Il Poeta Re Dell'azzurro esule sulla terra


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Segni Interiori

Inossidabile Pensiero
Inossidabile pensiero che si sveglia
con l'aurora profumata del giorno.

"Sono vivo ancora".

Brivido nascosto si sgretola
nel morbido tenue, della nuova luce.

Ancora un mattino da logorare
per saziare la mia voglia di tutto.

Non Vedo
Non vedo l'orgoglio offeso
nel tuo sguardo fiero
che chiede aiuto.

Un muro, un lungo muro che arriva
fino alla riva del tuo cuore salato.

Tuffarmi nel tuo "Io" infinito non oso,
una vertigine provo nel pensiero.

Un'indifeso segreto è avvolto
nel tuo volto, che nascondi
alla luce del mio sguardo.

Nel tuo gesto spontaneo,
nelle tue poche parole,
ascolto il pallore trepidante,
di una sincerità interiore,
che muore tra le labbra umide:
tramanti rancore.

Parigi, Settembre

Lontano a Parigi, ti vedo più bella,
tu fiore agevole, irraggiungibile stella,
femminile gatto della poesia di Baudelaire.
Boulevard du Montparnasse,
cammino e ti sento con me,
fino a place de la Concorde,
Sull'avenue des Champs Elysees.
Attraverso Parigi: mi perdo;
la cerco, la vivo con te;
anche se tu sei distante,
lontano, lontana da me.
Al Musee d'Orsay c'è Serat con "il circo",
Monet, Gauguin, Toulouse Lautrec;
Renoir, con "al moulin de la galette".
Davanti a Van Gogh ti fermi,
attratta dal grido dei suoi colori,
è il "dottor Gachet" col suo sguardo amarezza
che trasporta la tua rabbia al di fuori.
I bistrò accendono le luci,
la sera è scesa di già,
mi siedo, ordino qualcosa,
mentre guardo la gente che va.
Chissà ora tu che stai facendo,
leggi? cucini? bevi una tazza di caffè?
Oppure distesa sul letto pensi affettuosa a me?
Ponte Neuf di notte: che freddo!
Bella però Notre Dame,
accendo l'ultima sigaretta
prima di rientrare all’albergo “ Montmatre”.
I passeri nascosti tra i rami
fanno un leggero rumore
che si unisce allo scroscio del fiume.
La Senna, riflette la luce
che scenda dalla città
colorando d'argento i muri ah! La serenità.
Buona notte, dico alla luna,
buona notte a tutta la città,
l’aria è rossa e leggera,
domani forse pioverà.
Stanco vado a dormire
non c’è più niente e nessuno laggiù
Parigi deserta sprofonda
in un disordinato, confortevole blu.

Napoli Sabato Pomeriggio

Napoli coperta dalla sera
si racchiude lenta e addormentata,
come una bimba che viene accarezzata
da una mano fresca di sereno.

Via Toledo chiude i suoi negozi
e le commesse belle e frettolose
si abbottonano dentro i cappotti
il sollievo della fine settimana.

I loro ragazzi ariosi e ribelli
le aspettano seduti sulle moto,
che sgassano virili e indifferenti
prima di volare via con loro.

Via Chiaia poi i vicoli di San Giuseppe
fino là alla chiesa di Santa Chiara,
dove entro in un silenzio quasi perfetto
rotto solo da un canto d'usignolo,

è un frate che canta in un coro
la passione di Maria Benedetta.

Qui mi siedo e riposo i miei pensieri
che si aprono a nuove dimensioni.
Una gioia simile all'amore, corre
fuori dalla porta della chiesa,
su una Napoli stanca e forestiera,
che contrabbanda la rabbia e la speranza
dell'ultimo scugnizzo in carriera.

Roberta

Roberta non è un dolore,
ma un bosco verde, un fiore,
un tiepido acquazzone,
una curva di sole, che sterza
la malinconia di quest'autunno giallo.
Roberta non è un sorriso,
ma un volo di pulcino
che salta lo steccato.

In questo autunno muto
rimane il suo fruscio,
la sua idea che giace sul cuscino
e saluta: ''Io vado...
Io vado... Tenetemi nel cuore ''.

Mendicante

Dolce uomo dalla vita perso
che mordi la tua bella mela rossa
saziando la tua fame d'universo
risvegli la mia malinconia nascosta.

Non utile, ma sereno uomo diverso,
che vaghi in cerca della tua Euridice morta,
non vigili, ma godi delle cose dell'universo
lasciando in ogni passo una leggera impronta.

Io, uomo utile che determino il mio destino,
non so aprirmi alla musica del tuo cuore,
non ascolto la tua bella canzone
che come un secco e profumato vino
arriva con la sua poesia nel cuore.

Come le Menadi, uccido il tuo candore
nascondendo tutte le mie emozioni
al disotto dell'annoiato cuore;
che appassisce al peso dei bisogni:
mutevoli, privi di valore.

