Il Poeta Re Dell'azzurro esule sulla terra


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Cercando Le Parole



Mio Padre
Libero nel cuore viandante nella vita
non ha mai usato tante parole
per spiegare il valore essenziale,
l’audacia con la quale trattare la vita.

Io lo guardavo e dal suo gesto comprendevo,
l’agire onesto del suo cuore.
Sono caduto, e lui mi ha rimproverato,
anche mio padre l’ha fatto,
oggi non ne sono sicuro.

Scegli da solo la tua strada
e stai attento a non cadere.

Io ho creduto nel lavoro duro,
nel guadagno giusto e puro
della concorrenza.

Ho fatto il venditore ambulante,
il contadino, il commerciante,
per dare ad ogni mattino,
il raggio più ardente di sole.

Tu fai qualsiasi cosa
che non sia dannosa
al tuo orgoglio fiero
di uomo sereno.

Libero nel lavoro
solo così c’è il riposo,
la pace armoniosa
che dà peso e valore
a questa vita insicura,

che leggera si muove
tra coraggio e paura.

Londra
Londra un mare che raccoglie
fiumi di spiriti gitani,
Molti affondati nella sua abbondanza
li vedi sdraiati lungo i suoi viali
tanti pieni di forza che avanza
camminano sereni in mezzo ai prati
tanto è sottile il muro che separa
il giovane povero ubriaco
dal giovane studente laureato
che orgoglioso raggiunge la sua meta.
Lui non lo sa, ma è solo fortunato,
ha fatto tutto il caso, il suo destino.
Londra, con le sue improvvise variazioni
tra uno scroscio di pioggia
e un raggio di sole, lo sa.
E dice, per chi la sa ascoltare,
che dopo un temporale
c’è un sereno che tace.
E muovendo gli alberi con la sua brezza
porge a tutti una carezza,
dona a ognuno la sua pace.

Questa Notte Sono Solo
Questa notte sono solo
non dormo e fumo,
lo scoppio dei lampi.
le stelle verranno più tardi
a riempire tutta la sfera
di luce leggera.
L’aria dei campi
protegge il mio respiro che vola
verso una luce più fioca,
un pensiero più triste.
Cosa accadrebbe all’improvviso
se fiorisse, come un ricordo lontano
la parte di te, che più amo?
E che ora mi fa essere triste?

Acqua Di Pioggia Estiva
Acqua di pioggia estiva
che ti posi sulla fronte accaldata
dondolando la mia estate sbiadita
con l’incanto di una emozione rinata.

Ritorno a cercare la gioia
degli anni trascorsi a rubare
negli orti sommersi di caldo
e d’intensi suoni di cicale

Sulla pianta di noci salivo
e più grande sentivo il mio cuore,
nutrito dal coraggio di un bambino
che impaurito voleva raggiungere il sole.

Acqua di pioggia profonda
che bagni i miei occhi di colori lontani
come un’onda più grande che affonda
colpendo gli scogli, e lasciandogli
addosso il suo sale.

Passione che esplode nell’aria
e infiamma il mio cuore che tace
in questo tumulto che passa
come un vento, arso dell’estate.

Acqua di pioggia amara
che scavi il mio viso
oggi mi sento più nudo
non ho addosso un vestito
per coprire il mio aspetto interiore
che nasconde il bisogno
assoluto di un gesto d’amore.

L‘Amore Che Cosa E’ Se Non Un Sogno
L‘amore che cosa è se non un sogno?
Un sogno che si vuole poi scordare
quando con gli anni provi a ricordare
la malinconia di tante notti, insonni.

Non sei più l’amore che ho cercato
il grande fuoco ora consumato
che accese ogni mio pensiero
dentro le notti di sereno e fuoco.

Non sono più il poeta sognatore
l’animo sensibile che al tuo nome
s’infiammava di impeto e passione.

Non sono più il ragazzo affascinato
curioso di scoprire dentro il peccato
l’esistere di un bene più profondo.

Non voglio ora più cambiare il mondo
voglio solo riposare nel tuo ricordo.
irato e dolce che ancora mi fa male.


