Mondiale F1
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Notizie
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- Presentazione
nuova Ferrari: il 7 Febbraio a Maranello.
- Marzo:
riparte il mondiale
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Si
è concluso il campionato mondiale di F1
e a trionfare è stata ancora una volta
la Ferrari.
Da tifoso,da
ferrarista e da italiano, ho visto bellissime
gare perfino nel vituperato GP d’Austria, circuito
di Zeltweg, di cui parliamo più avanti.
Francamente vedere la Ferrari così competitiva,
così superiore alle macchine delle altre
squadre è spudoratamente bello e godereccio.
Dopo il 1979 e l’interminabile digiuno fino al
2000, vedere le Rosse così grandi non mi
annoia affatto.
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Anzi,
era proprio ora che le altre squadre vivessero quello
che la Ferrari ha vissuto nel rincorrere scuderie
dalla superiorità schiacciante. C’è
di più. Mentre le varie Williams, McLaren
e Benetton sono passate da un estremo all’altro,
vincendo tutto o partendo in 10a fila, la Ferrari
è stata sempre quella ad inseguire, a mordere
la coda a rincorrere i primi, sempre gloriosa e
dando un bel filo da torcere. Quindi lunga vita
alla SuperFerrari F1.Ma quello su cui vorrei soffermare
l’attenzione è il singolare comportamento
dei grandi capi del circus della F1, che solo oggi,
misteriosamente, si svegliano e si accorgono di
quanto siano noiosi i gran premi, di |
quanto sia troppo forte la Ferrari. Da queste
riflessioni, che noi poveri tifosi paganti facciamo
dal 1985, escono dal cilindro improbabili e francamente
un po’ partigiane proposte di penalizzazione della
Ferrari: zavorre, scambi di piloti…
Tutto risolto, a quanto pare. Luca Cordero di
Montezemolo, presidente della Ferrari, ha commentato
positivamente le modifiche al regolamento dell'anno
prossimo che non stravolgeranno, come inizialmente
si poteva temere, gli equilibri a scapito di chi
ha lavorato
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obiettivamente meglio. Ma dove erano questi
"baluardi dello spettacolo" dell'ultima
ora quando ad ammazzare interi campionati erano
le varie McLaren, prima motorizzate Porsche
e poi Honda, o le Williams, anch’esse motorizzate
Honda e poi Renault? Per anni abbiamo visto
gare di una noia mortale con le prime due macchine
dare un giro a tutti e le altre ad annaspare
il terzo gradino del podio e razzolare le briciole.
Solo
adesso che non è un assemblatore inglese
a stravincere nascono le riflessioni sullo spettacolo
anche ai piani alti della FIA... meditate. Comunque,
ben venga lo spettacolo, l'unica cosa che vorrei
stigmatizzare è la scelta progettuale
dei circuiti. Paradossalmente i circuiti più
vecchi sono quelli in cui si vedono più
sorpassi, perfino gli americani, che non hanno
la tradizione corsaiola del vecchio continente,
propongono ad Indianapolis un tracciato in cui
lo spettacolo non manca mai. E
allora cerchiamo di rivedere queste piste dove
non si sorpassa perché è la pista
che lo impedisce. Rivediamo
le regole sull'aerodinamica perché come
è adesso qualcosa non va. Anche la monoposto
più veloce quando arriva dietro ad un'altra
non molto più lenta prima la raggiunge
con facilità estrema poi, arrivata "sotto",
il rifiuto aerodinamico di quella che precede
rende inguidabile quella che segue non avendo
più carico sufficiente soprattutto sull'anteriore.
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E
poi il capitolo rifornimenti. Invece che aumentare
lo spettacolo (pericolo d'incendio e bocchettoni
difettosi a parte) hanno trasformato i GP in partite
a scacchi a dispetto dell'intento del regolamento.
Senza rifornimenti vedremmo gare più avvincenti,
con fasi in cui per risparmiare benzina le auto
si raggiungono, vedremmo uno sviluppo della ricerca
verso la riduzione dei consumi, salutare anche
per le auto di serie in cui si riverbera la tecnologia
delle corse.
Meditate,
gente, meditate...
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Il
Gran Premio dell'Austria. Sento di andare controcorrente
ma spero che anche da chi non mi condivide sia
accettata la logica del mio pensiero.
Ogni squadra dispone di due macchine. Perché?
Ogni squadra è una squadra e quindi gioca
in squadra, o no?
Ogni squadra bada al risultato finale, l'obiettivo
primo e unico, o no?
Ogni squadra ha una storia alle sue spalle fatta
di esperienze positive e negative da cui imparare,
o no?
Meglio
l'uovo oggi o la gallina domani?
Bene.
Se avete risposto con obiettività e logica
le conclusioni sono queste:
La
Ferrari ha due macchine e al GP d'Austria dei
due piloti uno solo era concretamente in testa
e rivolto a vincere il mondiale l'altro, purtroppo,
non era riuscito a concludere tutte le gare fino
a quel momento e aveva pochi punti. Che fare?
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a)
I cosiddetti "sportivi": a vantaggio
degli avversari e nell'incertezza del futuro;
b)
cercare di massimizzare il risultato.
Io
direi massimizzare il risultato!
Inoltre
in F1 i cedimenti sono in agguato continuamente
e non si può mai sapere cosa riserva il
futuro, e non si dica "ma tanto la Ferrari
è forte", perché si ricordi
che nell'85 Alboreto era saldamente in testa all'incirca
fino a metà del mondiale poi la Ferrari
cominciò a soffrire di continui cedimenti
alle turbine (parleremo di questa storia in un
altra occasione) e Alboreto perse il titolo a
vantaggio delle McLaren-Porsche.Quindi
due macchine servono non solo a fare punti se
una si rompe ma a "fare squadra". Sono
i risultati che contano e solo quelli sia alla
fine della stagione sia nella storia dello sport.Ricordo
l'incidente di Schumacher nel '99 per cui vinse
il mondiale Hakkinen. Mettere punti "in banca"
oggi quando si è già in testa garantisce
la possibilità di poter vincere domani
quando si è costretti a soste forzate per
incidenti, che ricordiamolo in F1 sono all'ordine
del giorno, perfino con risvolti tragici.
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Infine,
basti ricordare i due galli nel "pollaio
Ferrari" Mansell e Prost nel 1991 quando
quest'ultimo perse il mondiale non tanto per la
sportellata di Senna (resa dopo quella di Prost
l'anno prima, ma stavolta a farne le spese è
stata la Ferrari) quanto per la dolosa stretta
che "il leone" diede al francese, non
ricordo i quale gara, sul rettilineo in partenza
costringendolo a mollare il gas e a vantaggio
sia delle McLaren, ancora una volta, sia dell'orgoglio
miope di Mansell stesso che era in classifica
troppo indietro per poter essere in lizza per
il titolo iridato.
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Allora se la storia insegna...
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