Come Un Cane Che Solo

Come un cane che solo
cerca un rifugio più amico
così vago nel destino
cercando un gradino un piolo
che mi elevi sull'ampio infinito
e mi faccia scoprire chi sono.
Bambino piccino, che rondine volo
farei su questo sereno mattino
sui sogni muti di lei.
Bambino piccino, non crescere mai.
Rimani così come sei, debole
ma forte di gioia, temerario che
conosce la paura, combatti
la tua giustizia insicura
armato solo della tua calma.
Un rondine volo farei,
insieme ai tuoi ricolmi pensieri,
ai tuoi gesti incompresi,
di gentile farfalla.
Rimani così come sei
verità rosso vino,
bianco puledro degli Dei.

L'Irrequieto Umore

(morte e vita)
L'irrequieto umore picchia nel cuore
la pioggia poderosa del pallido meriggio,
un filo di grigio si muove fra le ore
incerte e vuote spente di ogni prodigio.

Un raggio di luce barcolla nella sera,
è un piccolo fremito bianco, che affonda
nell'animo tutto il silenzio del cielo.
Un vento fresco di primavera riattizza
l'entusiasmo, spento dal gelo
di un momento non lieto.

La morte, la vita, umile tempo
solitario, che fugge dalle dita
di un infinito stanco
che gioca a dadi,
con la sua esistenza.

Come Un'Onda

Il soldato chiuso nella rabbia
si schiude alla vittoria,
come un'onda che sbattendo sulla sabbia
riversa in un rumore la sua gioia.

Il poeta canta la sua poesia
ad un mondo senza più bisogni,
come un'onda che lascia sulla riva
la schiuma di un mare vasto di sogni.

Un fiore staccato dal ramo
rotola lungo la terra,
morendo semina nel piano
il buono della sua essenza.
Come un'onda, che gonfia di vento
si sposta nel mare pulito,
cedendo il suo azzurro eterno
ad un ferace suono di sillabe,
che ruzzolano nell'infinito.

A Mia Moglie

Un'altra poesia da leggere a lei
che si punge con le mille parole,
messe insieme come mazzi di rose
che le regalo quando viene sera.

Non sono gialle, ma rosse, di brezza acre,
che partono dal mio cuore che si strugge
nell'intimità del nostro sangue.

A te va questa poesia,
a te che conosci tutti i miei umori,
ma non i suoni dei più semplici colori
dell'antica mia anima: più vera.

Di te voglio riempire i polmoni
e calarti nel mio cielo segreto
in quegli spazi d'ombra e di sole,
dove ti riposi a respirare
l'ignoto dei pensieri.

A Mia Madre

Un altra poesia da leggere a lei
che non comprende i tumulti leggeri
delle tante parole sospese
nei borbogli dei suoni lontani.

Vorrebbe che fossi diverso
da questi pensieri poesia
meno musone malinconico
più tenero malandrino
dagli occhi allegria.

Lei incantata dai teleromanzi
è insensibile alla mia poesia
rimane ad ogni rima indifferente
lontana da ogni fantasia.

Questa sarà più bella, le dovrà piacere
parlerà di lei che racconta me,
dei suoi giorni di pioggia e di sole,
della sua vita piena di perché?

Di questo suo irrequieto figlio cresciuto
che dentro se corteggia la primavera,
di questo suo tempo dato e avuto,
della sua anima amorevole, che si svela.

Maliosa Rosa; questa facile poesia
è solo un mormorio del mio cuore,
che vuole starti accanto
e come una scintilla, accendersi
in quelle notti fredde, di dolore,
quando sembra che più niente brilla
nelle vicinanze dei tuoi occhi,
che cercano l'amore.

Annullamento Mun

Morbido sguardo di profumo pretto
che al mattino respiro al tuo passaggio;
completa anima di celeste quieto,
che ti mescoli agli umori, mare selvaggio
del mio inconscio, dileguato dal coraggio
del tuo respiro che mi sfida dentro.

Tensione e forza sostengono la calma
mentre abbraccio il tuo seno di miele colmo;
un'abisso si apre alla mia lingua,
che come un duro corallo si muove
nell'assenso caldo del tuo silenzio.

Abbandonato nel rorido miscuglio, tolda di pace,
m'annullo, nel saldo assoluto del tuo corpo.

Poeta
Poeta? Io poeta? Ma che dici!
sono solo un affannato desiderio,
desideroso d'esprimersi.

Il poeta è tutt'altra cosa,
sa confidarti i segreti del cuore,
come i petali di una rosa
che si apre al sole.

Io no! Non sono poeta,
sono solo un concetto astratto,
indefinito, che non può essere capito,
se non è amato.

Svuotare L'anima

Svuotare l'anima, per riempirla ancora
di aria buona, questa sarà la mia vita.

Su un foglio bianco raccoglierò gli umori
che l'anima malinconica abbandona.