Le Mie Poesie Nascono Dal Cuore
Le mie poesie nascono dal cuore
che si muovono leggere tra rose e viole.
Non sono attimi vistosi da segnare
ma sono ore passate ad ascoltare.
Le timide e nascoste tensioni
che il cuore invia verso luoghi nuovi.

Non sono sempre delle cose belle
ma sono gocce vere che bagnano la pelle.
Di brividi, di sogni, di speranze,
di passioni che bruciano nell’aria.

Tu non sai se farle rimanere
o affogarle dentro un bicchiere.
Di sospesa esitante verità,
o in un verso che nessuno ascolterà.

L’Amore Che Portiamo Addosso
L’amore che portiamo addosso
è una poesia con tanti versi
che cantiamo quando assorti
camminiamo negli spazi aperti.

Ogni parola che corre nella gola
si svuota del suono consumato
vestendosi di un timbro nuovo
che parla al cielo e a tutto il creato.

Quante parole quanti gesti nuovi
che ripetono i riti del passato,
tutto diciamo con vigore nuovo
sotto lo stesso cielo stellato.

Ciliegio Rosa
Chiudo gli occhi e rivedo il mio passato
la campagna il mio paese amico
rivedo te sguardo pulito
ciliegio rosa calpestato.

Il tempo passa sul tuo corpo attivo
scavato il tuo volto senza emozione
lontano fugge nascondendosi a ogni come
di chi vuole comprendere senza però capire.

Fosti la scintilla che accese la passione
il ramo spoglio che si vestì di fiore
il baco che diventò farfalla
il cigno cucciolo che volò nel sole.

Mucca ferita scappata al macellaio
gravita del tuo labile dolore
piangesti il tuo compagno gaio
quando sola ti lasciò nel silenzio atroce.

Mi piace immaginarti a vender fiori
a quei signori della nostra età
che hanno preferito ai grandi amori
la gioia tiepida della quotidianità.

Un fiore rosso profumato di passione
che non colsero e che tu ora dai
rosa di maggio piena di calore
che loro non coglieranno mai.




Voglio Solo Una Rosa
Non sono interessato all’allegria
non so resistere in mezzo a tanti fiori
odio le cose belle da guardare
Odo il profumo e cerco di scappare.

Scappare dai colori della vita
dalle parole comode e insozzate
non voglio, non voglio che capiate.

Voglio una rosa tenera e leggera
rosa pungente che non si fa toccare
la voglio, la voglio regalare, a lei
che dice di non amarmi.

Voglio che la guardi poi sfiorire
e come ogni cosa bella
che passa e cambia rimanendo quella,
solo per chi ha saputo tanto amarla.

Le Donne
Le Donne sono forti àncore
che ti salvano dalla tempesta.
Come aironi leggeri
volano nella tua testa.
Le donne non dicono mai tante parole
quando ti vogliono arrivano da sole
con il silenzio di chi non chiede mai
ti camminano accanto amiche dei tuoi guai.

Le donne sono buone come il pane
belle e ribelli da farti stare male.
Allegre simpatiche intraprendenti
incomprensibili geroglifici attraenti.
Quando ti lasciano non dicono parole
come il vento vanno via da sole
ed è inutile che cerchi sul loro viso
il gesto incerto d’un affetto ormai finito.

Loro via come il vento vanno
lasciando in te solo un rimpianto,
quello di non aver sommato all’infinito
gli attimi autentici dei vostri giorni più vivi.

Le donne sono buone come il pane
belle e ribelli da farti stare male.
Le donne non dicono mai tante parole
quando ti vogliono arrivano da sole.
Con la sicurezza di chi sa quello che vuole
tacciono ed ascoltano gli incanti del tuo cuore.


A Mia Sorella
Mia sorella è un mare grande trasparente
dove nuoti serenamente respirando
il caldo estivo del sole.

Nelle mani bianche ondeggiate
porta un coltello tagliente
che prepotente taglia il pane.

Ne da un pezzo a ognuno che lo vuole
grande è il suo cuore
semplice che tace.

Non ricerca fervide parole
per vestire il suo pensiero,
usa solo il suo credo sincero,
la sua fede nel cielo e nell’amore.

