Storia

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bulletCENNI STORICI SU PALAZZO MAGGI.

La Biblioteca, istituita nel 1971 e dedicata alla professoressa Elisa Masini, che  per lungo tempo vi ha svolto opera di volontariato, è situata presso Palazzo Maggi. Collocato al centro del paese è diventato il simbolo artistico di Nogara, anche perché collegato in questi anni alle iniziative culturali del paese. Il palazzo è stato oggetto di un piano definitivo e totale di restauro che l'ha riportato allo splendore di un tempo e l'ha imposto quale centro culturale polivalente. Dell'originaria villa di campagna della famiglia Maggi rimane solo la residenza nobile, scomparsi sono il brolo, le stalle e i rustici annessi, demoliti in epoca fascista.  Elegante e leggera nelle sue forme rappresenta un bell'esempio di architettura rinascimentale (1500) con portico e graziosa loggetta. Esternamente presenta tutt'intorno una lunga serie di decorazioni con una grande scena affrescata, pare, da Domenico Brusasorzi. Internamente, nella lunetta sopra la porta della scala, è affrescata una "Annunciazione".  La Biblioteca è distribuita su  2 piani: il primo ospita libri di narrativa e saggistica adulti, una sala di enciclopedie e molte pubblicazioni donate dalla Regione su argomenti di storia locale mentre il secondo piano è destinato ai libri per ragazzi.

Palazzo Maggi

Affresco

Sala 1

Sala 2

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bulletINAUGURAZIONE DELLA BIBLIOTECA A PALAZZO MAGGI.

L'inaugurazione della Biblioteca presso Palazzo Maggi è avvenuta il 25 maggio 1997 contemporaneamente all'inaugurazione dell'ex chiesetta di San Giuseppe  quale auditorium e sala civica polivalente, alla presenza dell'allora sindaco di Venezia Massimo Cacciari. Precedentemente la sede della Biblioteca era in via Roma presso Villa Raimondi. Attualmente il patrimonio librario ammonta a 27.000 volumi (al 31/12/1999) con  incremento annuo di circa 200 volumi. La Biblioteca è priva di barriere architettoniche ed ha 4081 iscritti (al 31/12/2000). Periodicamente vengono organizzati incontri con l'autore, mostre fotografiche, mostre del libro, incontri dibattito ed altri eventi culturali.

Chiesetta San Giuseppe

Inaugurazione

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bulletCENNI STORICI SU NOGARA.