Diverso sono da ieri,
opposto ad oggi sarò domani.

Tutto muta tutto si trasforma, anche
l'energia che varia in ogni suo punto.

Sono diverso da mio padre e da mio
nonno, anche se a loro somiglio.

Nella Notte Che Mi Aspetta

Nella notte che mi aspetta
odo un rumore,
un suono piccolo e lontano,
che sale e si disperde nel vuoto.
Non è più l'ora
di stare a programmare
algoritmi di malinconia;
la notte mi attende con il suo riposo
con la sua chiassosa afonia.
Come sarà questa notte profonda?
Questa vista velata, dell'oscuro
me stesso che sogna?
Nella notte che mi aspetta
odo un rumore,
una vecchia filastrocca,
che nonna mi cantava
per farmi addormentare
senza aver paura.

A Mia Nonna

Una lacrima non è dolore...
Io non piansi, ma continuamente ti ricordo:
bambino che sono stato,
cresciuto fra le tue braccia
gonfie d'eternità.

Una lacrima non è dolore...
Io ora piango, la tua assenza
che gonfia il cuore della tua lontana
presenza e invola l'anima: nell'eternità.

Non Ci Sono Alberi Sotto Il Cielo

Non ci sono alberi sotto il cielo
rosso, nel mio cuore un'ombra
leggera tutela un fiore losco,
nella brama estesa della sera.

Tenzosa pioggia di dissolutezza,
che precipita sulle tremanti ore,
crosciante e magnetico è il tepore,
avvolto nella glauca piacevolezza.

Morbida e vagante, la paura
serpeggia nelle ruvide vene tese,
le galline coccolano distese,
il dolore che, riscaldato,
sfida la paura.

Roma Di Maggio

Roma di maggio è piena di profumi
che invadono le vie più segrete
dove le mute emozioni si svegliano
e si vestono di nuovi pensieri.

Giovani donne con abiti leggeri
camminano davanti ad occhi incantati
che frugano sotto i vestiti
le fuggenti forme: desiderate.

Le donne raccolgono con un sorriso
l'incantata e disinvolta attenzione
e se la portano dentro per qualche ora
mentre allegre vanno per il maggio di Roma.

Sant'Angelo Borgo Vassallo

Sant'Angelo borgo vassallo,
sgarbato, nel gesto spicciolo borghese.
Sant'Angelo incompleto paese
cheto sul suo rupestre cristallo.

Non cammino da tempo fra le tue vie,
passati ormai sono gli anni
da quando giovane partii per liberarmi
dalle minacce dei tuoi taglienti pesi.

Domani torno, torno a respirare,
l'odore agroso dei tuoi sassi,
che come un soffio ravviverà il fuoco
dell'anima, sfiancata dalle risse
d'un pubescente tumultuoso gioco.

Sant'Angelo un ricordo roco,
da riprendere alla nostalgia
che il tempo sbadato ha lasciato.

Sant'Angelo forse una bugia,
solo un mio pezzo d'antiquariato.

Ma li devo tornare,
a cercare i frammenti smarriti:
sui sassi, sui balconi fioriti,
sulle vie lepore di sole.

Fra le belle donne senza nome,
che furono il vento sui tesi sguardi
banditi, d'un fanciullo airone.

La Tristezza Che Mi Avvolge

La tristezza Che Mi avvolge la mattina,
non è altro che una coperta fina
che non riesce a riscaldarmi.
Dentro se stessi non si sta mai bene:
quando l'inverno gela le mura,
quando l'anima diventa muta,
e il cuore non riesce più a interessarsi.
Felice vorrei sentirmi, senza strafare,
senza ebbrezza, senza esaltazioni,
scaldato solo da un attimo di pace.
La neve è bella quando cade:
quando gli vai incontro e la respiri,
quando la prendi, la mangi, la risputi,
quando stanco torni al caldo della casa.
Ora è solo inverno è solo freddo,
è solo nostalgia per il passato,
è solo desiderio irrealizzato,
pensiero che non riesce ad esprimersi.
La neve non è bella quando cade:
è ghiaccio che fa crepare i muri,
è acqua gelida che penetra nelle ossa,
è morte che oscura la tua casa.
La maturità non è saggezza;
è solo una sporca fantasia;
che gira gli occhi dalla parte opposta,
della candita, contegnosa, ingenuità.
Odio! La maturità:
L'insano desiderio di sembrare,
gli ipocriti sorrisi senza volto,
la stupida violenza esercitata
sull'umile, sulla persona più indifesa.
Dov'è? La nonna che mi fece grande,
che m'insegnò ad avere fede e passione,
che incoraggiò ogni mia impresa,
che mi aiutò a sopportare ogni delusione.'è? La rabbia che mi faceva tenace,
che esprimeva le mie contrarietà
che mi faceva rispettare dal più forte
che mi rivestiva di tranquillità.
Dov'è? l'innocenza dalle belle ali
che dove si posa fa germogliare i fiori,
che rasserena fa sentire buoni,
che cerca l'amore e no la rivalità.
Dov'è? La mamma dai capelli bruni,
che riscaldò il mio corpo intirizzito,
che rallegrò con il suo sorriso
l'animo impaziente?
La tristezza che mi avvolge la mattina,
non è che un albero sfiorito,
una compagna, che mi dice d'aspettare.

