Amnesty Italia

HOMEPAGE

COMUNITA’ INDIGENE DEL  NORD  DEL CAUCA

 Il territorio  del Cauca ha 796.000 abitanti in una superficie di 29.300 kmq e alcune significative città, tra cui il capoluogo Popayan e Santander de Chilichao.
Il dipartimento del Cauca è  molto importante per lo sviluppo del Paese e molto strategico per i gruppi armati  e per il narcotraffico, poiché permette una facile comunicazione tra l’interno del Paese, la regione delle pianure e il porto nazionale sulla costa pacifica. Vi sono grandi fonti idriche e ci sono miniere di calce importanti per lo sviluppo della grande impresa e per l’agroindustria regionale. E’ però un dipartimento, tradizionalmente trascurato dallo Stato, dove la speranza di vita è solo di 40 anni mentre la media in Colombia è di 69 anni.

Il territorio del Nord del Cauca ha  un’estensione  di 191.318 ettari dove vi sono 15 riserve che fanno parte di 7 municipi, precisamente: Tacueyò, Toribio, san Francisco che costituiscono il municipio di Toribio, il municipio di Jambalò ( in questa area si colloca il video che vedremo ) Munchique, los Tigres, Canoas, Guadalito e Cabildo Urbano ubicate nel municipio di Santander de Quilichao che sarà sede del Corso di formazione alla Comunicazione qualora il progetto ricevesse le risorse richieste;  Las Delicias e Alto Ceral che fanno parte del municipio di Buenos Aires, Huellas Caloto e Toez del municipio Caloto; municipio di Corinto, La Cilia con il Municipio di Miranda.

 Il  territorio è abitato da circa 112.000 abitanti che formano 25.370 famiglie delle quali l’ 85% fanno parte del popolo nativo Nasa, il 10% sono afrodiscendenti, il restante 5% sono espressioni di popoli indigeni differenti dai Nasa.

La maggior parte della popolazione vive di un’economia tradizionale di sopravvivenza;  è dedita particolarmente all’attività agro-pastorizia. Negli ultimi anni  grazie ai fondi europei e all’impegno di associazioni in alcune riserve indigene c’è l’allevamento di trote, la produzione artigianale di succhi di frutta.

La caratteristica essenziale e peculiare dei resguardos  indigeni è la proprietà comunitaria sul territorio che costituisce l’anima  stessa della popolazione afroindigena, la formazione di comunità che lottano per la sostenibilità ambientale come riconosciuto dai diritti sanciti nella Costituzione del 1991.

Da tanti anni  resistono nel mezzo di un conflitto armato,  diventato sempre più crudele ed efferato, tenendo fede alle dichiarazioni di Vitoncó del 1985 e poi di Jambaló del 1999: l’impegno di una resistenza civile senza uso delle armi. Resistono e si consolidano  grazie ad una  profonda presa di coscienza della loro identità e alla costruzione di strumenti partecipativi, democratici ed assembleari ,a  difesa della loro  dignità ed autonomia.

ORGANIZZAZIONI DELLE COMUNITA’ INDIGENE DEL CAUCA

CRIC ( Consiglio regionale indigeno del Cauca ) :
 è nato nel 1971 a Toribio con l’obiettivo di far rispettare i diritti degli indigeni  Nasa come popolo.

E’ nato con una piattaforma di lotta contenente  i seguenti obiettivi:

  1. recuperare le terre dei resguardos
  2. ampliare i resguardos
  3. rafforzare i cabildi indigeni
  4. non pagare l’imposta sulla terra
  5. far conoscere le leggi riguardanti gli indigeni ed esigerne la giusta applicazione
  6. difendere la storia, la lingua e i costumi indigeni
  7. formare insegnanti perché educhino in accordo con la situazione degli indigeni ed insegnino nella lingua indigena

Questa piattaforma , grazie al lavoro messo negli anni successivi alla nascita, ha trovato la sua espressione teorico-pratica in 7 grandi progetti comunitari nel Nord del Cauca, grazie all’impulso dato dal primo prete cattolico indigeno Nasa, padre Alvaro Ulcué Chocué, assassinato nel 1984 da sicari di latifondisti perché lottava con gli indigeni per il recupero delle terre di antica proprietà del popolo indigeno Nasa.

ACIN ( Associazione dei Cabildi indigeni del Nord del Cauca )

E’ nata nel 1994 e riconosciuta dal Ministero degli Interni il 2 ottobre 1994
L’associazione si è andata strutturando a poco a poco, dando vita a vari programmi:

  1. politico-organizzativo ( attinente all’attività dei Cabildi, dei Municipi, dei progetti comunitari
  2. educativo ( Università indigena, cattedra Unesco, Progetto educativo comunitario )
  3. della salute ( scuola di salute, produzione di piante medicinali territoriali )
  4. della programmazione e della gestione  ( elaborazione e gestione dei progetti, dell’ordinamento territoriale, di piani di sviluppo sostenibile )
  5. economico-ambientale ( produzione e commercializzazione delle risorse territoriali )
  6. giuridico ( formazione al diritto comunitario indigeno e alla guardia indigena )
  7. della comunicazione ( gestione delle radio a breve raggio, produzione di video relativi alla vita e ad eventi particolari delle comunità indigene )

La caratteristica del lavoro delle comunità indigene è il processo partecipativo prima sviluppato nei laboratori e commissioni ed infine  compiuto nelle assemblee

Torna alla pagina dedicata alla Colombia


Chi siamo | Colombia | Mostra Fotografica | Percorsi educativi | Rapporto annuale
Terre d'Asilo | Reportage dall'Argentina | Iniziative | "No alla Pena di morte" | Links
H O M E P A G E


ultimo aggiornamento 05 Dic. 2010