Di notte stringe il suo bambino
dicendogli che il destino
non porta solo bene.

Bene è essere gentile
come il sole d’aprile
come un puledro bianco che corre.

Bene è accettare il dolore
un seme impervio che fa male,
ma che puoi mutare in fiore.

Ho Voluto Fermamente
Ho voluto fermamente
chiedere ad un albero
che trasformava i suoi rami In fiore
di andare a fiorire
in un posto più lontano
un posto appartato
dove nessuno lo veda.

Quest’anno non voglio
che arrivi primavera.

Voglio un inverno gelato
una neve bianca severa
che scenda sull’intera città.

Sui tetti e sui cortili
sui modi falsi e gentili
di uomini distratti
e donne belle e scaltre
che mangiano grissini.

Cretini, che cosa pensate di fare
coi vostri interessi piccini?
Avere conti più grassi?
Aspirare a piaceri più fini?

Voglio gelare le mura
di questa città conquistata
che non conosce più il freddo
che all’abbraccio caldo richiama.

I cuori smarriti del mondo
distanti si ritrovano uniti
sotto la neve che scende
ritornano a essere vivi.

Favola Vera
Non trovo ricordi da prendere ora
e regalarli alla mia bambina
che me li chiede prima di addormentarsi.

Eppure ce ne sono stati di giorni,
che ho sbattuto la porta in faccia al mio timore
e sono uscito fuori a respirare
l’aria feroce dell’inverno, che mi colpiva
con insidia il cuore.

Quelli erano giorni in cui potevo riscattare
la mia irrequieta vita che mi teneva avvinto
tra le dita di un burattinaio prepotente e cieco.

Sì io credo, che avrei cambiato il mondo
se non avessi fatto il tonto, ferito
nel mio orgoglio scemo.

Bastava che strappassi il velo leggero,
che avvolge il mondo nel suo mistero,
per svelare quanto costa poco
giocare senza ardere col fuoco
e sciogliermi come il ghiaccio in primavera
unendomi al fiume che va al mare.

Sì avrei questo potuto fare
se avessi avuto più coraggio.

Ora che racconto alla mia bambina
ora che non si vuole addormentare
ora che mi chiede insolitamente
una favola vera per sognare.

Le Strade Che Partono Dal Cuore
Le strade che partono dal cuore
sono bianche breccia di mare
non arrivano in nessuna direzione
tanti sono i passi che l’ombra
deve fare prima d’incontrare il primo sole.

Su ogni strada c’è un vicolo
più impervio dove fatichi
per portarti in cima
tanto ripida diventa la salita
quando affaticato raggiungi l’ultimo metro.

Quando arrivi non sempre trovi posto
le forze devono ancora reagire,
prima di riposarsi e dormire
unendosi all’anima del mondo.

Dall’alto ti riempirai di ogni passione
che brucerai tra ebbrezza e angoscia
trasformandola poi in una malinconia nascosta
che farà crescere il tuo cuore.

Come l’atleta a te più cara che sconfitta
rimane dritta ad aspettare, prima di abbracciare
la sua rivale, che allegra esulta.

La vittoria non la devi desiderare
Quando arriva lei non bussa.



Voglia Di Sole
Voglia di uscire lungo viali fioriti
baciati dal sole d’aprile
l’inverno è passato e non resta
che un ramo gelato
seccato dalla tempesta.

La luce del sole esplode
creando nuovi colori
che parlano all’anima
con forza ed energie nuove.

Un vento sereno trascina via
le inquiete remore lontane
portate dagli anni di stagioni passate.

Tramonta e rinasce l’antico candore
disteso sull’erba raccoglie
i raggi del primo sole


Tante Carte
Tante carte messe nelle scarpe
prima di posarle nel baule
dove appoggio le mie cose morte
le mie pavide nuvole ultime.

Sono carte di giornali vecchi
che raccontano storie quotidiane
passate quasi inosservate
tra le giornate torbide del mondo.

Tutti fatti di persone note
che trascorrono la loro estate
tra le spiagge di isole assolate
negli spazi verdi intorno ai monti.

