Il concia-tegami,un mestierante dei più fortunati del paese come può
indovinarsi dai suoi calzoni tutti a toppe, e la sua bunaca , che
a sua volta doveva essere una specie di cacciatoria.
Veramente quello del concia-tegami
non è un mestiere limitato. Insieme col trapano, che egli regge sempre
sulle spalle, come a controbilanciare la sporta degli attrezzi che regge
di dietro, suole anche portare una pietra molare cilindrica per aguzzar
coltelli e forbici; onde egli è quello che egli stesso ripete ad ogni
piè sospinto:
Ammola-cutieddi!
Conza-liemmi !
Alla sua clientela le comari
vengono fuori dai loro "catodi" presentando cocci di piatti,
di pentole, di vassoi o d’altri innominabili recipienti per averli
ricuciti ed appiccicati.
GIUSEPPE PITRE' |
Giuseppe Pitrè,di
professione medico, si occupò del folklore siciliano in ogni suo
aspetto e con grande professionalità e dedizione.
Fu un collezionista che raccolse oggetti,strumenti di
lavoro,foto e tante altre cose, li catalogò con grande cura ed ha
donato una eredità editoriale e museale molto importante. |
Breve
biografia
di
Giuseppe Pitrè
|
Dal 1870 al 1913 pubblicò
ben 25 volumi sugli usi e costumi della Sicilia.
Tutto il materiale etnografico da lui raccolto e catalogato è
oggi esposto al museo che gli fu dedicato al Parco della Favorita. Il
Museo Etnografico "G.Pitrè"di proprietà del Comune di
Palermo nasce nel 1909 per volontà dello stesso Pitrè. |
Conza-liemmi-Concia tegami
L’artista
chiede due centesimi il
punto.- " A due centesimi il punto – osserva la comare - anch’io farei
la concia-tegami." " Questo ditelo a vostro marito… " replica
senza scomporsi il concia-tegami; e la donna, che ha capito il latino, rossa
dalla rabbia e dalla vergogna, gli scarica a bruciapelo un sacco d’ingiurie.
Le comari intervengono tosto; le parole sono sempre parole, e la cosa presto si
accomoda: i punti piccoli a tre centesimi due; i lunghi, a due l’uno.
Ond’egli,
il concia-tegami, siede per terra, appoggia sulle gambe i frammenti da
racconciare, punta il trapano, gira, rigira, fa i buchi necessari, vi ficca
dentro il fil di ferro, riunisce i due capi , li ritorce ripianado le commessure
ed i vuoti con pasta di calce spenta.
Artefice abilissimo, che in centesimi vi
si dà nuovo fiammante un oggetto che andrebbe buttato nella spazzatura !
GIUSEPPE PITRE'
|