TURCHIA
Annessione all'Unione Europea

Come ha dichiarato il Consiglio europeo di Copenaghen, per potere aderire i paesi candidati devono avere raggiunto una stabilità istituzionale tale da garantire la democrazia, lo Stato di diritto, il rispetto dei diritti umani nonché il rispetto e la tutela delle minoranze.

Pur rilevando un certo numero di sviluppi positivi, la Turchia non soddisfa ancora i criteri politici di Copenaghen. Il programma nazionale turco per l'adozione dell'acquis e i lavori della commissione "Conciliazione" del Parlamento hanno spianato la via ad una vasta riforma costituzionale. Gli emendamenti adottati hanno fornito ulteriori garanzie in materia di diritti umani e di libertà fondamentali, limitando inoltre l'applicazione della pena capitale e le restrizioni alla libertà di espressione e di comunicazione, alla libertà di stampa e alla libertà di associazione. L'esercizio delle libertà fondamentali, tuttavia, è ancora limitato. La Commissione incoraggia vivamente la Turchia a modificare radicalmente non solo le disposizioni costituzionali e le leggi sulla tutela dei diritti umani, ma soprattutto la situazione effettiva in questo settore. A tal fine, il paese dovrà rivedere molte delle strutture e delle pratiche esistenti.

I progressi di ciascun paese candidato sono stati analizzati anche in base a due aspetti dei criteri economici di Copenaghen (esistenza di un'economia di mercato funzionante e capacità di far fronte alle pressioni concorrenziali e alle forze di mercato all'interno dell'Unione) definiti con maggior precisione nella comunicazione della Commissione sull'Agenda 2000.

Le due crisi finanziarie successive hanno impedito alla Turchia di progredire verso l'instaurazione di un'economia di mercato funzionante. Ciò nonostante, vasti settori della sua economia sono già competitivi sul mercato dell'UE nell'ambito dell'unione doganale con la CE. Le due crisi finanziarie, inoltre, hanno bloccato la ripresa economica e il precedente programma di stabilizzazione economica. Le autorità devono continuare a gettare solide basi per uno sviluppo economico sostenibile a medio termine imperniato sul mercato. Diversi settori, tra cui le banche, l'agricoltura e le imprese di Stato, dovranno essere integralmente ristrutturati per garantire la competitività a medio termine dell'intera economia. Si dovranno ridefinire le priorità di bilancio a medio termine onde assicurare in tutto il paese un volume sufficiente di investimenti a favore dell'istruzione, della sanità, dei servizi sociali e delle infrastrutture pubbliche. In materia di diritto societario, non si è ancora adottato un nuovo codice commerciale. Non tutte le misure prese per quanto riguarda la politica sociale e l'occupazione sono conformi con l'acquis. Nel settore della giustizia e degli affari interni, la Turchia ha firmato di recente tre importanti convenzioni del Consiglio d'Europa sul riciclaggio del denaro sporco e sulla lotta contro la corruzione. È entrato in vigore un accordo bilaterale con la Grecia volto a combattere la criminalità. La Turchia ha preso provvedimenti per allinearsi con la politica dell'UE in materia di visti e per concludere accordi di riammissione nel settore dell'immigrazione. Dovrebbero essere rafforzate la capacità amministrativa per il controllo delle frontiere e la lotta contro l'immigrazione clandestina.



[MC - "Allargamento della UE" Documento ufficiale UE]