Storia e Folklore Calabrese
di Domenico Caruso



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Domenico Caruso

Poesie

      Ave Maria
    Ave Maria, stella mattutina,
    sicura guida nella lunga sera,
    del Cielo e fra le donne Sei regina,
    rifugio di ch'implora e di chi spera.

    Rimani, Madre Santa, a noi vicina,
    sei Tu la nostra fulgida bandiera:
    vegli su tutti la grazia divina,
    così nei cuori regna primavera.

    Per la Bontà del Tuo amato seno,
    volgi lo sguardo sul nostro Paese
    che fiducioso le mani protende.

    Ritorni a casa d'allegrezza pieno
    chi vuole porre fine alle contese
    che han deviato l' umane vicende.
    (Da: "Il sonetto italiano dalle origini ai nostri giorni" -
    Il Fauno Editore - Firenze - Dicembre 1961).

      Dormiveglia
    E' bello lasciarsi cullare
    dall'onda dei dolci pensieri,
    vagare nel nulla, sostare,
    illudersi ancora.
    La vita più degna ci appare
    nell'attimo breve che fugge,
    il cuore vorrebbe cantare,
    per sempre bearsi.
    L'ammanto terreno svanisce,
    la nuova ribalta s'accende:
    Morfèo noi tutti rapisce
    nel mondo dei sogni.
    (Da: "La Calabria e il suo poeta" - Ed. Ursini - CZ - nov. 1978).

      Il mare
    Quell'onda azzurrina che canta
    l'eterna bellezza del mare
    rivela perfino ai profani…
    segreti d'amore.
    Si gonfia, si frange, ritorna,
    soltanto per poco s'acquieta,
    il moto più pura la rende:
    somiglia al mio cuore!
    Nell'onda giuliva s'affonda
    l'audace inesperto del mare;
    nell'anima pure s'asconde
    l'arcano dolore.
    L'immensa sublime distesa
    che i popoli unisce e affratella
    ammiro, saluto e dichiaro:
    mio bene maggiore!
    (Da: "La Calabria e il suo poeta" - op. citata).

      Demi - sommeil
    Il est beau de se laisser bercer
    par l'onde des douces pensées,
    d'errer dans le néant, de s'y arrêter,
    de s'illusionner.
    Le vie nous apparaît plus belle
    en le bref instant qui s'enfuit,
    le coeur voudrait chanter,
    se réjouir à jamais.
    Tout ce qui est sur terre s'évanouit,
    la rampe nouvelle s'allume:
    Morphée nos ravit tous
    en le royaume des revês.
    (Da: "Poetes d'Italie" - Quatrieme centurie - Relations Latines - 1963).
    (E' la traduzione francese di "Dormiveglia").

Riguardo le poesie in dialetto dell'autore si rimanda alla sezione Poesia dialettale


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