) per
dare un benessere completo e duraturo a chi soffre.
La Cromoterapia
è considerata una “terapia dolce” in quanto non è invasiva, non
presenta particolari effetti collaterali, fornisce immediatamente un
effetto benefico a chi si sottopone ad un trattamento, non crea
dipendenza. Tenuto conto di questo,
la Cromoterapia
elettronica non è applicabile ai portatori di pace-maker (perché i due
“campi” elettromagnetici possono interferire fra loro) e alle donne in
stato di gravidanza (a scopo precauzionale, perché non sempre ciò che è
benefico per la madre può essere utile al bambino in gestazione).
Con poche eccezioni,
la Cromoterapia
può essere utile a tutti, anche a livello preventivo.
Infatti, vi sono
particolari trattamenti che servono a dare la “messa a punto”
individuale, in modo da rendersi più forti e preparati per affrontare i
disagi quotidiani. Oggi,
naturalmente, non si ritiene sufficiente l'azione svolta dai colori nella
cura degli stati patologici, tuttavia le si riconosce un'importante
funzione complementare, capace di amplificare, rendere più efficaci e
rapidi i principi terapeutici contenuti nei farmaci della medicina
tradizionale.
Nel caso di malattie trattate in combinazione con la
cromoterapia, si otterrebbe dunque una maggiore rapidità di guarigione,
oltre che un recupero più veloce e un'attenuazione dello stato di
sofferenza. Negli ultimi anni si è fatta crescente l'attenzione della
gente verso i colori e i significati che sono loro sottesi, favorita, in
questo, dall'intuitività e dalla facilità con cui si possono
riconoscere, almeno superficialmente, le caratteristiche di alcuni di
essi.
I
sistemi utilizzati sono principalmente tre:
Il
colore INTRODOTTO tramite: l’alimentazione, l’acqua cromatizzata
(sottoposta ad una fonte luminosa di uno specifico colore), la
respirazione “colorata”, l’uso di pezze colorate poste sulle zone
nelle quali sono presenti selezionati punti energetici dell’agopuntura
cinese.
Il
colore PROIETTATO tramite: l’uso di materiale colorante per realizzare
disegni, plasmare la creta, e manipolare materiale vario.
Il
colore quale AUTOCONOSCENZA tramite esperienze mentali inserite nella
pratica della meditazione o più semplicemente ricorrendo alle
visualizzazioni o dinamica mentale.
Un
utilizzo inseribile, in parte, nel sistema "AUTOCONOSCENZA", si
indirizza verso gli aspetti psicoterapeutici.
Il
test dei colori di Max Lüscher rientra in tali utilizzi. In medicina
psicosomatica il test di Lüscher permette di segnalare le zone di
tensione psicologiche e fisiologiche. Nella sua essenza si tratta di
sottoporre al soggetto in esame otto carte colorate. La scelta in
successione dei colori diviene mezzo di analisi
Infine anche le pareti di casa possono assumere
una funzione cromoterapeutica o semplicemente conciliare le attività che
vi si svolgono all'interno. Secondo la teoria si dovrà dipingere la
camera da letto di un azzurro tenue e la cucina di giallo o arancione.
STORIA
La storia della
cromoterapia affonda le sue radici nell' antico Impero Egiziano.
Gli Egizi avevano
imparato a sfruttare la luce solare per scopi terapeutici. La luce del
sole, come possiamo osservare nell'arcobaleno, è costituita da sette
colori fondamentali: rosso, arancio, giallo, verde, azzurro, indaco e
violetto.
In
India le ferite venivano fasciate con bende color indaco per accelerare la
guarigione.
Gli
arabi e i cinesi coprivano i tatuaggi con pezze di stoffa color rosso.
In
Messico le malattie venivano designate mediante l’abbinamento ad un
colore, ad esempio il verde si riferiva ai disturbi epatici.
L'antica medicina cinese si è servita proprio di questi colori per
formulare diagnosi, basandosi sull'osservazione dei segnali ostentati dal
corpo umano.
I medici cinesi notarono che l'eccessiva presenza di un
colore sul corpo di un malato corrispondeva ad un organo sofferente o ad
una funzione alterata.
In tal modo un arrossamento anomalo veniva messo in
relazione con disturbi cardiocircolatori, un pallore tendente al bianco
era sintomo di un problema polmonare, un colorito verdastro era associato
a deficienze epatiche. Si noterà come tali osservazioni siano in generale
valide tuttora.
Dall'iniziale fase diagnostica, la medicina cinese estese
l'uso dei colori anche alla fase terapeutica, nella convinzione che
attraverso di essi fosse possibile riequilibrare uno stato di disarmonia
presente nell'organismo. La considerazione si basava sulla reale capacità
dei colori di influire sugli stati d'animo, e di stimolare la produzione
di energia interna al fine di contrastare gli effetti negativi della
malattia.
Più recentemente il
medico indiano Ghadiali all’inizio del ‘900 aveva segnalato
l’effetto benefico dei colori sulle ghiandole endocrine. Le scoperte di
Einstein sulla scomposizione della luce e sui fasci di energia hanno
confermato la teoria cromoterapeutica.
La
cromoterapia ha assunto un valore terapeutico affidabile a partire dagli
studi di Rudolf Steiner (1861-1925)
basati sulla ricerca goethiana.
PRINCIPI TEORICI
Quando una parte del
corpo è esposta ad una irradiazione colorata avviene un assorbimento di
onde elettromagnetiche, di frequenza oscillatoria diversa secondo il
colore, che possono penetrare nell’organismo a varia profondità
causando variazioni biochimiche nelle cellule e nel sangue.
Le cellule,
composte da atomi, entrerebbero in risonanza vibratoria con le frequenze
delle onde luminose recuperando il loro equilibrio.
|