Le arrotolo e poi le pigio forte
tra la pelle e la suola consumata
a difesa e per ridare forma
alla loro vita passata.

Come il capriccio rifiuto di uno sbaglio
trova l’impeto per passioni nuove
così l’audacia soffocata dal disagio
trova la fermezza per andare altrove.



Impetrare Una Impetuosità Impervia
Impetrare una impetuosità impervia
nel tuo volto tondo e surreale
mentre affondo la mia mano ferma
nel tuo seno gonfio e sensuale.

Domani non avrà nessuna aurora
questa notte la fermerò nell’ora:
un minuto dopo mezzanotte.

Lo posso fare sai …
sono un poeta.
Un mago che usa le parole
per trasformare la realtà interiore
in una notte radiosa e severa.

Ora tu addormentati leggera
respira queste mie parole
queste nuvole piene di sole
pioggia di luce di colori cera.

Appoggia l’inquietudine e il tuo umore
tra le mie braccia forziere e scrigno
le conserverò tra le mie cose,
quelle semplici, quelle a me più care,
quelle che proteggo con l’istinto,
con la forza mite della mio cuore .

Il Letto
Il letto dove sprofonda la stanchezza,
questa notte non da riposo,
come un ortica punge,
i miei pensieri in fuoco.

Cosa rimane del giorno
speso a cercare un lavoro?
Il vuoto, l’angoscia di vivere,
nei falsi miti dell’oro.

Mi alzo e guardo dall’alto
tutta la città dormire,
sull’orizzonte barbagli cobalto
ascolto la pioggia languire.

Poi il male di vivere accartoccio
chiudo gli occhi e cerco di dormire
in quel letto ora di conforto
ponte sul divenire.

Nessuno Comprende L’abuso
Da maggio non mangio digiuno
nessuno comprende l’abuso
di questo mio gesto irrequieto
che vuole trovare l’estremo
il punto di me più lontano
dall’altro me stesso
che non amo.

L’acqua sapore del mondo
il fuoco il suo pensiero
mi nutro di terra e di cielo
mentre cerco nel fondo.

Il principio più raro e prezioso
sgualcito dall’errore dell’uomo
che attratto da sgarbati appetiti
si sazia con fragili miti.


Nessuno comprende l’abuso
il disagio di uno forestiero,
venuto benevolo a dare,
vigore in cambio di pane.

Sapore Del Passato
Accanto alla stufa d´inverno mangiavo
con mia nonna che mi diceva sempre
“da grande vedrai come sarà pungente
ricordare questo tempo insieme passato.”

Tanto inebriato da quelle sue parole
da quel sogno di diventare grande
che scioglievo fiero dentro al mio sangue
quel cibo buono dal sapore ardente.

Oggi ricordo ancora quei sapori
che emergono ancora nel mio cuore:
lontane attese, inattingibili rumori,
che esprimono cose, che più non conosciamo.

Io
Io miliardi di pensieri ascosi
che mutano nell’attimo
di un gesto insolito
che agita il mio stato:
eretico, lacerato.
Io bufera senza vento
ragione e sentimento
anima inquieta,
cerco nuove parole
per un linguaggio
del cuore essenziale e puro,
funzione e movimento
del mio mondo futuro.

La Mia Vecchia Bicicletta
La mia vecchia bicicletta
dove corro trepidando
non possiede nessuna tecnologia
ma caldi pomeriggi di affanno.

La mia vecchia bicicletta
che gli amici vorrebbero farmi cambiare
con una più agile e perfetta
ma senza il fervore delle salite
santangelesi irte: di speranze e fango.

Due
Due corpi distesi e lontani
due mondi attratti e diversi
due modi di scrivere versi
contrari ritmi uguali.

Due ombre riflesse sull’acqua
due elementi che accolgono il fuoco
due anime ardenti che nuotano
nell’inesauribile sete d’estate.

Immobile Dolore
Immobile il dolore cresce
la quiete non muta: l’idea,
la fede, consuma, sullo sfondo
di un moto costante.

La fine del giorno annuncia,
l’inizio di una notte che cresce,
la notte che sempre promette,
l’avvento di un tempo che cambia.