Gli Amici

Gli amici che s'incontrano la sera
non affidano propositi spaziosi,
affondati nei loro pensieri
discordano dalle altre decisioni.

Ogni sera ci ritroviamo insieme,
attratti da chi sa quali passioni,
ogni volta siamo più divisi,
ogni notte torniamo a casa soli.

Il Ragazzo Che Trasporta Sampietrini

Il ragazzo che trasporta sampietrini
e che con forza spinge una carriola
si è fermato a riposare sotto i pini
per asciugarsi e rinfrescarsi un po la gola.

Non si smuove al richiamo del padrone
guarda solo indispettito il suo orologio
poi rapido, il suo orgoglio ricompone
e riprende il suo cammino verso il poggio.

Anch'io mi fermo qualche volta
sotto un pino alto ed ombreggiato
e osservo con il cuore annuvolato
l'alacre forza che esprime l'umiltà.

Ritrovo in questa forza la ragione
che fa sentire dentro un po poeti
che porta verso l'alto tutti i pensieri
che cerca nella lotta la lealtà.

Il ragazzo che trasporta sampietrini
e che ora corre verso il poggio
non trascina la sua rabbia nei confini
ma con coraggio lotta nel suo mondo.

Viaggio Nella Notte

La strada Che Trapasso è quasi tutta oscura,
la notte è scesa muta con la sua luna stanca,
la nebbia fitta poco, sale piano in alto
infumando il paesaggio di un colore bianco rosa.

I fari penetranti trafiggono la strada
lontano ormai da casa, ascolto nuove radio.
L'ascoso mio bisogno di stare tutto solo
in un paese nuovo, mi riempie di salute.

Il nuovo all'improvviso entra dentro il cuore
si alza la mia voce ed intona una canzone.
Lungo la strada andando verso una nuova aurora
la mia anima si colora di un'inconsueto blues.

La Gioia Di Averti Accanto

La gioia di averti accanto mi calma,
dimentico i conflitti e le offese
di una vita vagante e sperduta.
Donna dai mille profumi,
desiderata, amata e contesa,
siedimi accanto e riposati,
libera il mio cuore rapito.
E' bello tornare bambini,
è bello tornare a sperare
quando si ha tutto davanti
e un mondo ancora da fare.
Risvegli il mio istinto ribelle,
ravvivi la mia fantasia,
ti alzo piano la gonna
e scopro le tue meraviglie.
Mistero! Quietato mistero!
Verità nuove che mi invadono,
sospiro, mi calmo e ti bacio,
corpo perfetto ed amato:
fin da bambino. Passione?
Non è la mia una passione,
è soltanto un dolore leggero,
che si viene pian piano calmando:
riscaldato dal calore
che il tuo corpo nudo diffonde.
Donna amata ed odiata,
un profondo impulso mi prende
quando tu prepotente,
mi mordi le labbra.
Ferito dal tuo sguardo violento
ti stringo più forte al mio corpo,
mi graffi, mi baci, poi arresa
cadi padrona in ginocchio.
Infinita la gioia che porgi,
insieme al dolore che dai,
la guerra, la quiete che torna
la forza innocente che hai.

Sera D'Estate

Sulle strade arse dal sole
dell'estate si posa la sera.

E' una sera azzurrata povera di luce,
afosa, senza vento, lontana dal mare,
piena di zanzare e solitudine.

Una sera che non ti fa respirare,
che secca i pensieri e ti svuota
facendoti sentire cosa inanimata.

Dalle finestre accese delle case,
la luce che traspare, ti fa sembrare
che siano anch'esse diventate stelle.

una meteora staccata dal cielo,
abbaglia per un attimo l'aria
oscura della terra.

Circondato di cielo, aspetto dal cielo
una risposta, Io, piccolissima parte
dell'immenso, mi sento niente, in mezzo
a questo tutto.

