La necropoli è
situata sulla sponda destra del fiume Tartaro ad ovest del centro di
Nogara ed è lunga oltre 300 metri. I primi rinvenimenti risalgono agli
anni 1936-1937. Una prima campagna di scavo si è svolta nel 1987
portando alla luce 19 sepolture, mentre le successive sono state
realizzate dal 1990 al 1997. Complessivamente sono state scavate oltre
530 sepolture. Lungo il margine ovest del sepolcreto si trovava la
recinzione formata da due palizzate parallele distanti fra di loro 6
metri e mezzo. La necropoli ha una frequentazione dalla fine del
Neolitico all’età altomedioevale ma prevalgono le sepolture ad
inumazione della media età del Bronzo. Un gruppo di 40 sepolture ha
come corredo una spada deposta sul fianco o sul petto, inoltre alcune di
queste hanno associato anche un pugnale o dei vasi d’offerta, posti
presso il capo. Le sepolture femminili hanno come corredo una coppia di
grandi spilloni posti sul petto con la testa rivolta verso il basso e
aghi d’ambra come ferma-spillone. Spesso sono associati a spilloni più
piccoli o pettini sia in bronzo che in osso. Molte le sepolture di
bambini o neonati, alcuni con corredo di pendaglio in bronzo. Alcune
sepolture ad incinerazione sono costituite da un’urna contenente le
ceneri e da una ciotola che la copre. All’interno della necropoli vi
sono anche due sepolture di bovidi sacrificati. Tutti i corredi delle
tombe si trovano presso la Soprintendenza Archeologica per il Veneto
Nucleo Operativo di Verona.
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Quaderni di Archeologia del Veneto (1988, 1991, 1994, 1995, 1998, 1999). |
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Padusa (1992,
1998, 1999). |
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Restituzioni
1995 – Banco Ambrosiano Veneto. |
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Catalogo Mostra
“Dalla terra al museo” (1996). |
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Catalogo Mostra
“Le Terramare” (1997). |
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