Come la sera rifletto
sul giorno che è appena passato,
muto davanti allo specchio
coniugo il tempo lontano.

La notte poi dormo sul fuoco
insieme ad idoli strani
forze, energie primordiali
che mi guidano in altre realtà.

Tempeste di sogni attraverso,
lampi che lasciano chiarori
oggetti immateriali e nuovi
con i quali poi faccio poesie.

L’aurora, poi torna il mattino,
immobile il dolore che cresce
stavolta il sole promette
ancora, un giorno più caldo.

Fuoco E Cenere
Fuoco e cenere luce della notte
fonda, che ritarda il mattino.

Qui, io vivo.

Chiuso, con la furia bollente
che consuma lentamente:
la passione, l’anima, il sogno.

Io estraneo a tutto
con braccia poderose
abbraccio il destino brutto
di quest’ombra atroce
che nella notte vaga nuda
nel fulgore pungente della luna.


Campagna Abbandonata
Campagna abbandonata arida impicciata
forza antica sciupata tra gli alberi gialli
di frutta marcia e secca.

Quanto lavoro fatto quanto sudore
tra queste vigne arse e malandate
tra questi ciliegi asciutti e affaticati
tra questi peschi di color foresta.

Quanti sogni passati tra le gemme a fiore
di questi ulivi oggi ancor più vecchi
quando ci salivo agile e veloce
per tagliare le cime e i rami più secchi.

Tanta la furia, la voglia di scappare
di fare tutto presto e sempre in fretta
tanta la speranza di vivere e lottare
negli spazi della città più aperta.

Ora che quei sogni ho consumato
tra essere e fatuità,
tra contenuto e contenitore,
tra immagine e gelida realtà.

Ricordo con ascosa pena del cuore
gli impulsi acerbi della gioventù
quando il desiderio di scappare
non conobbe l’assoluto gusto
che rimane, sotto la scorza
della prugna blu.

Che Rimane
Che rimane di un dorso,
di un desiderio consumato,
dello stecchino di un gelato,
di un barattolo di miele vuoto?

Che rimane della vita,
della gioia del dolore,
delle ore piene e vuote
trascorse a te accanto?

Come un poeta cieco
tasto nel fondo
alla ricerca del segreto più antico
quello che tra eterno ed infinito
unisce il nulla con l’immensità.


Vecchio Padre

Dietro una finestra
a guardare la via
allegra confusione che riempie il sangue
di globuli sparsi di vita.

Respiri un altro mattino
e ascolti il mondo
che non comprende più le tue parole
ma passa indifferente e se ne va.

La tua speranza quieta
non si arrende,
combatte senza far rumore
una nuova alleanza cerca,
una più solida unione,
tra l’io imperfetto e l’immortalità.




Le Ore Più Belle Del Mattino
Le ore più belle del mattino
è quando dopo l’alba
inizia ad alzarsi il sole
tra i vicoli incanutiti dell’infanzia.

Qui ritrovo il vociferare
del paese che si sta svegliando
l’anziana nonna che dalla cucina
lieta apparecchia e canta.

Le vie colorate di via vai intemperanti
si riempiono più tardi di appassionate intese
tra le casalinghe impegnate a far le spese
E gli accorti commercianti.

Quanta allegria trovo in queste ore
quanta passione quanta dignità,
i miei occhi si riempiono di sole,
sul mio disordine un soffio di armoniosità.


Lost Horizon
Lungo l’orizzonte l’alba sperduta tarda a diffondersi,
tra poco il giorno consumerà ogni cosa.
Solo nell’imbrunire troveremo il coraggio
di difendere le nostre cose migliori.
Poi arriverà la notte.


Immagine Di Te
L’ocra del giorno sovrasta la notte,
il tuo ricordo dura nel giorno che si esprime,
un fiore bianco e poi un altro rosa,
l’immagine di te m’invade ed uccide.