Ti Rivedo

Ti rivedo dopo tanto e no sei
più come prima: bella.
Il tempo ti ha cambiato
facendo arrotondare le tue forme.
Andrea, caro Andrea, come stai?
Ti sei sposato? Lavori? Cosa fai?
Ti penso sempre mia cara vecchia amica,
ti penso sempre ancora, dopo tanto;
e ti rivedo giovane e carina
quando mi stringevi dicendomi:
"ti amo, ti amo tanto".
Ed io incredulo rimanevo a guardarti,
non confermandoti mai che ti amavo anch'io,
ti amavo anch'io e non te lo dicevo,
quel tuo soffrire mi piaceva tanto,
tanto che poi alla fine, ti perdevo.
Ora mi dici che ti sei sposata
ed hai un figlio che si chiama Andrea,
sorridi e mi racconti emozionata,
tutta la tua vita passata
insieme a tuo marito.
E tu Andrea, non mi racconti niente?
Che vuoi che ti racconti amica mia?
Che sono quasi sempre insoddisfatto?
Che tutto quello che faccio non mi piace?
No! E' meglio che non parlo
è meglio che racconti ancora tu.
E parli e continui a raccontare,
sei contenta e ti si legge in viso,
poi arriva l'ora del saluto
e con il saluto arriva anche tuo marito,
che mi presenti e poi lo stringi forte.
Ora sei tu, piacevole ed inattesa amica cara,
che precipiti nell'impercettibilità
del mio cuore, riaprendo in esso
una ferita; vecchia, del tempo dell'amore.

Lungo La Strada

Lungo la strada che percorre il mondo
ti vorrei un giorno incontrare
e come un vecchio amico che ritrovi
ti vorrei abbracciare e poi parlare.
Ti racconterei un po' della mia vita,
che ogni giorno cerco di cambiare
e che malgrado ogni sforzo resta uguale.
Uguale, sempre uguale questa vita
tra qualche mese compirò trent'anni
mia madre che mi dice di sposarmi,
mio padre in silenzio che ci ascolta.
Sposarmi? Io sposarmi? Non saprò mai,
ogni istante divento più indeciso e basta
solo un piccolo sorriso per farmi
di nuovo innamorare.
Non sono serio, e nemmeno poi ci provo,
non sono ipocrita da dire "ti amo"
quando l'amore non esiste più.
Vorrei cambiare, ma non ci riesco,
e dico che in fondo è lo stesso,
ma lo so che poi non è così.
Ci vuole: serietà, risolutezza;
occorre saperle prendere le decisioni
in questo mondo dove non è ammesso
scegliere di rimanere soli.
Dammi coraggio, allora ti direi,
dammi coraggio e resta qui con me
e fai di questi giorni miei un merletto
che si possa poi cucire sul lenzuolo bianco
di rugiada, che coprirà il mio corpo che riposa.

Firenze Di Notte

Non posso cercarti se non tra i fatui sortilegi
d'un militare, dominato dal giambico ritmo di parole
Firenze, che affondi il mio desiderio astrale,
nell'amichevole acqua del tuo fiume, che fugge

sui lidi d'un cangiante azzurro mare.
Eccomi di nuovo qui a ripescare
il tuo vapore timido e sensuale, libere
labbra sul tuo corpo ondoso.

Firenze, sguardo fanciullo tenebroso,
impenetrabile espressione che cade
sulle vie illuminate dalla pleiade
luce, del limpido universo che esplode.

Sacerdotesse lunari vanno a spasso
nella tua bianca sera, con il loro branco
selvaggio di pensieri ascosi, che abbandonano
sui nuovi amori, distesi su un peccato biondeggiante.

Dante: poeta dell'incolmabile amore, leggero desiderio
che nuota nello spazio infinito del cuore.
Donna gentile che appare nel sapore serale plenario,
avvolta di grazia ti spoglio,
dietro il mio timido sguardo.

Firenze, cielo di ottobre oscuro, che mi vide partire
lontano dai tuoi chiusi tramonti, aspetto ora invano,
l'arrivo delle tue stelle imperiose e lutulenti,
dove ritrovare quel maroso senso di libertà,
consumato nelle tue notti loquaci,
d’insondabili silenzi.

Sotto Le Stelle

Sotto le stelle
a due passi dall'eternità
il mare avvolgerà
il carattere del tuo onesto silenzio
la pioggia nasconderà
il tuo incontaminato pianto
il nostro respiro si unirà nel vento
io e te fermi assaporando l'universo
che curvo si espande.

Guardare la Gente

Rimanere un istante a guardare
la gente, guardando nel fondo
la loro speranza,
speranza che vive su ogni dolore
dando conforto al cuore.

La gente che corre, che ride,
che vive, che cerca lontano
chissà quali cose.
La vedo smarrirsi, ritrovarsi,
perdersi nuovamente.

La vedo che cambia rimanendo
la stessa, perché vincolata
da eterni timori,
la vedo discutere, arrabbiarsi,
calmarsi.

La vedo serena, confusa, distratta,
la vedo che passa.

Non C'è Tempo

Non c'è tempo per capire la ragione
di un ostile e freddo malinteso,
il tempo non dà tempo per spiegare,
da solo attimi che lasciamo poi morire.

Non travisare mai le mie parole,
da sole non possono bastare
a scavare l'indicibile dolore
che nuota sulle inquietudini del cuore.

Il tempo non lascia tempo,
è solo un attimo fugace,
che di "noi" riempiamo indistintamente,
poi lo lasciamo andare
nel secolo profondo della vita.

