Prigioni F-TYPE
Le prigioni sono state un argomento di intenso dibattito in Turchia negli ultimi anni. Fino a qualche tempo fa le carceri turche erano strutturate in camerate da 60 o più posti ma le autorità turche nel 1999 hanno iniziato un piano di costruzione di nuove ali in carceri già esistenti e di carceri totalmente nuove chiamate F-type. In queste strutture i prigionieri e le loro famiglie, così come i difensori dei diritti umani di varie organizzazioni sono preoccupati per il nuovo sistema a celle che porta facilmente a lunghi periodi di isolamento. Molte paure infatti sono state espresse dall'articolo 16 della legge Anti-Terrorismo che non permette ai prigionieri sospettati di terrorismo di avere contatti con altri prigionieri, favorendo così un regime di isolamento. Amnesty International e Human Rights Watch hanno espresso la loro preoccupazione per la salute mentale dei prigionieri detenuti in lunghi periodi di isolamento oltre che per la maggior rischio di maltrattamenti, torture e percosse a cui sono esposti i prigionieri.
Dall'inizio del processo di ristrutturazione delle prigioni già esistenti e dalla costruzione delle prigioni F-type sono avvenute proteste e denunce formali da parte dei prigionieri, parenti, avvocati e organizzazioni di difesa ei diritti umani. Episodi di maltrattamenti e torture prima, durante e dopo i trasferimenti alle prigioni F-type sono stati testimoniati da diversi prigionieri e confermati dai rapporti medici dei feriti e dalle autopsie dei corpi delle vittime. Inoltre nel Dicembre 2000 reazioni sproporzionate alle proposte dei carcerati hanno portate alla morte di 30 prigionieri e 2 guardie oltre che di torture e percosse di più carcerati.
Nello stesso anno più di mille prigionieri e diversi parenti hanno iniziato uno sciopero della fame che dura tutt'ora e che già a metà del 2001 ha portato alla morte di 13 persone, mentre molte altre si stanno avvicinando alla morte per denutrizione.
Il Ministero della Giustizia non sembra rispondere agli appelli lanciati dalle organizzazioni di difesa dei diritti umani e non ha acconsentito l'accesso alle carceri dei loro delegati.
[RC - Fonte: Amnesty International]
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