Ritratto Di Chiara
Guardarsi dentro per trovare il cielo che invisibile scende
a consolare la vita tenebrosa di una esistenza senza legami.
Presente e passato sciolti nell’eterno sapore
amaro e caldo dell’ultimo caffè bevuto insieme.
Angeli caduti nella brezza di Roma
desiderosi di giocare e perdersi
nelle apparenze del mondo.
Le Lampade accese della sera cercano invano
di imitare il sole, solo il tuo volto diaspro
e sereno riceve ed emana calore.


Il Pescatore
Un tempo ignoto attende il pescatore senza quiete
che attraversa il mare, mentre un pesce
dentro la sua rete cerca di scappare.
Preda e predatore estremi convergenti
della stessa tensione.




Piazza Santa Liberata Al Mattino
Il rumore delle foglie profuma il cuore
che fruga dappertutto,
per ritrovare la libertà serena
di perdersi ancora nei vicoli antichi
del paese più vecchio.







Autoritratto
Diversa ed identica l’immagine che l’acqua riflette.
Possiede la sapienza ma non nasconde la
profondità inquieta del vento in moto.



Faro
In bilico tra due abissi
segnala la mutevolezza del mondo

La Grazia
La forza della tenerezza conosce le rive lontanissime
dove le nuove parole iniziano a respirare.
Assumono tutti i colori prima di emergere
ed esprimere cose che ancora non conosciamo.


Femminilità
Spesso l’euforia sovrasta l’orgoglio
e trasforma in tiranni i poeti,
melanconico il mio cuore corre
dietro a visioni senza fine.

Il disagio d’amarti mi porta a cercarti
la notte, tra i pensieri nascosti del cuore,
inganni e finzioni svaniscono, mentre silenzioso
ascolto il verso sonoro del tuo addio.

Esco per sempre dal cielo e andrò a percorrere
strade provvisorie, dove dolore e gioia
saranno solo abiti da indossare
nello squilibrio o nell’armonia del mondo.






Benedetta
Ti cerco in mezzo ai miei privati pensieri
per trovare quello a te più adatto
un bianco acceso che riflette il sole
di un fiore piccolo tenero e selvaggio.

Un fiore innocuo colmo di miele
che dall’ape si difende con coraggio.


Questo è il mio pensiero che ho raccolto
e che ho trascritto su questo foglio bianco
per darti quando ti ritrovi sola
il mio affetto con il tuo istinto più caldo.

Scontenta della vita, tante volte,
indietro volgiti e ripensa che
ogni vuoto si riempie con l’amore
con l’amore che ognuno ha di sé.



Malinconico Amare
Non è la luce che divora
questa vita un po’ sbiadita
ma è la voglia che è sparita
dietro a sogni senza dimora.

Ora non resta
che una pianta di ginestra
la sola verde
sotto questo cielo ardente
dove arsa si distende
la campagna abbandonata.

Pioggia attesa dell’autunno
vieni a bagnare questa estate
a lavare la mia vita
con il tuo malinconico amare.


Colmare Il Vuoto
La sabbia quando scotta brucia al sole
il nitore del nucleoplasma
mentre dal mare evapora fievole
un tenero soffio d’aria.

Disteso sulla riva del mare
nell’ora più calda
accolgo la luce del sole
che il volto mi abbaglia.

Ravvivando il mio malumore
dei giorni lontani, trascorsi
correndo lungo inviolati viali.

Inquinati dal vizio egoista di sembrare felici
ci svuota la voglia di uscire in cerca di amici,
gli amici quelli più veri
che come il sole riscaldano,
colmando gli spazi più vuoti
con robuste difese d’acciaio.

Dentro L’ombra Di Un Ricordo
Dentro l’ombra di un ricordo rivedo il frutto:
una pesca rossa dentro un grosso piatto
mio padre con un severo sguardo brutto
che mi ordina di mangiare in fretta
e, di alzarmi solo quando è tutto fatto.

Il gusto di un bambino un po’ viziato
che preferisce brioche con gelato
per fare la sua prima colazione.

Bambino anche un po’ maleducato
che non sente quando gli si parla
ma stringe il muso
e dall’altra parte guarda.

Ricordo quanti schiaffi presi allora
e i miei rifugi dentro la fontana
dentro quel luogo dove si lavava
io ricordo e ridivento allegro.