Il bene e il male non è che un diverso
istante, una variabile dispettosa dell'Io,
un attimo furtivo che beviamo
dal tempestoso mare dell'eternità.

Abbandonato Nell'Incantamento

Abbandonato nell'incantamento,
respiro in silenzio l'intenso
notturno. E' la notte che giunge
a ispezionare il mio cuore,
a coprire di note l'azzurro.
Malleabile cuore disgiunto,
lontano dall'avvezzo pensiero
germogli in quest'attimo di sereno,
profumato fiore notturno.

La Carezza Di Un Suono

La carezza di un suono
mi porta lontano nell'ignoto.

Sciolto dalla gravità, discendo
nel sonno eterno dell'immutabilità.

Per Benedetta
Ranocchietta Rannicchiata,
Racchiusa nella tua vita neonata,
delicata spina, pungi il cuore
che attende lo sbocciare ardente
del tuo vivere vivace.

Piccola graziosa rondinella
che annunci l’arrivo di un’altra
primavera che per noi sarà più bella
accanto a te atomo di cielo.

Non Vedo Come Ti Possa Amare

Non vedo come ti possa amare,
Allodola serale nuvolosa,
oggetto d'amore necessario,
che compari nell'intimo spazio azzurro.

Non vedo come ti possa amare,
pioggia luminosa della sera,
ignota anima leggera,
scontrosa pena d'amore.

Non vedo come ti possa amare,
solare tempo fuggitivo,
che passi dentro il mio destino
per caso, per necessità.

Ogni Volta Che Il Crepuscolo
...
Ogni volta che il crepuscolo compare
ad annunciare la sera, un amaro
battito del cuore vaga corsaro,
nella rossa scolorita atmosfera.

Girovagherò di nuovo nella notte,
alla ricerca di un pezzo d'infinito;
dove riposerò le mie forze rotte,
dove misurerò il tempo svanito.

Ti ho perso, come questo giorno
autunnale di pioggia.
Come le rose che sono appassite
nella mia mano: taciturno
regalo, che nell'animo appoggia
le chiassose speranze assopite.

Ora resta solo la notte, la malinconia,
il mio bambino incontentato,
il desiderio rinnovato: di un mattino
sconosciuto, colorato di follia.

Notte Di Note

Lucente, come l'acqua che esce
dalla roccia, il tuo sorriso sboccia
dalle rosse vive labbra.
Parli senza sosta, indicando la ragione
la tua voce è composta mentre ritma parole.

"Non so, non so spiegare, la vita cosa è...
la mia è delusione" dici, mentre bevi il tuo caffè.

La musica trasporta il nostro indefinito,
un cameriere sgradito, entra nella stanza:
" desiderate altro?"
"No! Ci porti il conto" rispondo
subito pronto, alzando un po la voce.

La vita con il suo senso e con la sua
ragione, non è che un'illusione
che scorre tra le dita, piccola
ed indefinita; sentiero del tuo giorno.

Ti Ricorderò Sempre

Ti ricorderò sempre, come in questo istante,
ansiosa, piena di paura, tu donna insicura,
che stai per dare alla luce il tuo bambino.

I tuoi occhi accesi di speranza si posano
sulla croce, riflettendo la tua anima inquieta,
esprimendo il tuo desiderio di vita nuova.

Il sudore scende calmo sul viso,
le labbra trattengono il dolore
che nell'intimo segreto del tuo cuore
ti piace avere.

L'immensa infinità di spazio vuoto
si riempie nell'attesa del tuo respiro,
il fiato si dilata a poco a poco,
mentre dal tuo corpo esce la vita.

Ti ricorderò sempre, donna,
come in questo istante,
prima che tu ti confonda
insieme alle altre mamme.

Non Vorrei Avere Di Te Solo Un Pensiero

Non vorrei avere di te solo un pensiero:
"averti e basta".
Non solo questo la mente richiede
non questo solo desidera il mio corpo.

L'esibizione intemperante, delle tue gambe
accavallate che mostri con falsa indifferenza,
mi portano a sfidarti prepotente, come un boxer
che colpisce il vuoto dell'orgoglio.

Giochiamo? Tanto lo so dove vuoi arrivare,
hai paura dell'intimità, della carezza sicura
di un uomo scalzo, racchiuso nel richiamo
mormoroso del tuo corpo.

Ascolta nell'identità del cuore, la fragranza
di una curiosità fragile che si confida;
non nascondere la tua apolide arroganza
dietro alla volgarità scortese di diva.

Amare non è voglia solo di labbra,
ma è un diamante d'emozioni,
incastonato nella libertà.

Le Sue Lunghe Risate

Le sue lunghe risate, il suo modo cordiale
di parlare, la gioia spontanea espressa
nel suo volto, illumina la piazza
affollata di fanciulle.

Lei, il più bel fiore nascente,
ci abbaglia impetuosamente.

