Mondiale F1
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Notizie
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- Presentazione
nuova Ferrari: il 7 Febbraio a Maranello.
- Marzo:
riparte il mondiale
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Sicuramente un'unita'
molto riuscita grazie ad un attento studio delle
curve di erogazione di potenza e coppia ottenute
con l'impiego del variatore di fase e della
geometria dei condotti di aspirazione (variabile
dal 1998). Entrambi consentono al 1.800 16v
di essere molto pronto nella risposta all'acceleratore
ai bassi e medi regimi, dove tutti i motori
plurivalvole accusano una certa lentezza. In
questo modo si comtempera una buona elasticita'
di marcia anche nei rapporti superiori ad una
particolare vivacita' nel salire di giri durante
le accelerazioni piu' decise. Si stanno affermando
motori milleotto ancor piu' potenti. Ma come
spesso risulta dai test stradali a fare da contraltare
a tanta potenza, c'e' una scarza prestanza ai
medi e bassi regimi, appunto, ai quali, in definitiva,
l'auto e' utilizzata per piu' dell'80%
di tutta la sua vita.
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Leva
cortissima, quanto basta per impugnarla con la mano,
innesti brevi e precisi. I rapporti sono correttamente
spaziati per sfruttare in modo ottimale le caratteristiche
del propulsore. V marcia di "potenza": questo
consente di raggiungere la massima velocita' nel rapporto
superiore, che, piuttosto corto, garantisce sempre una
ripresa adeguata. A 130 km/h il motore gira a circa
4.000 giri/min. L'unico appunto riguarda l'innesto della
retro, a nostro personale avviso un tantino ostico.
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Unanimemente considerato
eccellente per prontezza e precisione permette di "pennellare"
le curve, di impostare ed eventualmente correggere le
traiettorie con precisione millimetrica, grazie anche
all'assetto. Diametro di sterzata: circa 11 metri.
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L'impianto
a quattro dischi, con gli anteriori autoventilanti,
consente spazi di frenata ridotti, soprattutto
in abbinamento con l'ABS. La modulabilita' non
e' eccellente dato che la potenza frenante e'
molto concentrata nella parte finale della corsa.
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L'assetto,
la ripartizione dei pesi, la prontezza dello
sterzo l'arretratezza dell'abitacolo, rendono
il comportamento della barchetta somigiante
a quello di una trazione posteriore, pur con
tutti i vantaggi e le tipicita' della trazione
anteriore. La quasi totale assenza di rollio
e beccheggio da al guidatore l'esatta percezione
del grip dei pneumatici quando "mordono"
l'asfalto in curva: l'inserimento in curva e'
rapidissimo. Ad andature medie la barchetta
e' praticamente neutra, mostrando una non comune
agilita'
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nei
percorsi misti, con il retrotreno che segue fedelmente
le traiettorie. Spingendo, il comportamento e' moderatamente
sottostarzante. Se si insiste sempre piu' sell'acceleratore
l'aventreno allarga sempre di piu' la traiettoria
ma in modo prevedibile e progressivo. Per "rientrare",
alleggerendo il piede sul gas, il carico si sposta
dal retrotreno all'avantreno ed il posteriore tende
ad allargare piuttosto rapidamente chiudendo la traiettoria
in modo deciso. Per i guidatori piu' smaliziati questa
dinamica rende l'auto piu' agile in uscita dalle curve,
ma puo' anche mettere in imbarazzo per la rapidita'
con cui il tutto si concretizza. A tutto questo fa
buon gioco l'eccezionale prontezza dello sterzo che
permette correzioni fulminee.
Possiamo quindi dire che la barchetta ha un comportamento
dinamico assai brillante e piacevole da gestire, potendo,
con acceleratore e sterzo, farla sottosterzare in
accelerazione e sovrasterzare in rilascio.
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