Sciacquettavo dentro tutte le vasche
a piedi nudi come una lepre
tra le grida imperanti delle lavandare
che fingendosi arrabbiate,
mi correvano dietro inquiete.

Quanti ricordi belli ora passati
che mi accendono dentro un desiderio lieve,
quello di una bella pesca rossa
da mangiare io e mio padre assieme.

Ora Sembra Che Vola
Mia madre, né tempo né spazio
né mattino nuvoloso,
sapranno mai scalfire
il suo ruvido gioire affettuoso.

Mio padre, su una sedia che ruota
cammina seduto e distende
la sua stanchezza impotente,
mentre mia madre lo guida.

Vita, finita nel nulla, che un embolo
informe ha colpito, mio padre
stanco di vita, non sa più fiorire e riposa.

Mia madre lo spinge affettuosa
mentre attraversa il portone
mio padre che più non cammina
sorride e sembra che vola.

Nel Tuo Giardino
Voglio ora addormentarmi
tra le mille e mille rose
sul viale che conduce
nel giardino sempre verde.

Voglio andare a riposare
su quel prato sempre chiuso
che selvaggio e sicuro
accoglie il sole più fulgente.

Sono un vecchio atleta stanco
che vuole un po’ dormire
tra le rose rosso spine
del tuo giardino calmo.

Apri e fammi adagiare
nell’angolo più incolto
nel passaggio più nascosto
dove odo il vento caldo.

Le tue mille e mille rose
sono ora tutte mature
sono le ultime venute
a fiorire in questo campo.

Sono gli ultimi profumi
di questa vita stanca
che prepotente avanza
nell’agosto più imponente.


Mattino Pieno Di Sole
Il cuore mio ha pena
d’incontrare primavera
di scrutare nella sera
quel bagliore un po’ velato
che illumina il passato.

Il passato che non torna
che riaccende la tua voglia
di sapore esagerato
di ricotta con caffè gelato.

Lontananze che diventano calde
dentro questi anni maturi
spronati a cercare il denaro
solo per sentirsi sicuri.

Sicuri di che se ci pensi?
Di questa corsa affannosa?
Dietro a simboli incerti?
A mete senza dimora?

Lontananze ora vicine
che prendono la tua mano
riportandoti ad essere bambino
dentro un mondo fatato.

Poi il bagliore velato svanisce
e con lui muore nel cuore
quella voglia insaziata di fresco
di mattino pieno di sole.



L’Amico
Gli amici vanno, certi ritornano,
altri si perdono per sempre.

Tu sei rimasto a me sempre accanto
sulla soglia tra reale e immaginario.

Sei entrato e uscito come un fiume azzurro
nelle mie allegrie e nel mio pianto.


Via Principe Di Piemonte
La via più segreta dove il mio cuore
ancora cammina è una piccola stradina
ai bordi del paese.

Fratte piene di sambuco e ortica
costeggiano la via imbrecciata e chiusa,
dove una vecchia insieme ad una bambina
querule corrono appresso a una gallina e a un gallo
per farli rientrare a sera nel pollaio.

Un olmo alto in mezzo alla salita
dove io mi arrampicavo cercando
il ramo più alto e nascosto
per nascondermi d’estate dal caldo.

E in fondo in cima alla salita
rivedo la mia casa solitaria
con l’aia, l’orto e mia nonna,
che lavora e canta.

Cose perdute che non trovo più
ma dove a spasso il cuore ancora va
a ritrovare i luoghi e l’età,
i giorni sereni dell’eternità.


L’Uomo Il Moto E L’Equilibrio
Trascinato sulla Terra
dalle essenziali forme dei fiori
nutre la sua malinconia
con i contrastati estremi del cuore.
Ascolta l’istinto nomade e selvaggio,
del suo animo osservatore.
Re di tutte le contrade,
misurate e senza dimensione,
decide il sentiero notturno
che lo condurrà verso
un mattino senza nome.


Eroi
Non riusciamo a far rinascere gli antichi eroi
austeri e beffardi che nei sogni coperti
con ampi mantelli, contrastano il disordine del male.