Non è il desiderio di desiderarla,
che ci attrae verso di lei,
ma è l’amore dei suoi vent’anni,
capriola vivace di solarità,
che rallegra i nostri anni
la nostra antica libertà.

Noi inguaribili sognatori,
che ci portiamo continuamente appresso
i retaggi di quelle fiabe consumate
e mai vissute dei nostri anni passati, bambini,
vogliamo sentirci amati, innamorati,
della sua estate che al sole matura.

Noi lupi di mare, guerrieri solitari,
combattenti silenziosi, in cerca
di profondità inesplorate
dove liberare le nostre emozioni dure.

Noi pieni di passioni e di scrupoli
abbandonati al nostro destino,
viviamo i nostri giorni monotoni
vogliosi di successo ed amore.

Lasciami

Lasciami, in questo isolato ritiro
in questa solenne sacra intimità.
Lasciami questi minuti operosi,
fra questi spazi deserti e muti
colorati di una stanca calma bianca.

Lasciami, questa “solitudine”,
questo mare agitato di turchino,
dove affogo l’estrinseco destino
ineffabile fibra di vanità.

Lasciami questi fiori
lesi da curare, questa
antica felicità amica,
che indugia a muoversi.

Non Ho Parole Da Darti Questa Notte

Non ho parole da darti questa notte
ma solo gioia di stringerti forte
per entrare dentro ai tuoi occhi
spalancati, che guardano immacolati
il vasto buio della notte.

Posare li: una poesia, un fiore,
ed aspettare abbracciati...
L'arrivo di un domani migliore;
speranza, per tutti gli uomini diversi
albatro dispersi nella notte.

Pioggia D'Estate

Temporale estivo inaspettato
che mi bagna di acqua pura,
dissetando la mia arsura
di diverso, che si fa eguale,

mentre bacio le tue labbra sfrontate,
che tenere accolgono, il piacere morbido
di questa pioggia d'estate.

Dove?

Dove mi porterà il destino?
Dove ancorerò i segni della sconfitta?
Voglio ripararmi da questo vento,
che cerca una vittoria non ancora matura.
Il tempo smentirà questi giorni.
Non ci sono poeti che incontri,
quando la vita affonda nel male.
Meglio un romanzo avventuroso,
un vecchio film di passione,
la rigida casa di mio padre,
un bicchiere di vino, da bere
con un'amico vecchio e caro.
Meglio aspettare...
Aspettare che il cammino
incontri un'erta meno dura,
una strada più in pianura,
dove scrollare la stanchezza
di una vita...
Precipitosamente vissuta.

Ultimo Giorno D'Autunno

Non potrò mai accarezzare il sorriso
di quest'autunno ingiallito che muore.
Un'altro giorno poi verrà l'inverno deciso
col suo scarno, freddo sapore.

Un altro giorno, un altro giorno ancora
a rotolarmi tra queste secche foglie miti,
tra questi spogli boschi stalattiti,
in questi colori malinconia di tramonti aurora.

Un altro giorno d'autunno, cosa vuoi che dia?
Sotto un cielo quasi nuvoloso?
In mezzo a tanta nebbia e tanta brina?
Una preterita felicità, che i sensi riposa.

Un tiepido fiore
Un tiepido fiore sul marmo
cupo e inquinato, rallegra
la vista del passante
con quel rosso viola trepidante
sparso sul suolo arso dal caldo.

Roma di sera s’infuoca
restituisce il sole del mattino
e spegne ogni suono vicino
nell’intorno quartiere proletario.

Dentro una granita sapore mandarino
ripiego tutta la mia vita svogliata
che stanca e trasandata vola,
nel tempo senza vento e spazio.




Dammi Un Tuo Saluto
Dammi un tuo saluto
un atto incompiuto
della tua sconosciuta primavera.

Ed io la vestirò d’affetto
stretta nel mio petto
la riscalderò di sole.

Piccolo e fragile corallo
umana e segreta disperazione
cosa può il mio pianto
se non diventare una canzone?

La canzone che canta il mare,
che trasporta sull’onda
la tua voce senza parole, che affonda
nel mistero colmo del mare.


La Sassosa Strada

La sassosa strada
in salita spezza il fiato
del ciclista che a fatica
raggiunge la sfidata cima.

La vita: sassosa strada
in salita, spezza il cuore
dell’uomo che a fatica,
sfida l’onnipotente impalpabile “nulla”,
che si ripete infinito.

Cos’è Una Poesia?

Cos’è una poesia
se non l’anima mia
che piange?
Cosa vuole dire
che non riesce a dire
di tanto importante,
quest’anima che piange
l’ignoto peso del cuore?
Forse le parole
non sono sufficienti
per dare ai sentimenti
un tiepido calore?
Cos’è una poesia?
Se non quel tingere di rosso
il ritmo nascosto, cadenzato,
che dietro un fievole fiato:
svela l’anima nuda?