Le origini di Nogara, da “Nux-Nugaria” per gli alberi di noci che la coprivano, sono avvolte nel mistero “in tantae antiquitatis tenebris”; si sa che fu “terramara” dove i terramaricoli vivevano su palafitte e che fu  importante già prima di Roma antica, perché contenne l’elemento etrusco. Nogara sorge sulla strada che per Ostiglia unisce Bologna con Verona, su una via coincidente con quella iniziata da Druso e rifatta da Claudio, la famosa strada Claudio-Augusta; per Nogara passano altre strade che comunicano con Mantova e Legnago. Pochi centri sono crocevia di strade nazionali e di linee ferroviarie come Nogara, la sua posizione geografica e logistica è strategicamente privilegiata più del passato: allora si poteva battere solo la strada romana, ora quella napoleonica (X nazionale) e la ferrovia. In direzione Nord-Sud vi scorre accanto il Tartaro, importante sotto il profilo storico, geografico e geologico per aver determinato l’ambiente e i suoi dintorni: fu zona di confine tra due strati, il  mantovano ed il veronese nel medioevo e motivo di scontro tra la casa d’Austria e Venezia, nell’età moderna. Dalla piazza, il centro abitato più importante dove sorgevano la casa del comune da una parte e una torre con l’orologio dall’altra, partiva una via che passando da un ponte di legno per il Tartaro, portava nelle contrade di Brancon fino a Pradelle. Dallo studio delle fonti si deduce che Nogara fu luogo di lotte fratricide e di feroci contese intorno al castello e alla chiesa. Nel 900 il re Berengario autorizza la costruzione del castello di cui parlano le cronache del secolo XI e che ora è incorporato in quel palazzo Marogna dai piloni disegnati dal Sanmicheli. Documenti che risalgono agli anni 920-936 spiegano come i monaci esercitassero il loro potere:avevano interesse a difendere il castello di Nogara per salvaguardarlo dalle “pagane” scorrerie degli Ungheri, perciò diedero in affitto alle genti di Nogara parecchie loro case col patto di proteggere la rocca e la chiesa di S.Silvestro, vicina al Tartaro.Su un “breve” del papa Innocenzo II, diretto al popolo di  Nogara, si legge l’invito a pagare ai monaci di Nonantola, appropriatisi di tutti i beni, delle corti “Due Roveri” e “Rovescello”, del castello e dei frutti di un bosco a loro ceduto da Matilde di Canossa che i nogaresi avevano abbattuto per soddisfare i loro bisogni di calore. Nogara vanta una tradizione di lotte che , soprattutto nel medioevo, ebbero molta risonanza: durante il governo di Matilde era caposaldo alla sinistra del Po e fu assalita da Enrico IV mentre Verona restò fedele all’imperatore tedesco per trarre vantaggi dalla sua autonomia comunale. La gente di Nogara difese vittoriosamente il castello, munito da ogni parte di torrioni, circondato da una larga fossa, ricolma delle acque del Tartaro; Enrico IV tolse l’assedio che segnò l’inizio della sua fine e fu costretto a ripassare le Alpi. Il poeta monaco Donizone così celebrò la resistenza dei Nogaresi: “Civibus accitis secum veronensibus, ivit, vallavit castrum Nogari forte vel amplum”. Gli storici di Verona citano spesso il castello di Nogara e le lotte tra i vari signori che aspiravano ad impadronirsene strappandolo al priorato benedettino. Ezzelino monaco scelse, nel periodo di transizione verso la signoria Scaligera, Nogara  come teatro delle sue gesta impadronendosi di Verona, Vicenza ed altri luoghi infeudati; fu durante il suo dominio che il territorio venne saccheggiato più volte dai mantovani che dilagavano nel basso veronese conquistando Villimpenta e Gazzo. Il castello fu bruciato dagli spagnoli e dai Borgognoni nel 1509 e da allora perse progressivamente la sua importanza. Nel 1630 la peste giunta coi Lanzichenecchi dimezzò la popolazione. I “bravi” di Manzoni a Nogara si chiamavano “buli”, però più che “bravi” al servizio dei signori prevaricatori erano proprietari che si circondavano di evasi galeotti; alla sagra di Nogara del 19 luglio 1682 fu  ucciso da un “bulo” il poeta Verità ed il 3 settembre dello stesso anno il conte Guarienti. Con i francesi repubblicani Nogara fece parte del governo centrale legnaghese e finalmente anche le autorità ecclesiastiche dovettero far buon viso ai giacobini. Dopo il 1815 l’Austria divise la provincia di Verona in 13 distretti e Nogara venne ricompresa  in quello di Sanguinetto ed aveva nel suo comune 2 frazioni, Calcinaro e Campalano. Durante le guerre d’indipendenza, Nogara, seppur fuori dagli avvenimenti militari e politici, diede un prezioso contributo in uomini ed opere.

Chiesa Campalano

Chiesetta di San Giuseppe

Villa Marogna

Villa Perez

Corte Serraglio

Ecce Homo

Il fascismo fu caratterizzato da una stasi socio-culturale e dal carattere prettamente agricolo dell’economia con elevata occupazione di braccianti. L’assetto urbanistico del paese non subì particolari trasformazioni se non per lo spostamento del tratto di strada romana dal centro (via Roma, via Sterzi) a est del tracciato della statale 12 con lo smembramento del fondo  Pellegrini (corte Maso). Il primo dopoguerra segnò l’avvento al governo del paese delle forze espressione della base sociale maggioritaria rappresentata dai braccianti e da una circoscritta ma forte componente operaia. Negli anni 50 lo smembramento dei grandi latifondi in piccole proprietà contadine e la definitiva chiusura dell’unica vera industria (canapificio) con conseguente caduta occupazionale, portò alla frantumazione dei movimenti rivendicativi, a una accentuata emigrazione, alla diminuzione della popolazione e alla modificazione dei rapporti di forza sociali e politici. L’industrializzazione del paese si colloca negli anni 60-70 e nonostante i limiti di un apparato produttivo debole produsse un netto mutamento nella composizione sociale con ripercussioni sui rapporti politici. L’alternarsi di forze politiche diverse alla guida del paese e le numerose iniziative culturali hanno imposto Nogara all’attenzione di tutta la zona.

Teatro

Municipio

Asilo

Villa Raimondi

Ospedale

*** Scarica la BIBLIOGRAFIA NOGARESE a cura di Malisa Longo ***

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POLO DELLE BIBLIOTECHE SEBINA DELLA BASSA VERONESE

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