Una divinità potente si oppone
alla notte feconda di inquieti fervori.
Apollo Dio della luce ci guarisce
ed uccide da tutti i sogni.

Un Bacio
Un bacio senza attesa è una rosa
di marmo pesante, che schiaccia
la voglia di un altro bacio più ardente.


Nel Freddo Dell’Inverno
Nel freddo dell’inverno
una rosa ancora estende
il suo vigore ardente
verso il cielo nuvoloso.

Lei unica e diversa
insicura e prepotente
cerca oltre l’immanente
una forza numinosa.

Solo lei lungo il giardino
non si piega alla ragione
dell’inverno che scompone
l’armonia dell’estate.

Anche se il freddo più insolente
può bloccare il suo fiorire
non potrà mai appassire
iI suo essere valore.

Quando il sole un po’ la scalda
lei dona al suo giardino
il suo rosso alizarino
che risplende sul seccume.


In Fondo Ai Tuoi Occhi
In fondo ai tuoi occhi
ho sempre cercato
l’invisibile, l’inespresso, l’inatteso,
l’ultima flebile speranza,
l’ultima astuzia
del mio cuore premuroso.


Attraversando Il Portone
Vita finita nell’ombra
di un duro riposo, che muove
il suo tremulo passo
verso un ignoto furioso.

Vita arida e spenta
che non sa più fiorire
ma che cerca negli occhi
degli altri il sole d’aprile.

Mia madre lo spinge affettuosa
mentre attraversa il portone
mio padre in silenzio sorride
e sillaba con cura il suo nome.


Se Oltre Le Parole
Se oltre le parole
potessi toccare i pensieri
e conoscerli, come tu li conosci,
allora, non avrei più limiti
ad accoglierli e, farli crescere
dentro un giudizio,
un valore più grande,
germoglio e speranza
di una civiltà riunita.

Come possiamo dare alle parole
la materia dei nostri pensieri
riuscendo così a toccarli?


Offesa
Offesa di che cosa? Non lo so
forse di una parola fra le righe?
di un complimento falso poco gentile
o dell’indifferenza della tua città?

Tanti giorni passano monotoni ed uguali
tra problemi noia e casualità
tra porte sbattute ed animi inquietati
che crudi si muovono nella realtà.

Ora tu offesa, rosa e spina,
morsica questo tuo dolore
dagli spazio curalo col cuore
riscaldalo con la tua solarità.

E poi aspetta nella pazienza delle ore
che la tua offesa rimarginerà.


Ora Che Ci Siamo Dati Tutto
Ora che ci siamo dati tutto
vorrei solo sorseggiare
quella calma tacita e solare
che il tuo viso esprime col suo muto volto.

Come una spugna essere poi avvolto
nella tua grazia che se ne va sfiorendo
dietro gli anni carichi di vento
che ci spingono dentro un ignoto mondo.

Non ho più curiosità ora che il frutto
l’ho colto e assaporato piano
con il mio morso avvelenato
di chi ama e amando, vuole tutto.

Tu unica ragione in questo lutto
in questo declino che ci sta portando
verso quel finale tacito e stanco
dove diventerò un vecchio brutto.

Ti ho amato e ti amo ancora tanto
questo sarà il mio ultimo pensiero
quello non espresso quello più vero
quello che porterò dentro l’autunno.


La Vita E’ Un Ponte Lungo
La vita è un ponte lungo
che s’inoltra nell’estate
nelle sere rallegrate
da un morbido azzurro.

Luglio caldo da portare
sulla fronte egida ruga
dove stanco ora si posa
l’universo inesplorato.

Un pensiero vaga muto
nello spazio fra le stelle
respirando in mezzo al tutto
il sapore della notte che scende.

Sulla pelle rilassata sento un brivido
inatteso è la mente che si unisce
all’umore ritmico del cielo.

Questo è il pascolo tranquillo
beveraggio d’assoluto
dove tu ascolti sicuro
il silenzio del passato.

La vita è un ponte lungo
che attraversa tutta l’estate
poi si ferma nell’autunno
a cercare tra le foglie
le risposte accartocciate
della vita e dell’estate
che tramonta.

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