Ho Sognato L’Istante Profondo
Ho sognato l’istante profondo,
il soffio iniziale della nascita del mondo.
Ero io il creatore, l’avvolto mistero
che seguiva staccato l’atto supremo.
A te, poi ho trovato una vasta pianura
con un fiume che scorre tra l’alba e la luna,
un posto sicuro dove trascorri tranquilla
gli istanti di vita, che il sogno si piglia
e li deposita tutti nel fondo del cuore
che si riconcilia con l’indelebile forza d’amore.





LETTERE








Ad Angelo Per Il Suo Compleanno


La vita fa incontrare e perdere, fa unire e separare, fa amare, ridere, odiare. La vita passa
e lascia il segno, aggiunge gli anni e le difficoltà, toglie la strafottenza, il coraggio senza
riflessione, la curiosità, la paura immotivata. La vita ci rende diversi, ci porta a vedere da
altri punti di vista. Prima erano le donne le strutture portanti dei nostri discorsi, oggi è la
politica , lo sport, il lavoro. Si siamo cambiati, non siamo più i ragazzi di ieri, oggi siamo
diventati , geometri, dottori, infermieri, padri, amanti imbroglioni. Sempre in bilico tra
successo e sconfitta, sempre in corsa sotto l’area di rigore aspettando una situazione
propizia per segnare il nostro goal, ma anche con tanta paura di essere richiamati o
sostituiti dall’allenatore di turno. Sempre in corsa con qualche pausa: natale, pasqua, le
ferie estive, qualche festa da festeggiare con gli amici. Già gli amici, quelli con cui puoi
pensare ad alta voce, quelli con i quali si ritorna adolescenti, ragazzi. Con loro si corre
con un’altra velocità, il tempo scorre diversamente. Gli amici, senza tante inutili parole
ci seguono lungo la strada della nostra vita come un’ombra leggera che ci rasserena, e
solo quelli veri continuano a seguirci anche quando il sole ci abbandona.
E tu Angelo sei uno di questi, un’amico con cui divideresti una montagna e andresti a
piedi fino a Bologna, perché in fondo il vero successo il più bel goal della vita è la certezza di contare sulla fiducia di tanti AMICI.






Parole A Bassa Voce


Le lettere oggi non si scrivono più, c’è il telefono, ed io non avendo il numero di casa tua,
ritorno come una volta a scriverti. In ufficio non mi va di telefonarti; non mi va, che mi
confondi con uno dei tuoi tanti colleghi. Non voglio comprare niente da te, da te pretendo
solo dei regali, e poi ho già tutte le provviste sufficienti per superare qualsiasi crisi
(golfo compreso). Come stai? Io sto malissimo, è dall’età di 14 anni che non scrivo
una lettera ad una ragazza . Lei si chiamava Cristiana, era la più carina ed io ero il più
cretino dei suoi corteggiatori. Sino ad allora ero convinto che le donne leggessero nel
pensiero e che non occorresse parlargli per dirgli quello che si provava per loro;
Enzo (il figlio di Sara ) che era molto più pratico di me , gli disse quello che provava,
così si misero insieme. Non ti dico quanto sono stato male in quel periodo, un po
come adesso, l’unica cosa che riuscii a fare fu quella di scrivergli una lettera, che di
nascosto misi nella tasca del suo cappotto. Non so lesse mai la lettera, l’unica cosa
che ricordo fu uno sguardo profondo e tenero che mi fece il giorno dopo. Questo non
bastò a guarire la mia malattia, ma bastò a convincermi a non scriverle più neanche una
cartolina, il mio orgoglio pretendeva qualcosa di più di uno sguardo. Come allora mi sento
cretino, ma allora a scagionarmi c’era l’età , oggi non ci sono ragioni sufficienti che
possono giustificare il mio comportamento. Non sono mai riuscito a parlarti con
tranquillità senza farmi fraintendere. Ogni volta che rimaniamo da soli sembra che non
sappiamo cosa dirci, il nostro inconscio fa del tutto per dividerci. Eppure coscientemente
non desidero altro che starti accanto. Dovrei uscire più spesso da solo con te per guarire
da questa malattia, ma non so come chiedertelo. Ogni proposta che ti faccio non ti va
bene. Si lo so le donne in generale sono abituate a rispondere sempre no alle prime
proposte che gli vengono fatte, primo: perchè vogliono dimostrare di non essere donne
facili; secondo: perché gli serve per verificare se il desiderio che si prova per loro è tanto
forte da convincerle a cedere. Tu come puoi vedere con me non hai di questi problemi,
anche se cerco di combattere questo mio desiderio con tutte le mie forze, sei tanto
irresistibile, che ho tanta paura di perdermi. Comunque se dovessi leggere questa
lettera ti prego di non ricompensarmi il giorno dopo con un tenero sorriso, ma se vuoi,
dammi il numero di casa tua, così ti chiamerò e ti inviterò a cena.


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